Dichiarazioni della Gerwig e della Robbie su Barbie (2023)

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Nel marzo del 1959, alla Fiera americana del giocattolo di New York venne presentata una bambola che avrebbe cambiato per sempre il volto dell’industria e che, ancora oggi, fa divertire i bambini di tutto il mondo. Creata dalla cofondatrice di Mattel, Ruth Handler, “Barbie” era una bambola adulta dalle forme sinuose di ventotto centimetri, in plastica, una rivoluzione nell’industria delle bambole, che fino a quel momento aveva prodotto solo bambolotti per bambini. La Barbie, o per usare il suo nome completo, “Barbara Millicent Roberts”, prendeva il nome dalla figlia della Handler, Barbara, e si ispirava alla bambola tedesca Bild Lilli, di cui la Handler aveva acquistato i diritti. Quando fu lanciata negli Stati Uniti, era l’unica bambola adulta in produzione e andò a sfidare l’idea cementata secondo cui tutte le bambine volevano solo essere madri, offrendo loro quindi bambole da accudire. Barbie ha rivoluzionato tutto questo: è diventata un’aspirazione e un’ispirazione, e si è rapidamente rivelata un successo non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. A distanza di oltre 60 anni, Barbie è ancora popolare come non mai: è infatti la bambola più venduta al mondo. Talvolta controversa ma sempre amata, Barbie fa parte della nostra storia condivisa, ed è semplicemente un’icona culturale. Dal 20 luglio 2023, Warner Bros, distribuisce in sala il lungometraggio dedicato a Barbie.

Sulla realizzazione di “Barbie”…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Barbie è conosciuta e amata da oltre 60 anni, e la cosa mi ha davvero entusiasmata. In veste di sceneggiatrice e regista, sono sempre alla ricerca di una sfida divertente. Come nel caso di Piccole donne, Barbie è famosissima, eppure a me è sembrato un personaggio con una storia da raccontare, in un modo nuovo e inaspettato, onorando la sua eredità e rendendo il suo mondo fresco, vivo e moderno. L’idea della molteplicità delle Barbie e poi dei Ken è nata dal mio primo incontro con la Mattel quando, iniziando a parlare di personaggi diversi, mi hanno risposto: “No, non abbiamo personaggi diversi. Tutte queste donne sono Barbie”. E io ho risposto che se tutte queste donne sono Barbie, allora Barbie è tutte queste donne, e loro hanno risposto: ‘Esatto’

Margot Robbie (“Barbie” / Produttrice)

Barbie è un marchio talmente grande e riconosciuto a livello mondiale, da avere un legame nostalgico con le persone. Realizzare un film su Barbie era un’opportunità straordinaria, con la quale pensavamo di poter fare qualcosa di veramente speciale se fossimo riusciti ad affrontarla in modo inaspettato, sorprendente e intelligente. E come ha detto Greta, è stata una sfida impegnativa! Sapevamo che era un’impresa ardua, poiché il pubblico ha probabilmente un’idea preconcetta di ciò che pensa e prova nei confronti di Barbie, buona o cattiva che sia. Quindi, questo ha rappresentato una grande sfida, ma eravamo pronti a raccogliere il guanto.

Tom Ackerley (Produttore)

È una grande opportunità in quanto Barbie è conosciutissima, e il pubblico di questo film è potenzialmente più numeroso di qualsiasi altro film che abbiamo prodotto in precedenza, ma la sfida è rappresentata dai preconcetti. Non avendo nemmeno una narrazione, la possibilità di crearne una e di basarsi su ciò che Mattel ha già fatto è stato davvero entusiasmante. Abbiamo imparato delle nuove parole, come toyetic: tutto doveva essere delizioso, tattile e toyetic, e questo ha arricchito la nostra esperienza.

Robbie Brenner (Produttore)

Quando sono arrivata alla Mattel a dirigere la divisione cinema, ho esaminato tutte le Proprietà Intellettuali e ho stilato una lista di centinaia di titoli che ritenevo adatti per il cinema. Non avrei mai immaginato che Barbie sarebbe stata la prima a diventare un film, perché Barbie rappresenta troppe cose, e poiché tutti hanno avuto a che fare con lei, mi è sembrato un compito erculeo capire di cosa avrebbe potuto parlare un film su Barbie. Quando abbiamo incontrato Margot [Robbie] e lei ci ha presentato l’idea di Greta [Gerwig], la nostra avventura ha preso una svolta. Poi, quando ho letto la sceneggiatura, ho pensato: ‘Wow’! Era una delle sceneggiature più singolari che avessi mai letto in vita mia, un viaggio incredibile tipo ‘Mago di Oz’ in un modo davvero divertente”. La Mattel prende molto sul serio Barbie. L’hanno mandata sulla luna, è stata Presidentessa. L’obiettivo è sempre quello di renderla una fonte di ispirazione e di aspirazioni, e ogni anno escono delle nuove Barbie. È incredibile come si sia evoluta in qualcosa di veramente meraviglioso con cui giocare e anche sognare. Detto ciò, non tutti sono necessariamente fan di Barbie, così Greta e Noah [Baumbach] hanno svolto brillantemente il loro lavoro, ovvero esplorare tutti i lati di Barbie e tutti i concetti che le gravitano intorno. Sorridere e al contempo abbracciare tutti gli aspetti di Barbie ha reso il film complesso, interessante e semplicemente geniale, offrendo al pubblico un’esperienza divertente, profonda ed emozionante.
Frame di Barbie (2023)
Frame di Barbie (2023)

Sulla sceneggiatura …

Ryan Gosling (“Ken”)

La sceneggiatura mi ricordava tutto ciò che ho amato crescendo, ma in qualche modo era ancora come niente che avessi mai visto. È tanto divertente quanto tragica. È tanto sciocca quanto profonda. È tutto questo.

David Heyman (Produttore)

Essere degli umani è una cosa bellissima, e credo che Barbie sia un veicolo fantastico e un grande personaggio con cui esplorare questo aspetto. A Barbie Land ogni giorno è un giorno perfetto, e Barbie, la bambola, è la rappresentazione di un ideale. Ma alla fine Barbie nel film abbraccia l’imperfezione e il disordine che è la vita.

Sul passato con la Barbie…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Sono cresciuta con le Barbie, ma aspettavo sempre che i figli dei nostri vicini si stancassero delle loro così me le avrebbero regalate. Aspettavo sempre con ansia quel momento. Ho un ricordo molto vivido e viscerale di Barbie, e di cosa significasse”.

Su Margot Robbie come produttrice e come attrice nel ruolo di Barbie…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Barbie’ mi è arrivata tramite Margot Robbie. Era lei che aveva ottenuto i diritti, li aveva portati alla Warner Bros. e aveva in un certo senso guidato l’intero progetto. Ho sempre ammirato il suo lavoro da attrice, ma poi quando ci siamo incontrate e abbiamo parlato, ho capito che era anche una produttrice incredibile. È stata super intuitiva ed estremamente coinvolta. Margot è la nostra Barbie stereotipata, come dice nel film: ‘Sono la Barbie a cui tutti pensano quando si pensa a Barbie’. E quando si pensa alla donna bionda più bella, allegra e amichevole che si sia mai vista, quella è Margot. Ma la cosa che volevo fare più di tutte, era consentirle di essere oltraggiosamente divertente. È la persona con cui farete un vero e proprio viaggio nel film e, poiché è sempre in grado di rendere le cose concrete, riconoscibili e molto emotive anche quando sono ridicolmente accentuate e divertenti, non si ha mai la sensazione di perdere di umanità.

David Heyman (Produttore)

Margot come produttrice e come interprete, ha apportato un senso di curiosità, di entusiasmo, di possibilità. Ed è terribilmente brillante. Per questo ruolo era essenziale trovare un’artista in grado di intraprendere quel viaggio di scoperta e di mostrare il cuore e l’umanità del personaggio, e allo stesso tempo avere uno spiccato senso dell’umorismo interpretato con assoluta sincerità, senza alcuna malizia.

Su Greta Gerwig…

Margot Robbie (“Barbie” / Produttrice)

Greta è una regista, scrittrice e autrice incredibile, e farà parte di quella manciata di registi che definiscono la cinematografia della nostra epoca. E ciò che particolarmente la contraddistingue è il modo in cui collega il cinema della vecchia scuola e la sua comprensione e passione per i Cento anni di cinema, con un punto di vista molto moderno sull’essere semplicemente un essere umano in questo mondo. Greta ha il superpotere di creare una particolare atmosfera sul set, che poi è perfettamente in linea con quello che volevamo che fosse Barbie Land: luminosa, felice e solidale. Greta di fatto è la regista più felice, più adorabile, più solidale ed è anche incredibilmente talentuosa. Racchiude letteralmente l’energia di Barbie.

David Heyman (Produttore)

È stato un privilegio lavorare con Greta. È una scrittrice e regista (e attrice) dal talento sconfinato. È incredibilmente ambiziosa nel lavoro, dal punto di vista creativo, cinematografico, tematico e intellettuale. Allo stesso tempo tiene molto in considerazione il pubblico, e ha il desiderio di far divertire. Questo film è una commedia, ed è divertente in maniera isterica; inoltre ha anche un’anima e un significato, una risonanza e delle sfumature, ed è profondamente toccante e commovente. Greta, come ha mostrato nei suoi film precedenti, è in grado di farlo con tale facilità e destrezza, per raccontare una storia ricca e stratificata, con umanità e cuore”.

Su Ryan Gosling…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Abbiamo scritto questa parte appositamente per Ryan Gosling. Pur essendo meraviglioso in ruoli drammatici, conoscevo la sua vena ironica, avendo visto tutte le sue apparizioni al ‘Saturday Night Live’. Non c’era un piano B; è sempre stato solo Ryan”.

Margot Robbie (“Barbie” / Produttrice)

È sempre stato la scelta. Si potrebbe pensare che ci siano decine di ragazzi in grado di interpretare Ken, ma in realtà non è così. Ryan aveva tutte le carte in regola. È un brillante attore drammatico, fa scelte incredibili, sa recitare in film romantici così come nelle commedie. E, naturalmente, assomiglia anche a Ken, è bellissimo.

Su Ken…

Ryan Gosling (“Ken”)

Il mio Ken è stato creato per osservare la meraviglia che è Barbie, e c’è persino una battuta nel film in cui dice di esistere solo nel calore dello sguardo di Barbie. Non ha un’identità propria, quindi si trova in una sorta di inferno esistenziale. Ma gli viene assegnato un lavoro, che è “spiaggia”. E non è sicuro di quale sia questo lavoro nello specifico, ma vuole essere bravo a farlo. Ciò che spinge Ken a intraprendere questo viaggio con Barbie è che gli è stato detto di essere il suo fidanzato, anche se non sembrano esserci altre prove di qualcosa di speciale nelle loro dinamiche. Ma loro sono concepiti per essere un insieme, è per questo che è stato creato. Quindi, per Ken è inconcepibile che se ne vada senza di lui.

Su Barbie Land…

Margot Robbie (“Barbie” / Produttrice)

È semplice: hai una macchina, hai una casa e poi hai un Ken: questo è il bello di questo mondo, Barbie Land. È un po’ il rovescio della medaglia del mondo reale, in cui generalmente sono gli uomini a comandare. A Barbie Land è l’opposto: sono le donne – le Barbie – a gestire tutto. Tutte le Barbie possiedono la propria Casa dei Sogni, e quando si svegliano al mattino possono salutarsi con la mano e vedersi così come sono, a nudo, perché non ci sono muri… Senza imbarazzo. È come il giardino dell’Eden prima che sentissero il bisogno di vestirsi. È così che ci si sveglia a Barbie Land, anche se in aggiunta ci sono i vestiti, e sono favolosi!”.

Sul colore rosa…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Innanzi tutto, volevo che Barbie Land sembrasse un luogo felice, dove Barbie vive nella nostra immaginazione infantile. Uno dei primi giorni in cui mi sono confrontata con [la scenografa] Sarah Greenwood e il suo team artistico, abbiamo esaminato tutte le diverse tonalità di rosa per capire come avrebbero interagito. Da bambina mi piacevano i rosa più accesi, ma Barbie Land avrebbe incorporato l’intero spettro dei colori, quindi era fondamentale trovare il giusto abbinamento tra il rosa acceso con il rosa pastello più pallido e, naturalmente, con tutte le tonalità di rosa intermedie.

Su come vestirsi da Barbie…

Margot Robbie (“Barbie” / Produttrice)

Il vestirsi fa parte della giornata perfetta di Barbie. Si sveglia nel suo letto, saluta la Barbie della porta accanto, si lava i denti, si fa una doccia e poi va nel suo armadio magico a scegliere il vestito per la giornata. Apre le ante e tutto ciò che deve fare è fissare un abito, fare un giro e “puff” ce lo ha indosso. Poi, quando se ne va, il suo vestito per il giorno dopo è già pronto nell’armadio dietro di lei. Si potranno notare molti capi di Chanel: alle Barbie piace Chanel! Nel film ho indossato degli abiti fantastici di Chanel. Nella mentalità di Barbie gli accessori hanno un ruolo cruciale: non mancano mai un cappello o un fiocco, orecchini e gioielli. I gioielli sono grandi come quelli che indosserebbe una bambola: grandi collane e orecchini di plastica. I cappelli non servono mai a proteggersi dal sole, sono solo un altro accessorio, insieme alle borse, alle scarpe e a tutto il resto! È stato davvero divertente. La nostra costumista, Jacqueline Durran, è stata eccezionale; il suo approccio nell’arco del film è stato discreto e sottile: forse non si nota a prima vista, ma credo che dopo aver letto queste righe, nel film sarà evidente questa evoluzione cronologica attraverso decenni di moda di Barbie. Ad esempio, la mia Barbie inizia con un’esistenza molto controllata e sicura, quindi i suoi abiti hanno linee pulite, molta struttura e colori forti. Man mano che si evolve nella storia, anche il suo guardaroba inizia a cambiare e diventa più morbido”.
Ken e Barbie - Barbie (2023)
Ken e Barbie – Barbie (2023)

Sulla sfida alla gravità…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Non c’è posto per le leggi di Newton a Barbie Land. Non c’è il vento, non c’è il sole, né gravità e né acqua, ma ovviamente da filmmaker viviamo in un mondo di fisica, quindi di fronte alla realtà di Barbie Land bisognava seguire le sue regole, certo, ma poi c’erano le regole che abbiamo stabilito per la realizzazione del film: quindi ne abbiamo tenuto conto e fatto interagire le due cose. Adoro i musical degli anni Cinquanta, con quegli spazi meravigliosamente artificiali, e dato che Barbie è stata inventata nel 1959, sembrava potessimo fondare tutto su quell’aspetto senza esserne vincolati. Volevo dare la percezione di poter avvicinarsi allo schermo e toccare tutto, perché questo è il bello delle bambole e dei giocattoli. Ricordo che in un negozio di giocattoli Toys ‘R Us, guardando le Barbie e i loro accessori avvolti nella plastica della scatola, mi veniva voglia di smontare tutto e toccare ogni oggetto!”.

Sulla colonna sonora e la partitura…

Greta Gerwig (Regista / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva)

Il film è ricco di musica, cosa per me molto importante. Barbie ha un livello di ottimismo che ci ha influenzato durante la stesura della sceneggiatura, una sorta di sincerità mista a gioia che incontra un atteggiamento del tipo ‘non viene voglia a tutti di ballare?’. Mark [Ronson] ha davvero trasmesso questo concetto al film, con l’ausilio di artisti straordinari che hanno dato il loro contributo con le loro canzoni, del calibro di Dua Lipa, Lizzo, Nicki Minaj, Karol G… e tantissimi altri! È stato un vero piacere lavorare con tutti loro. Mark e il suo partner, Andrew Wyatt, hanno scritto una sorta di inno per Ken cantato da Ryan: qualcosa di epico. Inoltre, è presente una ballata che mi ha commossa quando l’ho sentita. Mark e Andrew, che hanno anche scritto la colonna sonora, hanno infuso quella melodia in diverse scene.
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