Einstein e la bomba (2024). Il pacifista che creò la distruzione 

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Locandina di Einstein e la bomba

Einstein e la bomba

Titolo originale: Einstein and the Bomb

Anno: 2024

Nazione: Regno Unito

Genere: Documentario

Casa di produzione: BBC Studios

Distribuzione italiana: Netflix

Durata: 1 ora e 16 minuti

Regia: Anthony Philipson

Sceneggiatura: Philip Ralph

Fotografia:

Montaggio: Simon Barker

Musiche: Tom Hodge

Attori: Aidan McArdle, Andrew Havill, Rachel Barry

Trailer di Einstein e la bomba

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il docufilm “Einstein e la bomba”, diretto da Anthony Philipson e scritto da Philip Ralph, si basa su alcuni momenti cruciali della vita di Albert Einstein, il celebre fisico tedesco che ha rivoluzionato il campo della fisica nel XX secolo. Nato nel 1879 a Ulma e deceduto nel 1955 a Princeton, Einstein è noto soprattutto per la sua teoria della relatività e per la celebre formula E=mc^2, che ha aperto la strada allo sviluppo della bomba nucleare. Il film, distribuito su Netflix dal 16 febbraio 2024, esplora il coinvolgimento di Einstein nella creazione della bomba atomica e le implicazioni etiche e morali legate a questa scoperta. Nel ruolo di Albert Einstein troviamo l’attore Aidan McArdle, noto per i suoi ruoli in film come “Ella Enchanted – Il magico mondo di Ella”, “La duchessa” e “Il professore e il pazzo”. Attraverso la narrazione di momenti chiave della vita di Einstein, il docufilm offre uno sguardo approfondito sulla mente del genio e sulle complesse questioni etiche sollevate dalla sua ricerca scientifica.

Trama di Einstein e la bomba

Nel 1933, Albert Einstein, il preminente scienziato mondiale, si trova al culmine della sua fama. Temendo per la propria sicurezza, è costretto a lasciare la sua patria tedesca a causa dell’ascesa al potere di Hitler e dell’inizio della persecuzione sistematica degli ebrei. Einstein si ritrova a dover cercare un rifugio sicuro per sfuggire alla minaccia dei nazisti. Ma dove può nascondersi una celebrità di tale portata? La risposta giace in uno chalet di legno situato in un campo a Norfolk, un luogo rimasto sconosciuto alla maggior parte delle persone, che diventa così il suo rifugio segreto in Inghilterra. Questo periodo e questo luogo avranno un impatto profondo sulla vita dello scienziato, che si troverà a navigare tra l’Europa e gli Stati Uniti, tra ideali pacifisti e l’aggressività dell’epoca, in un momento che definirà la sua relazione con una delle invenzioni più potenti di tutti i tempi: la bomba atomica. ù

Attraverso l’uso esclusivo delle parole di Einstein, tratte da discorsi, lettere e interviste, questo innovativo docudramma prodotto dalla BBC Studios (conosciuta per produzioni come “The Anthrax Attacks: l’indagine sul killer dell’antrace” e la serie vincitrice del premio Emmy® “Geni della chirurgia”), combina sequenze drammatiche con immagini d’archivio della vita dello scienziato durante le due guerre mondiali, il fascismo e l’era atomica. Il risultato è un ritratto singolarmente informativo e commovente di uno dei più grandi pensatori del XX secolo e di tutti i tempi.

Einstein e la bomba
Einstein e la bomba

Recensione di Einstein e la bomba

Nolan, con il suo acclamato lungometraggio “Oppenheimer“, ha esplorato il Progetto Manhattan, un’iniziativa del governo americano che ha coinvolto i più eminenti esperti scientifici nell’obiettivo di creare, in totale segretezza e al riparo dagli occhi dei nemici, la più potente e spaventosa arma mai concepita: la Bomba Atomica. Quest’arma, nelle mani giuste, avrebbe potuto annientare il nemico nazista e porre fine alla Seconda Guerra Mondiale, che infuriava in Europa e nel Pacifico. Attraverso il ritratto di J. Robert Oppenheimer, il capo del progetto, Nolan narra le lunghe fasi scientifiche che hanno portato gli Stati Uniti a sviluppare la bomba atomica e a utilizzarla contro milioni di vittime innocenti nelle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, quando la guerra volgeva ormai al termine con la sconfitta di Hitler.

Il film di Nolan si concentra principalmente su Oppenheimer, mettendo in luce alla fine del lungometraggio i suoi tormenti interiori per aver contribuito alla creazione di un’arma così devastante. È solo alla fine che Oppenheimer, inizialmente concentrato su aspetti ipotetici e teorici, prende piena consapevolezza delle terribili conseguenze della sua creazione: un’arma di distruzione massiccia dal potenziale pericoloso per il futuro dell’umanità.

Analogamente, “Einstein e la bomba”, sebbene con approcci diversi, affronta tematiche simili a quelle trattate da Nolan in “Oppenheimer”. Se il regista di “Interstellar” si sofferma sul senso di colpa che affligge Oppenheimer per aver contribuito alla realizzazione di uno strumento di sterminio di massa, il docufilm Netflix esplora il senso di responsabilità morale del “padre della bomba atomica”, Albert Einstein, il cui lavoro teorico ha contribuito alla creazione dell’arma nucleare. È interessante notare, anche se non trattato nel documentario, come i due più grandi scienziati del loro tempo abbiano fondato nel 1950 l’emblione che darà vita alla World Academy of Art and Science, un’organizzazione scientifica internazionale non governativa, impegnata nel sensibilizzare i politici e le nazioni del mondo sui rischi umanitari associati alla bomba atomica e nella promozione di un impegno globale per il disarmo nucleare.

“Einstein e la bomba” rivela il peso emotivo che Albert Einstein ha dovuto sopportare, incluso il senso di colpa per aver inavvertitamente avviato il Progetto Manhattan. Questo fu motivato da una profonda apprensione verso il regime nazista in Germania, il quale stava attivamente perseguendo lo sviluppo di una propria arma nucleare. Il documentario dipinge Einstein come un individuo che, a causa delle sue origini ebraiche, fu costretto a fuggire dalla Germania nazista, trovando rifugio prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, nutrendo un profondo timore nei confronti del nazismo e del regime di Hitler.

La pellicola presenta lo scienziato non solo come un uomo di scienza, ma anche come un convinto pacifista e attivista, il quale, pur essendo impegnato per la pace, si rendeva conto che in determinate circostanze avrebbe potuto essere costretto a prendere le armi per difenderla. Proprio questa combinazione di paura e attivismo pacifista lo portò a sostenere l’iniziativa di Leó Szilárd e a firmare la Lettera Einstein-Szilárd, inviata al presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt il 2 agosto 1939. In essa si richiedeva l’accelerazione dello sviluppo della bomba atomica, data l’urgente minaccia rappresentata dalla Germania nazista, la quale era già coinvolta nello sviluppo di tale tecnologia omicida.

La risposta di Roosevelt a questa lettera diede avvio al Progetto Manhattan, il quale causò la morte di milioni di persone in Giappone e pesò sulla coscienza di coloro che vi lavorarono, compresi Einstein, Oppenheimer e il presidente americano stesso. “Einstein e la bomba” narra di questi tormenti interiori di Einstein come individuo, sia per aver abbandonato la sua patria, lasciandola nelle grinfie del regime nazista, sia per aver contribuito alla creazione della bomba atomica. Il suo più grande rimpianto rimarrà proprio l’aver scritto quella famigerata lettera.

Il lungometraggio si situa al confine tra un documentario e un film di finzione, alternando scene d’archivio che narrano la salita al potere di Hitler in Germania, utilizzando video e fotografie d’archivio di forte impatto visivo ed emotivo, e ricostruzioni filmiche di momenti chiave della vita del famoso scienziato tedesco. La pellicola si focalizza principalmente sul 1933, quando Einstein risiede in Inghilterra come ospite del comandante Oliver Locker-Lampson. Le scene d’archivio fungono da retrospettiva, enfatizzando i pensieri espressi da Einstein nel corso del film. Tuttavia, le interpretazioni offerte nel film lasciano a desiderare, soprattutto quella di Aidan McArdle nel ruolo di Albert Einstein, il quale non riesce a incarnare appieno il carattere del celebre scienziato ebreo. La sua performance risulta superficiale anche a causa di una scrittura del personaggio poco approfondita, rendendo la narrazione ripetitiva ed eccessivamente didascalica. Forse sarebbe stato più efficace concentrarsi esclusivamente sui materiali d’archivio, evitando le ricostruzioni filmiche che non sono state all’altezza delle aspettative.

Einstein and the Bomb. (L to R) Helena Westerman as Barbara Goodhall, Andrew Havill as Commander Locker-Lampson, Aidan McArdle as Albert Einstein, Rachel Barry as Margery Howard in Einstein and the Bomb. Cr. Courtesy of Netflix
Einstein and the Bomb. (L to R) Helena Westerman as Barbara Goodhall, Andrew Havill as Commander Locker-Lampson, Aidan McArdle as Albert Einstein, Rachel Barry as Margery Howard in Einstein and the Bomb. Cr. Courtesy of Netflix

In conclusione

Sia “Oppenheimer” che “Einstein e la bomba” offrono un’analisi interessante e riflessiva sulla creazione della bomba atomica e sul ruolo dei suoi protagonisti, sebbene con approcci narrativi e stilistici diversi. Mentre “Oppenheimer” si concentra sulla storia di Oppenheimer, “Einstein e la bomba” offre uno sguardo più ampio sul contesto storico e sulle motivazioni di Albert Einstein, portando alla luce il suo senso di colpa e la sua lotta per la pace in un’epoca segnata dalla guerra e dalla violenza. Ovviamente però il primo lungometraggio possiede uno spessore drammaturgico che manca completamente in “Einstein e la bomba”, soprattutto riguardo la costruzione del protagonista.

Note positive

  • I video d’archivio

Note negative

  • L’interpretazione di Aidan McArdle nel ruolo di Albert Einstein
  • Troppa frenesia nel raccontare gli eventi
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