Sasha (2022). Alla ricerca della propria identità 

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Locandina di Sasha

Sasha

Titolo originale: Sasha

Anno: 2022

Nazione: Russia, Italia

Genere: dramma adolescenziale

Casa di produzione: Vega Film, Mars Media Entertainment, Albolina Film

Distribuzione italiana: –

Durata: 106 minuti

Regia: Vladimir Beck

Sceneggiatura: Vladimir Bek, Anna Efimova

Fotografia: Anton Gromov

Montaggio: Tagan Ataev, Sebastian Longariva, Ilya Malov

Musiche: Federico Campana

Attori: Stepan Belozyorov, Polina Fedina, Nikolay Klyamchuk, Anya Patokina, Aleksandr Ryazantsev, Natalia Sapozhnikova, Konstantin Shpakov, Margarita Tolstoganova, Viktoriya Tolstoganova, Anastasiya Volynskaya, Pavel Yuzhakov-Kharlanchuk

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Vladimir Beck è un regista e direttore creativo russo, ora stabilitosi a Berlino. Ha conseguito la laurea in cinematografia presso l’Università Statale Sussa di Cinematografia tra il 2009 e il 2014. Il suo primo lungometraggio, Skinless, ha ricevuto il premio come miglior film e miglior fotografia al Dvizhenie Film Festival, dedicato alle opere prime. Il suo secondo film, Little Bird, è stato accolta con successo al Rome International Film Festival. Dal 2016, Beck ha iniziato a lavorare nel campo della pubblicità in Russia e all’estero, collaborando con clienti prestigiosi come Conde Nast, Gucci, Dior, Lancome, Cartier, LG, Canon, Durex, Visa e molti altri. Beck scrive le proprie sceneggiature e si distingue per il suo talento artistico. È in grado di sviluppare autonomamente i concept artistici per i suoi progetti, partendo dalla concezione iniziale fino alla realizzazione finale. Come creativo, il suo interesse spazia su una vasta gamma di temi, dalle dinamiche di vicinanza e intimità fino all’esplorazione dell’identità LGBTQ+ e al coming of age. Nel 2023, Beck ha completato il suo terzo lungometraggio, Sasha, che è stato presentato in anteprima mondiale al Lucca Film Festival 2023 il 26 settembre 2022, presso il Cinema Centrale di Lucca, dove ha anche tenuto una conferenza stampa sulla pellicola. Attualmente, il film non può essere distribuito in Russia a causa della censura, che vieta opere che affrontano tematiche LGBTQ+.

Trama di Sasha

La quindicenne Sasha trascorreva una vita semplice e felice con suo nonno in una casa immersa nel verde della campagna. La loro vita era caratterizzata da una silente armonia pacifica, un rapporto speciale che avevano costruito insieme nel corso degli anni. Un giorno, durante una passeggiata al mercato, il nonno si sente male e viene ricoverato in ospedale. Consapevole del poco tempo che gli rimaneva, decide di allontanare la nipote dalla casa che condividevano. L’anziano contatta il padre di Sasha, chiedendogli di prendersi cura di lei e di portarla nella sua casa in città. Né Sasha né suo padre sono felici di questa decisione, ma sono costretti ad accettare la volontà del nonno. I due non si vedono da molti anni e ora sono come estranei l’uno per l’altro. Per Sasha, la convivenza con suo padre si rivela estremamente problematica, con grandi difficoltà di adattamento a questa nuova vita. In un atto di protesta contro il nonno e il padre, decide di tagliare i suoi lunghi capelli in un taglio prettamente maschile e di scappare di casa. Mentre vaga senza meta, Sasha incontra due adolescenti locali, Maxim e una ragazza soprannominata Mish, che la scambiano per un ragazzo. La giovane, sempre più confusa emotivamente, si trova catapultata in un nuovo mondo di coetanei, affascinante e talvolta pericoloso. In questo mondo, Sasha è costretta a fingere di essere qualcun altro, senza sapere fino a che punto queste bugie, inizialmente innocenti, la porteranno.

Frame di Sasha
Frame di Sasha

Recensione di Sasha

Un intenso viaggio nell’animo e nella sofferenza di un gruppo di giovani, che si muovono confusi, carichi di paure e tensioni all’interno di una società moderna, fatta di adulti che non sempre comprendono i bisogni dei loro figli e nipoti. Vladimir Beck si è sempre dimostrato un osservatore attento del mondo adolescenziale, in particolare di quel periodo che segna la fine dell’infanzia e l’ingresso nell’adolescenza e nella vita adulta. Nella sua opera prima, “Little Bird“, aveva esplorato il mondo dell’infanzia. Ora, con “Sasha“, il regista e sceneggiatore analizza il mondo dell’adolescenza senza cadere negli stereotipi del genere teen drama. Affronta il tutto con un approccio narrativo assolutamente autoriale e non semplicistico, basato sul racconto introspettivo di una ragazza quindicenne che viene privata della sua stabilità domestica e gettata in una nuova dimensione geografica, e non solo. Il tutto avviene senza che la ragazza abbia il supporto empatico necessario da parte di una figura adulta di riferimento (il padre) che dovrebbe aiutarla ad adattarsi al nuovo mondo (la sua nuova vita). Lo spettatore viene catapultato nel dolore e nella confusione interiore della giovane Sasha, interpretata magistralmente da Anya Patokina, che riesce a immergersi completamente nel suo personaggio. L’attrice trasmette l’essenza di Sasha, una ragazza che si perde in una spirale oscura dalla quale sembra impossibile venirne fuori. Queste emozioni emergono non solo grazie alla bravura attoriale, ma anche al meticoloso lavoro di regia. Il regista sfrutta in modo ossessivo l’uso della telecamera a mano per seguire costantemente la protagonista in scena. Questa scelta stilistica enfatizza l’emozione e l’empatia, coinvolgendo profondamente il pubblico e creando un forte attaccamento alla storia rappresentata. Nonostante il montaggio mantenga un ritmo piuttosto lento, lo spettatore rimane avvinato alla narrazione, catturato dal dolore che i personaggi, Sasha a Maxim (che va oltre il suo ruolo di semplice personaggio secondario), riescono a trasmettere in modo coinvolgente durante l’intero film.

La pellicola offre una visione tridimensionale del mondo dell’adolescenza, concentrandosi sia sul rapporto genitori-figli che sulla ricerca dell’identità, nel suo significato più ampio. Sasha e Maxim devono rapidamente confrontarsi con la loro essenza più profonda, e nel loro viaggio alla scoperta di sé stessi, si perdono e si spaventano profondamente, tanto da sentire sulla propria pelle un terrore e un’ansia che rischiano di distruggerli. La storia di Sasha e Maxim tocca due tematiche profonde: la prima riguarda la sfera familiare, mentre la seconda affronta il mondo LGBTQ+, un elemento narrativo che emerge in modo curioso e inaspettato per lo spettatore. La storia di Sasha ruota attorno alla necessità di riscoprire e comprendere un evento traumatico che ha scosso la sua vita e quella del padre, come la morte della madre. Allo stesso tempo, il suo percorso di crescita è guidato dalla ricerca della sua identità sessuale. All’inizio del film, è una ragazza felice senza problemi, ma quando si trasferisce in città, inizia ad avere difficoltà con la sua identità femminile. A tal punto da trasformarsi in un maschio agli occhi dei nuovi amici, che non la vedono come una donna, ma come un giovane uomo. Il fatto che tutti la vedono come un “ragazzo” incomincerà a condurre un cambiamento interiore e di percezione che Sasha ha su sé stessa. Invece la storia di Maxim, sia a livello personale che familiare, si sviluppa all’interno di un contesto di genere, in cui il ragazzo si confronta con dubbi evidenti sulla sua sessualità. Questi dubbi lo fanno precipitare in un vortice oscuro. Dopo aver incontrato Sasha, tutte le certezze di Maxim vacillano fino a crollare in mille pezzi. Solo l’affetto di Sasha riuscirà a ricomporli, dando vita a un finale estremamente suggestivo e magico.

Fotogramma del film Sasha
Fotogramma del film Sasha

In conclusione

Il film “Sasha” di Vladimir Beck offre un viaggio emozionante e profondamente commovente nel mondo tumultuoso dell’adolescenza. Beck si distingue per il suo approccio autoriale e non convenzionale nel raccontare le complesse esperienze dei giovani. Attraverso una narrazione introspectiva e una regia meticolosa, il film esplora le sfide dell’identità e dell’accettazione nella società moderna. La performance straordinaria di Anya Patokina nel ruolo di Sasha cattura in modo magistrale le emozioni e le ansie della giovane protagonista, coinvolgendo profondamente gli spettatori nella sua storia. La pellicola offre una visione tridimensionale del percorso di crescita, toccando temi delicati come il lutto, l’identità sessuale e l’accettazione di sé stessi. Il rapporto unico tra Sasha e Maxim aggiunge un livello di complessità e profondità alla trama, offrendo uno sguardo autentico sulle sfide e le scoperte dell’adolescenza.

Note Positive:

  • Approccio autoriale e non stereotipato: Il regista evita i cliché del genere teen dramma, offrendo invece una rappresentazione autentica e realistica delle esperienze adolescenziali.
  • Performance straordinaria: Anya Patokina brilla nel ruolo di Sasha, trasmettendo in modo potente le emozioni e la vulnerabilità del personaggio.
  • Esplorazione approfondita di temi sensibili: Il film affronta con sensibilità tematiche complesse come il lutto, l’identità sessuale e l’accettazione di sé stessi, offrendo uno sguardo sincero sulla crescita personale.

Note Negative:

  • Ritmo narrativo lento: Nonostante l’attenzione emotiva, il ritmo del film potrebbe risultare troppo lento per alcuni spettatori, specialmente nelle fasi iniziali della storia.
  • Sottotrame non completamente sviluppate: Alcune sottotrame, come quella legata al personaggio di Maxim, avrebbero potuto essere approfondite ulteriormente per arricchire la comprensione dei personaggi secondari.
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