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Il mio compleanno
Titolo originale: Il Mio Compleanno
Anno: 2024
Nazione: Italia
Genere: Drammatico
Casa di produzione: Schicchera Production, Cattive Produzioni
Distribuzione italiana: Cattive Produzioni
Durata: 90 minuti
Regia: Christian Filippi
Sceneggiatura: Anita Otto, Christian Filippi
Fotografia: Matteo Vieille Rivara
Montaggio: Tommaso Marchesi (supervisione Gianluca Scarpa)
Musiche: Meganoidi
Attori: Zackari Delmas, Silvia D’Amico, Giulia Galassi, Simone Liberati, Federico Pacifici, Nicolò Medori, Carlo De Ruggieri
Trailer di “Il mio compleanno”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Il 14 maggio 2025 viene distribuito nelle sale cinematografiche “Il mio compleanno”, opera prima di Christian Filippi, prodotta da Cattive Produzioni.
Il film, che vede protagonisti Zackari Delmas (“Una sterminata domenica“, 2023; “Non morirò di fame”, 2022), Silvia D’Amico (“Hotel Gagarin“, 2018; “The Place“, 2017) e Giulia Galassi (“10 giorni senza mamma”, 2019; “Qualcosa di nuovo”, 2018), sarà accompagnato da una serie di proiezioni speciali in diverse città italiane con la partecipazione del regista e parte del cast.
L’evento inaugurale avrà luogo il 14 maggio al Cinema Troisi di Roma alle 19:15, seguito dalla proiezione del 16 maggio al Nuovo Cinema Aquila alle 21:00, con la presenza di Filippi, del produttore Leonardo Baraldi e degli interpreti principali. Le repliche seguiranno il 17 maggio alle 21:00 e il 18 maggio alle 18:00.
Milano ospiterà l’evento il 22 maggio al Cinema Anteo alle 19:15, mentre il 23 maggio sarà la volta del Cinema Conca Verde di Bergamo.
In Abruzzo, Giulia Galassi parteciperà a una delle proiezioni in programma tra il 26 e il 28 maggio al Ciak City – Cinema Garden di Guardiagrele.
Nel brindisino, appuntamento il 28 maggio al Cinema Teatro Italia di Carovigno alle 20:30 e il 29 maggio al Cinema Tex di San Vito dei Normanni, con un matinée e una proiezione serale alle 20:00.
A chiudere il tour sarà Brescia, con una proiezione il 31 maggio al Nuovo Cinema Eden.
Il film, sviluppato nell’ambito della dodicesima edizione della Biennale College Cinema della Mostra del Cinema di Venezia, è prodotto da Leonardo Baraldi per Schicchera Production, in associazione con Media Flow e con Vivendi come main sponsor.
La sceneggiatura, firmata dallo stesso Filippi insieme ad Anita Otto, è accompagnata dalle musiche originali dei Meganoidi. La fotografia è curata da Matteo Vieille Rivara, i costumi da Maya Gili, le scenografie da Alessandra Galletta e il montaggio da Tommaso Marchesi, supervisionato da Gianluca Scarpa.
Presentato in anteprima mondiale alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia, “Il mio compleanno” ha conquistato prestigiosi riconoscimenti in numerosi festival. Tra i premi ricevuti, spiccano:
- La Menzione Speciale “Unita” Under 35.
- La Menzione Speciale Panorama Italia.
- Il Premio “RB Casting” Migliore Giovane Interprete Italiano ad Alice nella Città 2024, assegnato a Zackari Delmas.
Il giovane attore ha ricevuto anche il Premio Miglior Attore al Fabrique du Cinema Award 2024.
Il film è stato inoltre premiato al Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio 2024 con il Premio SNCCI e al Festival del Cinema Città di Spello 2025, dove ha ottenuto:
- Il Premio Anac per il Miglior Film.
- Il Premio Miglior produzione esecutiva.
- Il Premio Miglior sonoro in presa diretta.
Infine, ha conquistato il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” come Miglior Lungometraggio a Lo Spiraglio – Film Festival della Salute Mentale 2025.
Trama di “Il mio compleanno”
Riccardino si avvicina al suo diciottesimo compleanno mentre vive nella casa famiglia che lo ha accolto per quattro anni, lontano da sua madre, una donna segnata da profondi disturbi di personalità.
Nonostante l’affetto e la guida attenta della sua educatrice Simona—che spera per lui un futuro stabile e sicuro all’interno della struttura, anche dopo la maggiore età—Riccardino è determinato a lasciarsi tutto alle spalle. Vuole fuggire da quella vita in casa famiglia per raggiungere sua madre e costruire un’esistenza accanto a lei, una vita in cui possa finalmente parlarle e ritrovare quel legame perduto.
Tuttavia, la realtà si rivelerà ben diversa dalle sue aspettative, mettendolo di fronte a una scelta difficile e dolorosa.
Recensione di “Il mio compleanno”
Cinema d’autore, cinema del reale. La macchina da presa, sempre a mano, segue costantemente i personaggi—soprattutto Riccardino—per catturarne ogni respiro, ogni sfumatura emotiva.
Il regista non è interessato alla narrazione dei luoghi, né a mostrare Roma, la città eterna. È disinteressato a descrivere nel dettaglio le location in cui si muovono i personaggi; il suo unico obiettivo è l’indagine dei suoi protagonisti: da Riccardino a Simona, passando per Antonella. Ci racconta la loro disperazione, la loro tristezza nel vivere. Perché, in fondo, seppur in modi diversi, tutti e tre sono individui rotti, persone che hanno smarrito la propria strada, diventando invisibili—non solo socialmente. Nel film, questi tre personaggi sono alla ricerca di un risveglio interiore, di un cammino da percorrere. Cercano il loro posto nel mondo, il loro spazio all’interno della società, un luogo in cui possano finalmente essere felici e sé stessi.
Per raccontare al meglio questi tre personaggi, il regista sceglie deliberatamente di non soffermarsi sugli ambienti circostanti, ma di rimanere costantemente addosso ai protagonisti. La macchina da presa a mano li segue in maniera estremamente ravvicinata, quasi soffocante, dando l’impressione di essere sempre sul loro fiato, il tutto però senza ricadere in una narrazione eccessivamente claustrofobica.
Nella maggior parte delle inquadrature—escludendo alcune in cui l’immagine è più aperta e la scenografia assume un ruolo chiave (come il murales nel finale o la scena sulla spiaggia)—la composizione visiva si concentra quasi interamente sui personaggi. In molti casi, occupano i tre quarti dell’inquadratura, nascondendo e rendendo irrilevante la location in cui si svolge l’azione, soprattutto nelle sequenze che vedono Riccardino accanto a sua madre. Difatti, nonostante in alcuni momenti emerga l’ambientazione scenica, l’epicentro narrativo e visivo rimane sempre focalizzato sui protagonisti—sia nella sceneggiatura che nella fotografia. L’obiettivo della macchina da presa e della sceneggiatura si concentra sul loro lato più emotivo, mescolando abilmente il tragico, il folle e il tenero con una sensibilità assolutamente realistica. Queste emozioni riescono a fare breccia nel cuore dello spettatore, anche grazie alle straordinarie interpretazioni del cast. Spicca in particolare Zackari Delmas, capace di restituire con intensità la rabbia e la fragilità interiore di un personaggio che vive nella costante ricerca dell’affetto materno.
Dal punto di vista registico, la macchina da presa rimane incollata ai personaggi per gran parte del film, attraverso primi piani e mezze figure, con frequenti riprese di profilo. Interessante notare come, nelle sequenze ambientate nella casa famiglia, Riccardino sia spesso (ma non sempre) raccontato attraverso inquadrature solitarie, enfatizzando la sua profonda solitudine interiore. Un netto contrasto con la seconda parte del film, in cui prevalgono i piani a due, con il protagonista e sua madre nella stessa inquadratura. Una scelta visiva che permette di esplorare tutte le sfumature emotive di questo rapporto d’amore tossico.
Anche dal punto di vista fotografico si nota un cambiamento significativo: mentre la prima parte del film adotta una palette di colori tenui e delicati, nella seconda—spesso ambientata di notte—prevalgono tonalità più scure, con il nero e leggere sfumature di rosso – arancioni.
Per il tipo di pellicola, “Il mio compleanno” si rivela indubbiamente un film di attori, ma al tempo stesso è anche una pellicola di sceneggiatura, con una scrittura estremamente attenta nel descrivere la condizione di Riccardino e la sua vita all’interno di una casa famiglia. Un luogo che viene raccontato nella sua autenticità, senza cadere in una critica esplicita nei confronti di questa istituzione. Uno dei meriti di Christian Filippi è proprio quello di evitare un approccio marcatamente di denuncia sociale, scegliendo invece di concentrarsi sulla minuziosa esplorazione dei suoi personaggi. Il film si rivolge a tutti coloro che cercano la propria strada, il proprio posto nel mondo—tracciando un percorso fatto di incertezze, speranze e profonde introspezioni.
La genesi del film risale a un laboratorio di scrittura che ho tenuto nelle case famiglia di Roma nel 2018. In seguito ho deciso di raccogliere quanto più materiale possibile dalle narrazioni che i ragazzi, i tutor e gli assistenti sociali avevano condiviso con me per raccontare una storia autentica e, allo stesso tempo, universale. La mia speranza è che lo spirito del film possa davvero rendere l’anima dei personaggi, e soprattutto del protagonista, che rappresenta una nuova generazione di giovani che vivono ai margini della nostra società, spesso invisibili, crescendo senza la guida dei genitori. L’approccio di questa generazione alle situazioni dolorose non è semplicemente scoraggiato o passivo, ma è invece caratterizzato da un potente senso di ironia e umorismo irriverente, per proteggersi dai propri fantasmi.
Cit. Christian Filippi
Uno degli aspetti più evidenti di Il mio compleanno è la cura nella costruzione dei personaggi e delle loro relazioni, ma nel caso di Simona emerge una lieve discrepanza tra la sua importanza iniziale e il modo in cui il film la lascia progressivamente in secondo piano. Nella prima metà della storia, Simona ha un ruolo chiave, contribuendo a definire le dinamiche emotive del protagonista e creando un legame che sembra destinato a svilupparsi con maggiore profondità. Tuttavia, con il procedere della narrazione, la sua presenza si affievolisce, lasciando la sensazione che il suo arco narrativo non venga completamente esplorato.
Il suo epilogo, pur segnando un cambiamento netto in lei, arriva senza un percorso di trasformazione pienamente visibile in scena. L’impatto emotivo di questo suo cambiamento avrebbe potuto risultare ancora più incisivo se la sua evoluzione fosse stata mostrata con maggiore dettaglio, permettendo al pubblico di entrare più a fondo nel suo vissuto e nelle sue motivazioni.
In conclusione
Il mio compleanno esplora la fragilità e la ricerca di appartenenza attraverso un cinema crudo e realistico. Christian Filippi racconta con sensibilità i protagonisti, soffermandosi sulle loro emozioni con una regia ravvicinata e una narrazione visivamente potente.
Note positive
- Interpretazioni intense, in particolare Zackari Delmas
- Regia immersiva che enfatizza il lato emotivo dei personaggi
- Realismo narrativo nella rappresentazione della casa famiglia
Note negative
- Arco narrativo di Simona poco sviluppato
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Regia | |
Fotografia | |
Sceneggiatura | |
Colonna sonora e sonoro | |
Interpretazione | |
Emozione | |
SUMMARY | 4.1 |