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Delitto sui Pirenei: La Profezia
Titolo originale: Meurtres à Collioure
Anno: 2015
Paese: Francia
Genere: Poliziesco
Produzione: La Boîte à images, France Télévisions
Distribuzione: Prima distribuzione sul canale televisivo France 3
Durata: 90 minuti
Regia: Bruno Garcia
Sceneggiatura: Lionel Pasquier, Frédéric Faurt
Fotografia: Samuel Dravet
Montaggio: Alexandre Landreau
Musiche: Axelle Renoir
Attori: Helena Noguerra , Stéphane Freiss , Michel Robin, Christine Murillo, Arnaud Bedouët, Olivier Cabassut, Romane Portail, Marie Verdi
“Meutres à Collioure” (Omicidi a Collioure), tradotto in Italiano con il titolo “Delitto sui pirenei: la profezia” è un telefilm poliziesco del 2015 di produzione franco-belga che può essere visto singolarmente come un film compiuto, pur facendo parte del ciclo televisivo “Meurtes à…”, prodotto dal 2013. Il film è diretto da Bruno Garcia (ha esordito con la serie televisiva “Même âge, même adresse”, “Stessa età, stesso indirizzo”, 2003-2004), con ad interpretare i due agenti, il poliziotto Stephane Freiss (Pascal Loubet) e il capo della Gendarmeria Helena Noguerra (Alice Castel).
Trama di Delitto sui Pirenei: La Profezia
Il corpo senza vita di una donna precipita da una collina all’interno di un barile terminando sopra una macchina guidata da un anziana signora. La morte della giovane donna riporta alla mente la leggenda medievale di Paracols. Il capitano Alice Castel dovrà risolvere il caso insieme al suo nuovo compagno di lavoro Pascal.

Recensione di Delitto sui Pirenei: La Profezia
Il film inizia con un incipit con riprese dall’alto di una donna anziana che guida una macchina tra il mare e i monti dei pirenei orientali (il paesaggio, la ripresa e l’elemento diegetico della macchina ricordano l’inizio di Shining di Stanley Kuybrik). L’anziana infermiera Christine Sarda (Christine Murillo) fa un incidente cadendole sul cofano una giovane donna nuda morta all’interno di una botte di legno con dei chiodi e pezzi di vetro, spinta da qualcuno da una rupe. La ragazza lavorava in un centro immobiliare di Colliure, e per risolvere questo caso al capitano Alice Castel le è stato affidato dal procuratore un ispettore di Perpignan, città capoluogo dei Pirenei Orientali, ovvero della regione dell’Occitania.

I due agenti troveranno indizi, come l’hashish nel luogo in cui Léa Castaldie è stata buttata dalla rupe, e andranno a tracciare le relazioni della donna, come il suo marito pittore Pierre Castaldie, uomo che si ubriaca spesso e che litigava con la moglie perché credeva avesse un amante, diventando un sospettato. La moglie è stata uccisa con una corda prima di essere messa nella botte, e i due investigatori, che hanno un bel feeling sia lavorativo che sentimentale, cercano di riuscire a ricostruire tutte le tessiture della storia e i probabili indiziati.
Con un montaggio alternato, di notte, Pascal e Alice, fanno ricerche con il loro computer portatile sulla leggenda del castello di Paracolls (di cui ora rimangono solo delle rovine) in cui, dalle parole di Pascal, il pubblico ne viene a conoscenza.
Un signore decide un giorno di sedurre una bella fanciulla, ma ha il cattivo gusto di abbandonarla quasi subito. La madre della fanciulla Guillèma lo odia a morte, e per vendicarsi gli lancia una specie di maledizione a lui e a tutta la sua discendenza. Lui la prende male, la accusa di stregoneria, la fa chiudere in una botte con dei vetri e dei chiodi, e la fa gettare su una scogliera
Delitto sui Pirenei: La Profezia
La madre di Léa Castaldie vive nel luogo di questa leggenda che tutto il paese conosce, che è collegata a sua figlia visto che suo padre le diceva, quando era una bambina, che se avrebbe combinato delle marachelle, il fantasma del castello l’avrebbe fatto fare quella fine. Tramite la madre sappiamo anche che il marito ha realizzato dei dipinti su questa leggenda, quindi a ogni relazione degli agenti con le persone che ruotano attorno a questo caso, lo spettatore comprende sempre informazioni nuove e la faccenda per la risoluzione dell’enigma si complica.
Il telefilm presenta dei bellissimi paesaggi e vedute su località francesi, come Colliure e Perpignan, con il mare, le viti, la spiaggia, gli scorci delle vie, dando quindi risalto alla bellezza di questa regione francese, facendo da traino turistico per i telespettatori che non sono mai stati in quei posti o che desiderano tornarci. Per quanto riguarda l’allestimento, si pone cura negli oggetti di scena che descrivono bene gli ambienti, e saranno efficaci per arrivare all’assassino/i le memorie personali, come il diario di Gaston Presegue, guardiano del Forte di Collioure, che rivelerà cronache importanti di chi ha ucciso il nonno di Léa, soldato diciannovenne, e di fascino visivo e storico le fotografie in bianco e nero dei soldati del periodo bellico della II° guerra mondiale.
La pecca è che Delitto sui Pirenei: La Profezia farcisce lo spettatore di tantissime tessiture di trama e di informazioni che, soprattutto nella prima parte, rendono un po’ lento e difficoltoso il percorso di visione, anche se non mancano scene d’azioni interessanti, tra cui quella realizzata con macchina a mano in cui i due agenti cercano di catturare lo spacciatore che sta scappando sulla spiaggia vicino alla sua abitazione. Avvincente anche il rapporto di sintonia e amore che si instaura tra i due ispettori single divorziati da parecchi anni (bellissimo il campo – controcampo in archivio con i loro occhi che si guardano con musica extradiegetica al pianoforte); Alice più alta di lui è virile, capitano della “Gendarmerie” con divisa celeste e segno distintivo, mentre Pascal è il poliziotto con indole da donnaiolo dalla verve ironica e sarcastica, vestito in borghese.
Note positive
- I bellissimi paesaggi
- I personaggi
Note negative
- Eccessive informazioni
- Trama troppo laboriosa
- Non sviluppata la leggenda medievale