Le seduzioni (2024). Quando compare l’amore all’improvviso 

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Trailer de Le seduzioni

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Dal talento della scrittrice e giornalista italiana Lidia Ravera, nata nel ’51, prende forma il romanzo “Le seduzioni dell’inverno”, pubblicato da Nottetempo nel 2008 e finalista del Premio Strega dello stesso anno. Nel 2024, fa il suo debutto cinematografico la trasposizione del romanzo, intitolata “Le seduzioni”, diretta da Vito Zagarrio, esperto di cinema e docente presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre. Zagarrio, noto anche per la sua produzione di cortometraggi e lungometraggi, spazianti dal genere fiction, come “La donna della luna” (1988) e “Tre giorni d’anarchia” (2004), al genere documentaristico, con opere quali “Viva la pasta!” (1988), “L’infanzia di Ivan (e gli altri)” (1997), e “Cara, amata scuola” (1999).

“Le seduzioni”, girato a Napoli e in Campania, vede la partecipazione di un cast e di maestranze provenienti dalla regione campana. La sceneggiatura è stata curata da Nicola Ravera Rafele, insieme allo stesso regista, mentre la produzione è a cura di Artimagiche Film srl e Cavadaliga srl, con il contributo di Volcano Pictures, il Ministero della Cultura, la Regione Campania e il CPA – Centro Produzioni Audiovisive dell’Università Roma Tre. La fotografia è affidata a Federico Angelucci, il montaggio a Roberto Perpignani, la scenografia ad Adolfo Recchia, i costumi a Giovanna Napolitano, e le musiche a Paolo Vivaldi. Il film, distribuito da Artimagiche Film srl e Cavadaliga Film srl, approda nei cinema italiani il 22 febbraio 2024, con un cast che include Andrea Renzi, Ameliè Daure, Marit Nissen, Iaia Forte, Antonella Stefanucci, Antonello Cossia e Serena Marziale.

Trama de Le seduzioni

Stefano, un uomo di successo di quarant’anni ma privo di soddisfazioni, si ritrova immerso nel mondo della letteratura come direttore editoriale di una prestigiosa casa editrice napoletana. Nonostante il suo status, è deluso e privo di motivazione. Ha una giovane amante, Silvia, una scrittrice il cui primo romanzo è stato pubblicato grazie a lui. Renata, la manager più anziana della casa editrice, è la sua confidente più fidata, mentre i suoi amici sono pochi. Separato dalla sua ricca moglie Sara, vive nella dimora di famiglia, una casa trascurata ma colma di libri e manoscritti. Un mattino, al risveglio, trova Sophie, una donna dall’accento francese, nella sua casa. Quest’ultima sembra essere stata inviata da Sara, la sua ex moglie, prima di partire per una crociera, affinché si occupi di Stefano e della casa. Pur inizialmente restio, Stefano alla fine accetta la presenza di Sophie, che si dimostra essere molto di più di una semplice colf: è anche una cuoca e una segretaria impeccabile. Grazie a lei, la casa diventa un rifugio ordinato, con cibi deliziosi e una nuova organizzazione. Tuttavia, Sophie è enigmatica: apprezza la musica classica, legge libri ed esce elegantemente di sera. Stefano è affascinato da lei e cerca risposte confidandosi con gli amici. Tutti sono sorpresi dalla trasformazione radicale di Stefano, che sembra rinato grazie all’amore per Sophie. Tuttavia, quando le cose sembrano andare per il meglio, Sophie scompare improvvisamente, lasciando Stefano sconvolto e incapace di accettare la sua scomparsa. Chi sarà veramente Sophie?

Fotogramma de Le seduzioni (2024)
Fotogramma de Le seduzioni (2024)

Scopri anche: Intervista a Vito Zagarrio sul film “Le seduzioni” del 2024

Recensione de Le seduzioni

Vi ricordate “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore? In quel film, un uomo inizialmente freddo, solitario e incapace di comprendere le sfumature dell’amore, incontra una misteriosa donna di cui s’innamora appassionatamente, solo per essere ferito profondamente alla fine. “Le seduzioni” di Vito Zagarrio, che si basa sul romanzo di Lidia Ravera, pubblicato nel 2008, e precede la pellicola di Tornatore uscita nel 2013, presenta alcune similitudini evidenti con la struttura drammaturgica del film di Tornatore. Il protagonista Stefano evoca alla mente Virgil Oldman, mentre Sophie assume alcune caratteristiche da femme fatale simili a quelle di Claire Ibbetson in “La migliore offerta”, che riesce ad affascinare Virgil prima di tradirlo. Indubbiamente “La migliore offerta” e “Le seduzioni” condividono alcuni elementi di genere e tempi narrativi, per distinguendosi a livello di sviluppo narrativo. Tuttavia, mentre il film del 2013 riesce a creare una storia profondamente appassionante, emotiva e carismatica, Vito Zagarrio non riesce completamente nel suo intento con “Le seduzioni”. La storia risulta poco coinvolgente e potrebbe risultare poco memorabile per il pubblico, a differenza del film di Tornatore.

“Le seduzioni”, basato sul romanzo di Lidia Ravera ma ampiamente modificato nella sceneggiatura da Nicola Ravera Rafele e dal regista Vito Zagarrio, si concentra, come nel film di Tornatore, su Stefano, un personaggio che non comprende l’amore, che vive una vita grigia, apatica e priva di sentimenti, focalizzata esclusivamente sul lavoro per una casa editrice di Napoli. La sua esistenza scorre senza grandi scosse, tra le giornate d’ufficio, la lettura di mediocri manoscritti e le serate con la sua amante scrittrice Silvia, per la quale non prova nulla. Tutto cambia quando nella vita di Stefano fa la sua comparsa la misteriosa Sophie, una donna affascinante che, attraverso il suo fascino da femme fatale, inizia a sedurre il burbero Stefano. Inizialmente restio, Stefano gradualmente si abitua alla sua presenza, fino a sviluppare un profondo affetto per lei, che si trasforma nel sentimento più puro: l’amore, una sensazione che Stefano non ha mai sperimentato prima.

Il personaggio, interpretato senza sussulti e grandi sfumature dall’attore e regista teatrale Andrea Renzi, attraversa un profondo percorso di trasformazione interiore non dissimile da quello di Virgil Oldman. Stefano alla fine della pellicola ci presenta come un uomo abbastanza diverso da quello che abbiamo conosciuto all’inizio. Tuttavia, il cambiamento non è trattato con la stessa cura e profondità riscontrata nel film “La migliore offerta”; ma sembra avvenire con una rapidità eccessiva. In una scena, l’uomo desidera inizialmente cacciare di casa Sophie, ma dopo pochi minuti li troviamo immersi in un pomeriggio di passione e shopping come se fossero due vecchi amici.

Tuttavia, rimane interessante l’espediente con cui il regista racconta visivamente il cambiamento interiore di Stefano: attraverso il suo appartamento che diventa sempre più ordinato, il suo abbigliamento sempre ben curato, la riscoperta delle sue passioni passate, evidenziato dalla scena in cui suona la chitarra, e una nuova dose di buon umore che lo pervade, assente nelle prime scene del film. Se tutti questi elementi fossero stati trattati con maggiore cura e approfondimento, la pellicola avrebbe ottenuto un maggiore spessore emotivo. L’emozione, tuttavia, non manca del tutto, grazie alla colonna sonora del compositore Paolo Vivaldi, che trascina il film in un mood nostalgico e malinconico, in perfetta sintonia con la regia di Vito Zagarrio. Quest’ultimo dimostra un’eleganza visiva incredibile, sfruttando in modo interessante i movimenti di camera, soprattutto nella descrizione degli spazi dell’appartamento, che diventa il protagonista della pellicola, simbolo del protagonista e del suo percorso interiore, passando dall’iniziale disordine alla conclusiva armonia interiore, descritta con l’ordine dell’appartamento.

Andrea Renzi, Amélie Daure in Le seduzioni (2024)
Andrea Renzi, Amélie Daure in Le seduzioni (2024)

Vito Zagarrio

Le seduzioni è una romance ma non di puro genere e con risvolti drammatici; un ritratto di una certa generazione e lo spaccato di una certa società; una riflessione sull’Italia del nuovo millennio vista attraverso le contraddizioni di una certa classe medio/alto borghese. Il tutto con una Napoli inedita, non convenzionale, quella del Vomero e degli ambienti intellettuali. Una sorta di ‘thriller dei sentimenti’ che coinvolge e intriga. L’amore, il dolore, la delusione e la speranza sono sentimenti di oggi, di un’umanità che si smarrisce quando la sfera intima e privata si disgrega. Eppure la vita può ancora offrirci le sue seduzioni”

“Le seduzioni” si configura come una sorta di “Thriller dei sentimenti”, un lungometraggio che mescola elementi di giallo e romanticismo, il tutto immerso in una Napoli borghese che possiede un fascino ibrido tra New York e Parigi, distante dalla concezione comune della città nel 2024, soprattutto rispetto all’immagine proposta da film e serie Rai ambientati sotto il Vesuvio.

La pellicola, che vive questa dualità tra sentimenti e thriller, non sempre riesce a bilanciare adeguatamente i due elementi. Fin dal momento dell’ingresso in scena di Sophie, magistralmente interpretata da Amélie Daure, il pubblico percepisce immediatamente che la donna nasconde qualcosa, che non è ciò che sembra. Questo anticipare degli eventi toglie forza e impatto alla parte finale del film, poiché lo spettatore già intuisce che prima o poi la donna tradirà Stefano in modo epocale, creando una sorta di ironia drammatica in cui il pubblico comprende ed è a conoscenza di situazioni o eventi di cui il protagonista non è a conoscenza o che non comprende (come nel caso di Stefano).

Se l’ironia drammatica poteva rappresentare un elemento interessante, il regista avrebbe potuto rendere il film più empatico, esprimendo maggiormente il dolore del protagonista soprattutto nel momento in cui Sophie scompare, momento in cui il dolore di Stefano appare solo sporadicamente e in modo non del tutto convincente. La scomparsa di Sophie, l’incontro – scontro tra l’uomo e la ex moglie, sono probabilmente gli elementi di peggior fattura della pellicola, dove troviamo un eccesso di superficialità narrativa, nonostante un finale interessante e sorprendente (in parte) per il suo sviluppo drammaturgico.

In conclusione

Nonostante alcuni difetti, il lungometraggio si dimostra godibile, scorrendo bene e non annoiando lo spettatore grazie a una colonna sonora ben realizzata, un uso efficace della fotografia e della macchina da presa, con una regia ben confezionata. Tuttavia, il problema della pellicola risiede principalmente in alcune performance attoriali e in una sceneggiatura che non riesce a conferire al protagonista Stefano la giusta profondità, rendendolo a tratti un personaggio bidimensionale.

Note positive

  • Colonna sonora
  • Rappresentazione di Napoli
  • Eleganza visiva

Note negative

  • Il cambiamento interiore del protagonista Stefano appare troppo rapido e superficiale, mancando di approfondimento e rendendo la trasformazione poco convincente.
  • La prova attoriale di Andrea Renzi
  • I personaggi secondari
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