Il mistero del profumo verde (2022). Spy story alla francese

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Trailer de Il mistero del profumo verde

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Film presentato a Cannes 2022 nella Sezione Quinzaine des Réalisateurs, come film di chiusura il film Il Mistero del profumo verde di Nicolas Pariser, arriva nelle sale italiane dal 20 luglio 2023.

All’inizio degli anni 2000, Nicolas Pariser è assistente di Pierre Rissient e critico di cinema per la rivista “Sofa”. Tra il 2008 e il 2013 realizza tre cortometraggi, tra cui La République, che nel 2010 ottiene il premio Jean Vigo. Il suo lungometraggio d’esordio, Le grand jeu, vince il premio Louis Delluc per l’opera prima nel 2015. Alice e il sindaco, suo secondo lungometraggio, è selezionato alla Quinzaine des réalisateurs del Festival di Cannes nel 2019 e riceve il Label Europa Cinemas. Il film è stato un successo di critica e pubblico.

Trama de Il Mistero del profumo verde

Nel bel mezzo di uno spettacolo, un attore della Comédie Française muore per avvelenamento. I sospetti della polizia cadono subito su Martin, membro della troupe e testimone diretto dell’omicidio, cui dà la caccia anche la misteriosa organizzazione che ha commissionato l’assassinio. Aiutato da Claire, disegnatrice di fumetti, Martin cercherà di fare luce sul mistero durante un viaggio in Europa pieno d’imprevisti.

Recensione de Il Mistero del profumo verde

Modelli filmici

L ‘impianto del film Il mistero del profumo verde è di per sé di genere classico, dove il delitto, la morte in scena e/o dietro le quinte sono topos filmici: a riguardo si pensi sia a Delitto sul Palcoscenico (1964) di Pollock, che al più recente Omicidio nel West End (2022) di Tom George, giallo – commedia con travestimenti, gag e trucchi di ogni genere. Rispetto ai suddetti però Il mistero del profumo verde si avvale di tempi lenti e clowneschi, incentrati sulle doti del protagonista e di uno stile ibrido tra la “spy-story” e la commedia francese: i criminali filo-russi, capitanati dallo spietato Hartz (Rudiger Vogler) che attentano alla sicurezza mondiale, sono una vera e propria citazione del capolavoro di Hitchcock, Intrigo Internazionale (1959).

Il delitto e il treno: sempre più Hitchcock

Martin (un esilarante bravissimo Vincent Lacoste) è un attore della Comédie Française che viene accusato dell’omicidio del suo collega attore e ricercato dalla caparbia ispettrice Louise (Leonie Simaga).Così Martin, per scagionarsi dalle accuse, si improvvisa detective (anche questo topos dei gialli di Agatha Christie) fuggendo in treno assieme alla sua nuova amica Claire (la brillante Sandrine Kiberlain) amante dei libri fumettistici. Come non pensare ai film quali La signora scompare di Hitchcock, a “Io ti salverò “fuga d’amore di un indiziato omicida, sempre di Hitchcock?

Cambio di clima: si cita anche Allen

In notturna, d’improvviso, il treno assume toni drammatici: in viaggio verso Budapest, Martin dice alla sua bella Claire di essere angosciato perché viaggiare verso l’Europa dell’est lo fa sentire come un deportato ebreo: chiara citazione del film Misterioso omicidio a Manhattan (1993) quando Larry Lipton (Woody Allen) dice a Carol (Diane Keaton) Io non posso ascoltare troppo Wagner… lo sai…sento già l’impulso a occupare la Polonia!” Fra i due “fuggiaschi” le battute siderali alla “Allen” – come quella della madre ansiotica di Claire che la perseguita e con la stessa Claire che dice di essere tornata in Europa dopo un soggiorno fallimentare in Israele – si alternano a surrealtà tipiche della comicità transalpina.

Il Mistero del profumo verde
Il Mistero del profumo verde

Il fumetto d’epoca e i costumi

Le memorie di lettura del regista Nicolas Pariser hanno ispirato, a detta dello stesso regista, la realizzazione del film Il mistero del profumo verde: lo stesso protagonista Martin è vestito alla Tintin”, personaggio dei fumetti degli anni trenta. Questa scelta ha fatto sì che la costumista (Nathalie Raoul) si potesse ispirare sia ai modelli anni trenta che a quelli contemporanei, dando vita a uno stile originale e accattivante. Il desiderio di imprimere un effetto “materico “ha spinto il regista Nicolas Pariser  a girare in pellicola da 35 mm: una scelta ambiziosa che vuol dare un segno preciso alla rinascita di una nuova “estetica” del film, nell’epoca della macchina da presa in digitale.Ottima la fotografia (Sébastien Buchman)

Nicolas Pariser

Tutto è cominciato quando mi sono rituffato nella lettura degli albi di Tintin, che avevo già letto in diversi periodi importanti della mia vita. Rileggendoli, ho smesso di considerarli come un corpus uniforme per vederli, invece, come una serie di libri disomogenei con alcuni che amavo enormemente, altri che mi lasciavano indifferente e altri ancora che francamente detestavo Mi sono così reso conto che quelli che mi coinvolgevano di più erano i Tintin degli anni Trenta. La loro particolarità era di avere una vena comica con un fondo politico, se non geopolitico, che si nutriva dell’attualità di quel tempo.

In conclusione

Il mistero del profumo verde  è un film ben diretto e ben interpretato che si sforza di trovare uno stile autonomo, rendendo omaggio ai grandi maestri del cinema.

Note positive

  • Regia
  • Interpretazioni attori
  • Fotografia
  • Sceneggiatura

Note negative

  • Non sempre riesce a mostrare una cifra espressiva definita
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