Le ombre cinesi e il teatro delle ombre: Un arte che anticipa il cinema

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Il cinema è un arte abbastanza recente che è nata solamente nel 1889 grazie a Thomas Edison con l’invenzione del Kinetoscopio e successivamente nel 1895 con l’uscita del cinematografo dei fratelli Lumiére; ma il cinema moderno di Edison e quello di Lumière trova le sue prime origini nel passato lontano lontano.

Il cinema si basa, come del resto la fotografia, su un gioco di luci è in tal senso possiamo rintracciare un suo antenato nel Teatro delle ombre, un arte che anticipa la cinematografia stessa dal punto di vista concettuale. Si ipotizza che il teatro delle ombre si nato in cina nell’epoca Han, ottenendo la sua maggior forza espressiva nell’epoca Tang, sviluppandosi maggiormente nel triangolo tra le provincie di Shanxi e Henan. Questo spettacolo prettamente teatrale e vicino a quello dei burattini fu svolto, per molti anni, dopo il calar del sole e i suoi spettacoli erano più che altro delle venerazioni delle divinità che dovevano scacciare i fantasmi e i mostri dalla terra oppure trattavano di fate o geni, dunque rimanevano ancorate al mondo religioso e superstizioso, ma questa componente nel tempo mutò fuoriuscendo da questa visione devota ma trasformandosi in una rappresentazione di livello ludico.

Con l’inizio della caduta del governo Tang e all’inizio delle cinque dinastie, gli artigiani delle ombre iniziarono a spostarsi dapprima in campagna incominciando a ritagliare le loro figure con pelle bovina e ovina. Con l’avanzata delle truppe mongole questa forma di teatro trovo la sua prima esportazione al di fuori del contesto cinese, giungendo così in Mongolia e poi da qui in Europa, dove venne introdotto tale spettacolo nelle corti solo a partire dall’800.

Le ombre cinesi

Il teatro delle ombre, include al suo interno il famoso teatro de Le ombre cinesi, è uno spettacolo antico che trova la sua origine nell’II secolo a.c., tale intrattenimento avveniva dentro alcuni teatrini ambulanti ( come il cinema stesso in seguito), i quali si spostavano da un paese all’altro mostrando le loro invenzioni a un pubblico prettamente popolare. Da questo teatro ambulante prende piede un arte forma d’arte le Ombre Giavanesi (Wayang Kulit). Originariamente i teatri ambulanti erano situati vicino a dei templi ma ben presto si spostarono anche nelle feste di carattere laico come il Capodanno e durante i mercanti.

Il procedimento che rendeva possibile lo spettacolo, ovvero il mostrare ad un pubblico una storia, era molto semplice:  bastava avere un telo bianco, delle figure ritagliate e una luce. Durante lo rappresentazione, le figure non si vedono direttamente, ma apparivano tramite delle ombre: dietro un grande telo bianco gli attori (marionettisti) dovevano utilizzare dei personaggi di legno, successivamente realizzati con il cuoio, queste creazioni venivano proiettate attraverso una potente fonte di luce che le proiettava sul telo bianco rendo visibile al pubblico la loro sagoma, che poteva essere più grande o più piccola in base al posizionamento del personaggio.

La prima ombra della storia, secondo un antica leggenda cinese, è stata Li Furen. Il racconto tradizionale narra dell’imperatore cinese Wudi (140-85 a.c.), che a causa della morte della sua concubina Li Furen, divenne molto infelice e triste; così i suoi eunuchi, per consolare il sovrano, ebbero l’idea di scolpire una figura di legno che ritraesse la donna, proiettandone  l’ombra su una tenda. L’imperatore, vedendo la figura e credendo che lo spirito della sua amata venisse a fargli visita, si sentì immediatamente consolato.

Verso la metà del 1700 grazie a un flusso di missionari cristiani che ritornavano dalla Cina, questa forma d’arte vene trasportata anche in Europa trovando il suo successo soprattutto in Francia, dove stava prendendo importanza l’arte della silhouette.

Attualmente si indicano come ombre cinesi tutte quelle ombre che vengono create tramite le mani, ritagli di carte o cartoncini

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