La donna del fiume – Sozhou River (2000): Hitchcock che non ti aspetti

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La donna del fiume – Sozhou River

Titolo originale: Su Zhou he

Anno: 2000

Nazione: Cina

Genere: drammatico, sentimentale

Produzione: Nai An, Takashi Asai,

Distribuzione: Wanted Cinema

Durata: 1h 23min

Regia: Ye Lou

Sceneggiatura: Ye Lou

Fotografia: Yu Wang

Montaggio: Karl Riedl

Musiche: Jorg Lemberg

Attori: Xun Zhou, Hongsheng Jia, Zhongkai Hua, Anlian Yao, Nai An

Trailer de La Donna del Fiume

Il 14 Luglio 2022 arriva, per la prima volta, nei cinema italiani La Donna del Fiume – Suzhou River, cult movie dell’inizio del terzo millennio del regista cinese Lou Ye, distribuito dopo ben ventidue anni in Italia in versione restaurata in 4k da Wanted Cinema. Il film, inizialmente censurato in Cina, ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il Tiger Award al Rotterdam International Film Festival, il Grand Prix al Tokyo Filmex, il Fipresci Award al Viennale e il Grand Prix e il premio come Miglior Attrice al Paris Film Festival. La bellissima versione restaurata in 4K è stata realizzata dal Basis Berlin Post Produktion e supervisionata dallo stesso regista partendo dal negativo originale 16mm a-b. Per quanto riguarda l’audio, è stato restaurato in Dolby 5.1 mantenendo allo stesso tempo, per volontà di Lou Ye, la stessa ruvidità del suono della sua versione originale, ma con un nuovo e coinvolgente doppiaggio italiano e nuovi sottotitoli.

Trama de La Donna del Fiume

Il film racconta di una storia d’amore romantica e tormentata sulle rive del fiume Sozhou a Shanghai. La vicenda si sviluppa su due linee temporali distinte. Mardar è il protagonista, fattorino-motociclista che inizia un legame sentimentale con la figlia sedicenne di un boss locale per cui lui lavora. Dopo la scomparsa della ragazza nel fiume, Mardar viene accusato di omicidio e, scontata la pena, torna a cercarla nella vita di una seconda ragazza tale e quale a lei.

Scena de La donna del fiume

Recensione de La Donna del fiume

L’omaggio del regista cinese ad Alfred Hitchcock e al suo più grande capolavoro Vertigo è la prima cosa che viene in mente durante la visione del film e che appaga gli appassionati di cinema di tutto il mondo. Tuttavia, sarebbe riduttivo descrivere La Donna del Fiume, come una mera riproduzione di un prodotto già noto. L’originalità di Lou Ye sta nella struttura temporale della vicenda che ci sorprende dall’inizio alla fine (con un finale in cui tutto è ancora da scoprire). I protagonisti della storia sono ragazzi ordinari alle prese con una città marcia e poco solidale, che li porta inesorabilmente a compiere delle scelte a dir poco azzardate (come la scomparsa nel fiume della ragazza). Ciò che è straordinario invece è l’interpretazione della protagonista femminile, tanto scostante quanto ipnotica, capace di catturare l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine con la sua ingenua impulsività. Quello di Lou Ye è un ritratto di una città smarrita e corrotta, i cui abitanti sfuggono dalle loro vite in continuazione, alla ricerca di una felicità che è costituita da pochi momenti fugaci. Ed è questo uno dei temi principali di tutto quel cinema orientale dei primi anni Duemila che ha dato luce a capolavori come In The Mood For Love e Hong Kong Express, per citare due perle coreane di Wong Kar Wai.

Fotogramma de La donna del fiume – Sozhou River
Fotogramma de La donna del fiume – Sozhou River

In conclusione

La Donna del Fiume si aggiudicò numerosi premi internazionali, tra cui il Tiger Award al Rotterdam International Film Festival, il Grand Prix al Tokyo Filmex e il Fipresci Award al Viennale. Questo perché Lou Ye è stato in grado di dare una prospettiva obliqua e inusuale, ma a dir poco incisiva, a una metropoli a noi lontana che è al tempo stesso incubo e sogno.

Note positive

  • Regia
  • Soggetto
  • Sceneggiatura

Note negative

  • /
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