Blueback (2022). Il mare, la natura e la famiglia

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Locandina di Blueback

Blueback

Titolo originale: Blueback

Anno: 2022

Nazione: Australia

Genere: drammatico

Casa di produzione: Roadshow Films, HanWay Films

Distribuzione italiana: Lucky Red

Durata: 102 min

Regia: Robert Connolly

Sceneggiatura: Robert Connolly

Fotografia: Rick Rifici, Andrew Commis

Montaggio: Nick Meyers

Musiche: Nigel Westlake

Attori: Mia Wasikowska, Radha Mitchell, Eric Bana, Albert Mwangi, Clarence John Ryan, Erik Thomson, Ariel Donoghue, Ilsa Fogg, Elizabeth Alexander, Eddie Baroo

Trailer di Blueback

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino 2023 e distribuito nei cinema italiani dal primo maggio 2023, Blueback è un adattamento cinematografico del romanzo best-seller di Tim Winton, una favola universale per tutte le età sull’amicizia, la famiglia e la natura, un storia ecologista “sulle orme di Greta Thunberg”. La pellicola, diretta da Robert Connolly (The Turning, 2013; Balibo, 2009; Chi è senza peccato – The Dry, 2021), vede nel ruolo dei protagonisti Mia Wasikowska (Stoker, 2013; Jane Eyre, 2011; Crimson Peak, 2015; Alice in Wonderland, 2010), Radha Mitchell (Rogue, 2007; Silent Hill, 2006) ed Eric Bana (Liberaci dal male, 2014; Troy, 2004; Hulk, 2003).

Trama di Blueback 

L’esperta biologa marina Abby Jackson (Mia Wasikowska), mentre sta studiano l’effetto dell’inquinamento terrestre sulla barriera corallina, è costretta, dopo molti anni di assenza, a fare ritorno a casa, a Longboat Bay, quando viene informata che la madre Dora ha avuto un grave ictus. Ritornata a contatto con le proprie radici, Abby s’immerge dentro un viaggio nei propri ricordi d’infanzia e di giovinezza: il suo primo amore, la sua prima immersione e l’incontro, al suo ottavo compleanno, con una cernia australiana, da lei ribattezzata Blueback, con cui creerà un indistruttibile legame che l’accompagnerà per anni. I suoi pensieri però si rivolgeranno anche sul suo rapporto, intenso e forte, nei confronti della madre, una donna che ha sempre lottato a favore dell’ecologia, instaurando una lotta pacifica contro i pescatori di frodo e contro un magnate che intende trasformare la baita in un enorme resort di lusso. Due attività che mettevano a rischio la sopravvivenza della fauna locale di Longboat Bay. 

Fotogramma di BlueBack
Fotogramma di BlueBack

Recensione di Blueback

Una storia che vuole fare dei buoni sentimenti il suo perno ma che pecca, completamente, di originalità, ma non solo. Il lungometraggio di  Robert Connolly, scritto con il contributo di Tim Winton, autore del romanzo, si muove su due linee narrative:

  • Il presente: orientato al racconto di Abby che si occupa della madre malata
  • Il passato: la crescita di Abby, che da bambina si trasforma in una ragazza autonoma che sa cosa volere e fare della sua vita. 

Il maggior minutaggio filmico è dedicato al passato di Abby, raccontatoci attraverso l’uso di numerosi flashback che ci catapultano nell’infanzia della biologa marina, facendoci comprendere le sue origini e il motivo, per cui, ha intrapreso quella carriera lavorativa. Abby, orfana di padre fin dall’infanzia, ha versato tutto il suo affetto verso la madre, divenuta il suo simbolo e la sua eroina personale, da lei ha preso la lettura del mondo, da lei ha imparato a conoscere il mare e le sue regole, da lei ha imparato l’arte dell’immersione e l’amore per ogni forma di vita acquatica, da lei ha preso l’attivismo politico ecologico, ma allo stesso tempo, nel suo crescere come individuo, ha sentito il bisogno di staccarci dell’ombra “onnipresente” della madre, ha sentito la necessità di staccarci dalle sue radici, da  Longboat Bay, per trovare la sua strada, quella di una donna che non si accontenta del solo attivismo ecologico ma che sente la necessità di fare qualcosa di concreto per il mondo, da questo suo pensiero prenderà l’idea di diventare una biologa marina, un lavoro che le permette attivamente di proteggere e aiutare ciò che più ama: l’oceano e le sue forme di vita. Il passato ha inizio al compleanno degli otto anni della bambina, il giorno in cui si è buttata, per la prima volta, nel suo viaggio subacqueo, giorno stesso in cui fa la conoscenza con Blueback, una conoscenza che acquisterà nel tempo importanza nel cuore della piccola Abby. Le scene marine sono indubbiamente l’elemento di maggior fattura della pellicola, grazie a una fotografia subacquea alquanto ben realizzata e a un uso della computer grafica alquanto ben fatto, soprattutto nella realizzazione della cernia australiana. Ciò che però manca è l’impronta emozionale e l’incapacità narrativa del film di prendere strade inaspettate, tutto scorre in maniera eccessivamente banale, senza guizzi narrativi, ricadendo dentro un ritmo narrativo alquanto statico. Sicuramente non aiutano neppure le interpretazioni degli attori, alquanto sbiadite, che non riescono a incidere emotivamente nel corso del lungometraggio, tanto che difficilmente proveremo empatia verso i nostri protagonisti.

Se il passato però è analizzato a livello drammaturgico, il presente è assolutamente trascurato. Il rapporto madre – figlia ci viene ben sviscerato nei flashback ma ciò non avviene nel presente. Il presente ci viene mostrato alquanto brevemente e la malattia di Dora non appare mai, realmente, sullo schermo, non vediamo mai la disperazione di Abby nel accudire sua madre malata, ma tutto ricade dentro un ottica buonista che va a eliminare ogni componente narrativa drammatica e maggiormente cruda, al fine di relegarci dentro i contorni di una favola ambientalista. Sicuramente se gli sceneggiatori avessero mostrato il dramma di Abby nell’accudire la madre malata, alternando a questo i flashback sul passato, in cui vedevamo Dora, giovane e forte, il lungometraggio avrebbe posseduto un impronta emotiva maggiore, riuscendo a toccare il nostro cuore. Purtroppo ciò non avviene e alla lunga il lungometraggio ricade dentro una ripetizione narrativa, dandoci la sensazione, soprattutto a metà film, che la storia giri, in continuamente, su stessa senza procedere, realmente, in avanti. Anche la storia d’amore tra Abby e un compaesano meritava maggior approfondimento, soprattutto nel presente. 

Mia Wasikowska in Blueback
Mia Wasikowska in Blueback

In conclusione

Un film carino, dimenticabile e con molteplici difetti, non registici, ma di sceneggiatura e di ritmo. Se però amate il mondo marino vi consiglio la visione, soprattutto per la realizzazione delle scene subacquee. 

Note positive

  • Scene marine

Note negative

  • Interpretazioni attoriali
  • Ritmo narrativo
  • Sceneggiatura: alquanto superficiale. 
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