Rodeo (2022). Un film dirompente sui rodeo clandestini parigini

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Locandina del film Rodeo

Rodéo

Titolo originale: Rodéo

Anno: 2022

Nazione: Italia

Genere: drammatico, Azione

Casa di produzione: CG Cinèma

Distribuzione italiana: I Wonder Pictures

Durata: 110′

Regia: Lola Quiveron

Sceneggiatura: Lola Quiveron, Antonia Buresi

Fotografia: Raphael Vandenbussche

Montaggio: Rafael Torres Calderon

Musiche: Kelman Duran

Attori: Julie Ledru, , Yannis Lafki, Cody Schoroeder, Dave Nsaman, Sébastien Schrpeder

Trailer di Rodeo

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Rodeo segna l’esordio alla regia di Lola Quivoron, fresca del successo al botteghino americano, dove gli spettatori sono stati stregati dal personaggio della ribelle e appassionata Julia (Julie Ledru, Migliore Attrice al Torino Film Festival 2022). Nel film, Julia, spinta dalla passione per i motori e assetata dell’assoluto senso di libertà che prova quando è in sella della sua fida compagna a due ruote, entra in un giro clandestino di motociclisti, un microcosmo essenzialmente maschile dove tutto è rito, velocità e pericolo. Disponibile dal 6 luglio 2023, grazie a I Wonder Pictures, nella sale cinematografiche italiane. L’opera prima della regista francese Lola Quiveron è stata presentata con successo al Festival Di Cannes 2022 nella sezione “Un certain regard“, dove ha vinto il premio  “Coup de coeur du jury”, e al 40° Torino Film Festival, dove ha preso il Premio Speciale della Giuria.

Trama di Rodèo

Julia vive allo sbaraglio nella periferia parigina. Ha una passione sfrenata per le moto potenti che ruba con furbizia. Il suo ingresso nella B-More Team gang di bikers composta solo di uomini le cambierà la vita.

Fotogramma di Rodeo (2022)
Fotogramma di Rodeo (2022)

Recensione di Rodéo

E’ un opera che spacca ”Rodeo” di Lola Quiveron su una donna selvaggia a cavallo della sua moto, l’unica di un ambiente solo maschile come quello dei  rodei urbani clandestini parigini. La regista parla di qualcosa che conosce bene, e che ha già trattato nel suo corto d’esame alla scuola di cinema Femis del 2016 “Au loin, Baltimora”. Lei ha frequentato, infatti, per diverso tempo i membri del gruppo “Dirty Riderz Crew”, già protagonisti del corto. Sono loro con le loro spericolate esibizioni gli antieroi di “Rodeo” insieme a Julia (Julie Ledru) ragazza dall’età indefinita che si prende dalla vita quello che vuole senza mai pagare. E l’unica cosa che lei desidera è avere una potente moto  da cavalcare. Il suo ingresso nel “B-more team” è all’insegna del dramma.  L’unico uomo che l’ha accolta Abra muore mentre fugge dalla polizia in arrivo dopo una corsa clandestina, la stessa dove Julia ha soccorso da  sola un altro biker che non ha gradito la cosa.

Tutta la narrazione parte da questo antefatto all’insegna dei rumori e delle coreografie di moto condotte da solo uomini  a rischio della loro stessa vita. La regista riprende il tutto con una camera nervosa a mano che cala lo spettatore nel bel mezzo delle gare.  Dalla strada si passa a un garage di periferia, base della “B –more team” capitanata da Domino, che gestisce i suoi  loschi affari da dietro le sbarre di una prigione, controllando la vita della moglie Ophélie e del piccolo Kais. Con loro Julia crea un legame molto forte, avversato dal piccolo boss.

Dichiarazione della regista

Rodeo, il mio primo film di finzione, scritto negli ultimi cinque anni, si è costruito su una relazione assertiva con la finzione. Quando andavo con la”Dirty Ride Crew” in azione, spesso ero l’unica donna. Le poche altre erano dietro le moto o al lato della strada, ma difficilmente facevano il rodeo. Ecco perché, ho inventato il personaggio di Julia, che rispondeva ad un mio intimo desiderio di creare una vera comunità. “Rodeo” è nato quindi dal mio incontro con la comunità che ho seguito per anni e dal mio intimo desiderio di vedere una giovane donna cavalcare la sua moto. “Rodeo” per me è un film epico e “supernaturalista.

La Quiveron  partendo da un ambiente tipicamente maschile mette al centro della sua opera le uniche due figure femminili, donne ferite dalla vita che vorrebbero solo volare via. Il rapporto tra Julia e Ophélie è al limite dell’ambiguo. Infatti, tra le chiavi di lettura del film c’è una forte identità non binaria di Julia, che resiste a ogni etichetta di genere. In realtà, il suo destino è segnato drammaticamente sin dall’inizio del film. Ma questo poco conta in  un’opera che racconta una generazione che sembra viva per niente.  In ogni caso, la regista non giudica niente e nessuno e guarda i bikers con occhio distaccato.

Il suo sguardo è quasi documentaristico, anche grazie all’uso della videocamera Arri Alexa Mini e al formato delle immagini in 2:39. Senza contare, che la maggior parte degli attori compresa Julie Ledru sono persone prese dalla strada e dai social media. La protagonista, infatti, è stata trovata dalla regista su Instagram dove è nota con il nick name @inconnue95.fr ma ha una presenza scenica non da esordiente. Ci sono molti spunti  contemporanei in “Rodeo”, dal cinema politico dei fratelli Dardenne  per ciò che riguarda il contesto sociale al  più visionario “Titane” di Julia Ducournau per il discorso donne/macchine. Non manca, tuttavia, una palese citazione del classico heist film americano  “White Heat” di Raul Wash del 1949.

Rodeo (2022) Julie Ledru
Rodeo-2022- immagine film Julie Ledru

In conclusione

Note positive

  • Veri bikers coordinati dallo stuntman Mathieu Lardot
  • Ottima colonna sonora Hip Hop

Note negative

  • Tecniche di riprese troppo nervose
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