Comandante (2023): un film diviso a metà

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Trailer di Comandante

https://www.youtube.com/watch?v=pTMsnH6yyL4&t=694s

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il regista napoletano Edoardo De Angelis torna al Festival di Venezia con una biografia tutta italiana (o meglio dire, veneta). Dopo aver presentato al Lido il film “Indivisibili” nel 2016, il regista si è guadagnato l’apertura del Festival con il nuovo film che vede un brillante Favino come protagonista. Tra i successi di De Angelis ricordiamo “Mozzarella Stories”, “Natale in casa Cupiello”, “La vita bugiarda degli adulti”. Il film è distribuito in Italia da 01 Distribution ed esce nelle sale dal 31 ottobre 2023.

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Trama di Comandante

All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nel 1940, mentre naviga con il suo equipaggio nelle acque dell’Atlantico, viene attaccato da un mercantile belga di nome Kabalo. Il sommergibile affonda la nave, ma Todaro prende una decisione che farà la storia: salva i 26 naufraghi del Kabalo, ma ne subirà le conseguenze…

Pierfrancesco Favino e Edoardo De Angelis - COMANDANTE - Credit.  Enrico De Luigi
Pierfrancesco Favino ed Edoardo De Angelis – COMANDANTE – Credit. Enrico De Luigi

Note di regia

Edoardo De Angelis

Chi è davvero forte? Cosa vuol dire essere italiani? Me lo chiedevo con insistenza quando nel 2018 mi imbattei nel racconto illuminante dell’Ammiraglio Pettorino, riportato in occasione del 123esimo anniversario della Guardia Costiera. Pettorino, in un clima di porti italiani chiusi ai naufraghi, di donne, bambini, uomini inermi morti affogati in mare, ebbe l’esigenza di dire ai propri marinai come comportarsi. Scelse la strada della parabola e raccontò la vicenda straordinaria di Salvatore Todaro, il sommergibilista italiano che in guerra affondava le navi nemiche ma salvava gli uomini. Questo prescrive la legge del mare, così si è sempre fatto, così sempre si farà. L’uomo alla guida di una trireme romana duemila anni fa è lo stesso che comanda un sommergibile nel 1940, in Atlantico, in piena guerra. Quell’uomo si chiama Salvatore ed è forte. Affonda il ferro delle navi nemiche senza paura e senza pietà. Ma il nemico inerme non è più nemico, è solo un altro uomo e allora lo salva. Perché l’essere umano davvero forte è quello capace di tendere la mano al debole. Salvatore conosce le leggi eterne che governano il cielo e il mare e sa che sono superiori a qualunque altra legge: chi salva un solo uomo, salva l’umanità.

Recensione di Comandante

Non si può dire che De Angelis non abbia fatto una scelta coraggiosa nel portare questo film al festival, e ancora più coraggioso è stato Barbera, direttore del festival, quando ha deciso di fargli aprire il concorso. Non sono mancanti i commenti politici di una fetta di stampa, convinta che la pellicola segni l’esordio del cinema di destra dei prossimi anni.

Che sia una scelta consapevole o totalmente casuale, Comandante è sicuramente un punto di svolta per il nostro cinema.

Un quasi colossal

Questo termine è quasi sconosciuto nel cinema italiano, almeno dagli anni 2000, ma di recente ci sono stati dei grandi sviluppi. “Comandante” si potrebbe definire un piccolo colossal italiano, oltre che un film pioniere del genere di guerra nel nostro paese.

Si sono investiti risorse ingenti per la costruzione del sottomarino per girare gli esterni, si è scelto un cast internazionale e le musiche sono state affidate a Robert Del Naja (fondatore dei Massive Attack). Si è investito molto anche sugli effetti visivi, di cui il film fa largo uso.

Comandante - Foto di Enrico De Luigi
Comandante – Foto di Enrico De Luigi

Senza dubbio la parte del sonoro è quella che spicca maggiormente: si è scelto di mixare i suoni diegetici con quelli extradiegetici, ottenendo un’atmosfera coinvolgente e restituendo i suoni del mare e della guerra come fossero una musica.

Un film corale

Un elemento molto interessante del film è la pluralità di realtà che coesistono nel sottomarino. L’equipaggio è variegato per età e provenienza e presenta una realtà veritiera della guerra in Italia, una realtà dove si incontrano dialetti e “culture” diverse che devono convivere per la propria Nazione.

Questo è anche il pretesto che permette di creare momenti molto comici in sceneggiatura e alternarli a momenti estremamente drammatici. Da buon italiano, De Angelis ha costruito questi attimi sul cibo: il pasto diventa un’azione conviviale di pace e gioia per i sommergibilisti, oltre che di conoscenza del diverso ( è il caso dell’incontro con l’equipaggio belga).

Il fattore che più ha fatto discutere è senza dubbio l’appartenenza al partito fascista del protagonista. Tuttavia il fuoco è totalmente spostata dalla politica: Todaro è una figura sospesa nel tempo, come lo è tutto il film. Tuttavia la forza del suo gesto risiede proprio nell’appartenenza ad un partito che non aveva pietà e che quindi si scaglia contro le azioni del comandante.

A questo punto, la scelta di solo accennare il fascismo potrebbe essere letta come una scelta per placare chi ha immediatamente urlato al film di destra.

Comandante - Foto di Enrico De Luigi
Comandante – Foto di Enrico De Luigi

Conclusioni

Il film scorre con un buon ritmo e si può definire un buona opera per il suo genere declinato all’italiana. Certo non si può escludere totalmente il contorno politico entro cui si è sviluppato e a cui fa riferimento la storia. A ogni spettatore la scelta di leggere il film secondo la propria sensibilità.

Note Positive

  • Sonoro
  • Performance degli attori

Note Negative

  • Voleva essere un film coraggioso ma ha messo un po’ di airbag
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