Kotaro abita da solo – prima stagione (2022). Storia di un bambino coraggioso

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Kotaro abita da solo

Titolo originale: Kotarō wa Hitori Gurashi

Anno: 2022

Paese: Giappone

Genere: animazione, commedia,

Produzione: Liden Films

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Hiroshi Sato

Stagione: 1

Puntate: 10

Character design: Tomomi Kimura

Kotaro abita da solo è una serie Netflix che fra le pieghe di un soggetto assurdo e divertente, cela messaggi più forti e di un certo spessore: diverte senza lasciare indifferenti. La serie, tratta dal manga Kotarou wa Hitorigurashi (pubblicato da Shogakukan su Big Comic Superior) di Mami Tsumura, ritenuto il “più commovente del Giappone” con oltre 1,4 milioni di copie vendute, ha esordito su Netflix il 10 marzo 2022.

Trama di: Kotaro abita da solo

Din don! C’è un bambino alla porta. Porta in dono una bella scatola di fazzoletti e si presenta così: “Mi chiamo Sato e ho appena traslocato al numero 203. Molto piacere.” È Kotaro Sato, si è appena trasferito in uno degli appartamenti Shimizu dove vive da solo e ha appena quattro anni… Tutti i giorni fa la spesa solo soletto portando una spada giocattolo appesa sul fianco. Adulto e infantile allo stesso tempo, Kotaro inizia a influenzare le persone intorno a lui con i suoi modi saggi. Questa è la storia di un bambino di quattro anni deciso ad andare avanti da solo fino al giorno in cui potrà vivere con i suoi genitori.

Sinossi ufficiale

Il piccolo Kotaro Satо̄ si trasferisce a vivere da solo all’appartamento 203 di un condominio. Il bambino fa piano piano la conoscenza dei vari vicini che gli si affezionano in fretta anche per il singolare stile di vita che porta avanti: Kotaro infatti si comporta esattamente come un adulto, un adulto che segue però il codice dei samurai, o almeno del samurai Tonosaman, l’eroe della sua serie anime preferita. Kotaro però nasconde un passato tutt’altro che roseo e nel corso dei dieci episodi di Kotaro abita da solo ci verrà rivelato poco a poco.

Recensione di: Kotaro abita da solo

La serie ideata da Hiroshi Sato scorre veloce sotto gli occhi degli spettatori. Piacevole e dal sapore agrodolce , con un ritmo sempre ben impostato, coinvolge grazie ai numerosi personaggi ben caratterizzati, che animano la vita di Kotaro, e alle vicissitudini dello stesso protagonista. Kotaro abita da solo intrattiene grazie al calibrato bilanciamento di opposti sentimenti che vengono sempre più alla luce man mano che la storia prosegue, con una accelerata, teneramente malinconica, dal quinto episodio.

In Kotaro abita da solo si ride, si sorride molto ma si pensa altrettanto (quando non addirittura di più) perché il passato del piccolo Kotaro continuerà a farsi sempre più presente nella nostra storia, impreziosendola di sfumature opache che vanno a esaltare i momenti più allegri della serie. Il passato del piccolo diventa in molti casi, per il nostro protagonista, la chiave di lettura del presente e uno dei modi per relazionarsi Un’opera ben diretta che si articola su episodi molto spesso a loro stanti, lungo un filo rosso sempre presente e via via più visibile. Il piccolo Kotaro, i suoi vicini e le persone che gravitano attorno alla loro vita, conquistano lo spettatore grazie ai racconti di vita quotidiana tanto assurdi quanto molto umani.

In conclusione