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Ezio Bosso – Le cose che restano
Titolo originale: Ezio Bosso – Le cose che restano
Anno: 2021
Paese: Italia
Genere: Documentario
Produzione: Indigo Film, Rai Cinema
Distribuzione: Nexo Digital
Durata: 1 hr e 44 (104 min)
Regia: Giorgio Verdelli
Sceneggiatura: Giorgio Verdelli
Montaggio: Matteo Bugliarello
Fotografia: Osama Abou El Khair
Attori: Gabriele Salvatores, Enzo Decaro, Fabio Bosso, Ivana Bosso
Opera documentaristica del 2021, realizzata dal regista e dai produttori di “Paolo Conte, Via con me”, viene presentata in anteprima mondiale e fuori concorso alla 78ª edizione del festival del cinema di Venezia, Ezio Bosso – Le cose che restano, pellicola che racconta la vita del pianista, contrabbassista, compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso, venuto a mancare prematuramente il 14 maggio 2020. Il film sarà distribuito da Nexo Digital, come evento speciale, nelle sale italiane per soli tre giorni, il 4-5-6 del mese di Ottobre.
Trama del film Ezio Bosso – Le cose che restano
Nato in una famiglia di umili origini, il giovane Ezio conosce la musica all’età di quattro anni, da quel giorno, il sogno del giovane è quello di vivere di musica. Ezio riuscirà a realizzare il suo sogno, diventando uno dei compositori più apprezzati e famosi in Italia e nel mondo. Nel 2011 però, il giovane artista viene colpito da una grave malattia neurodegenerativa che rischia di compromettere la sua carriera per sempre, ma la forza di volontà e la passione per il proprio lavoro spingeranno Ezio a compiere delle imprese straordinarie.

Recensione del film Ezio Bosso – Le cose che restano
Ezio Bosso – Le cose che restano, per la regia di Giorgio Verdelli, è strutturato come un classico documentario dove troviamo la presenza di molteplici interviste inedite di personaggi del mondo dello spettacolo come attori e registi, ma non solo, che raccontano i loro aneddoti ed esperienze personali e lavorative condivise con l’artista musicale italiano. Il tutto viene accompagnato da sequenze in cui possiamo assistere e ascoltare la musica di Bosso e il suo talento artistico, vedendolo all’opera. Il tutto è arricchito da delle dichiarazioni di Ezio Bosso che si racconta facendo conoscere al pubblico il suo lato più umano, oltre a quello musicale.
Il film è policentrico, costruito su un accumulo di suggestioni sonore e sul continuo duetto voce musica, fra i pensieri di Bosso e le sue composizioni. Momenti intimi e di grande amicizia dialogano con gli eventi più importanti della sua carriera, come per esempio l’esibizione al 66º Festival di Sanremo o l’intervento alla Conferenza sul patrimonio culturale europeo. L’eccezionalità dell’artista risalta sia in pubblico che nei momenti quotidiani.
Giorgio Verdelli
L’artista racconta del suo incontro con la musica, all’età di 4 anni, del suo mito Bach e delle sue umili origini. Il fratello e la sorella parlano di un giovane bambino che già dai primi anni era attratto dal mondo musicale, e giocava allegramente sognando un giorno di diventare un grande protagonista della seconda arte. Vengono inoltre mostrate esibizioni, concerti e filmati di tipo storico inerenti alla carriera artistica del compositore torinese.
Ezio Bosso mentre dirige l’orchestra
In conclusione, Ezio Bosso – Le cose che restano è un ottimo prodotto, consigliato a tutti coloro che vogliono conoscere realmente Ezio Bosso e trarre ispirazione da questo gigante, che mai si è arreso e nonostante le difficoltà è riuscito a far sì che la sua vita fosse qualcosa di straordinario.
Note positive
- Il racconto approfondito
- Interviste
Note negative
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