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La danza degli scheletri
Titolo originale: The Skeleton Dance
Anno: 1929
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Commedia, musicale, horror
Produzione: Walt Disney Productions, The Walt Disney Company
Distribuzione: Walt Disney Home Video
Durata: 6 minuti
Regia: Walt Disney, Ub Iwerks
Sceneggiatura: Walt Disney
Fotografia: //
Montaggio: //
Musiche: Carl Stalling
Animatori: Ub Iwerks
La prima delle molte Silly Symphonies che seguiranno, mostra l’arte delle prime produzioni di quella che adesso è la Walt Disney Company. Un susseguirsi d’immagini perfettamente accompagnate dal sonoro; è il 1929 quando il cortometraggio La danza degli scheletri, nato da un idea di Carl Stalling (compositore, doppiatore e arrangiatore americano), viene distribuito dimostrandosi un enorme successo memorabile.
Trama de: La danza degli scheletri
In un cimitero, durante una notte di luna piena, escono dai loro avelli numerosi scheletri con un unico e preciso scopo: divertirsi fino all’alba. Ecco allora che fra lo spaventare gatti, prendersi gioco di un gufo, suonare i propri simili (e non solo) come fossero strumenti musicali e altre amenità, l’alba si avvicina per mettere termine alla loro notte di divertimento.

Recensione de: La danza degli scheletri
La danza degli scheletri arriva un anno dopo il successo di quella che è stata una tappa fondamentale per l’animazione mondiale: Steamboat Willie. Forte di quella fama Walt Disney produce il corto di cui parliamo qui e che darà l’avvio alle Sinfonie Allegre (conosciute ai più con il titolo originale di Silly Symphonies).
Il film diretto da Disney stesso e da Ub Iwerks (che lo disegnò) è un lavoro degno di nota per almeno tre motivi. Primo: pur essendo stato realizzato ormai novantaquattro anni fa, il film ha un’attenzione altissima al montaggio sonoro, con una sincronia tra immagini e suoni invidiabile. Secondo: La danza degli scheletri sa ancora divertire e intrattenere grazie a tempi comici (e non) perfettamente calibrati e il terzo ma fondamentale motivo è da ricercarsi nel fatto che molte delle danze degli scheletri (quando non tutte) che vediamo rappresentate nei cartoni animati hanno come ispirazione diretta, questa precisa danza più che altre rappresentazioni di Danze macabre.

In conclusione
La danza degli scheletri nella sua semplicità, probabilmente anche grazie a uno scheletro trasformato in xilofono, sa ancora catturare l’attenzione, molto più di molte delle successive Silly Symphonies, per chiudere l’articolo rimanendo in questo preciso alveo ed è anche questo che fa di questo cortometraggio un classico dell’animazione.

Note positive
- Una perfetta sincronia fra suono e immagine
- È del 1929 e fa ancora parlare di sé
Note negative
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