Si sente il mare (1993) – Il difficile amore tra adolescenti

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Si sente il mare locandina

Si sente il mare

Titolo originale: 海がきこえる (Umi ga Kikoeru)

Anno: 1993

Paese di Produzione: Giappone

Genere: animazione, drammatico, romantico, sentimentale

Casa di produzione: Studio Ghibli

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 72min

Regia: Tomomi Mochizuki

Sceneggiatura: Keiko Niwa

Soggetto: Saeko Himuro

Character Design: Katsuya Kondô

Musica: Shigeru Nagata

Doppiatori Originali: Nobuo Tobita, Toshihiko Seki, Yoko Sakamoto, Yuri Amano, Kae Araki

Doppiatori Italiani: Raffaele Carpentieri, Flavio Aquilone, Erica Necci, Joy Saltarelli, Eva Padoan

Trailer in lingua originale del film “Si Sente il Mare (1993)”

Si sente il mare è il settimo film di animazione del leggendario Studio Ghibli realizato e distribuito nelle televisioni giapponesi nel 1993 per poi essere distribuito nei cinema di tutto il mondo. Primo film a non esserediretto sceneggiato e nemmeno animato da uno dei due fondatori Hayao Miyazaki e Isao Takahata ma lasciato nelle mani del giovane staff dello studio come progetto di formazione. Questo intreccio amoroso tra studenti delle superiori è una storia leggera e piena di poesia.

Qui c’è però da fare subito una premessa molto importante per quanto riguarda l’adattamento italiano curato da Gualtiero Cannarsi. L’adattamento è inascoltabile, Cannarsi storpia completamente la poesia della pellicola facendo parlare i protagonisti delle vicende un falso italiano forbito con il risultato di avere delle conversazioni arcaiche e completamente fuori dai nostri tempi. Per una visione completa, e per apprezzare al meglio la pellicola, si consiglia di guardare il film in lingua originale lasciando perdere questo scandaloso adattamento italiano.

Taku Morisaki e Rikako Muto - Si Sente il Mare (1993)
Taku Morisaki e Rikako Muto – Si Sente il Mare (1993)

Un mondo dove non va bene pensare a se stessi, ma che razza di mondo sarebbe? La società si metterà forse a pensare a me? È naturale che si pensi a se stessi!

Rikako Muto – Si Sente il Mare (1993)

Trama Si sente il mare (1993)

Quando un ragazzo sta tornando a casa dopo il suo primo anno di università fuori porta, inizia a ricordare le vicende capitatogli solo qualche anno prima alle superiori, quando una ragazza sconvolse completamente il suo mondo.

Quella volta, ciò che mi fece arrabbiare fu l’aver capito che tu ti trattenevi per me. Fino a quel momento non me n’ero accorto… del fatto che tu eri innamorato di Muto.

Yutaka Matsuno – Si Sente il Mare (1993)

Recensione Si sente il mare (1993)

Dopo sei film usciti direttamente nelle sale giapponesi lo Studio Ghibli decide di puntare le proprie carte su un progetto esclusivo per la tv. Con un budget ridotto e con dei tempi di produzione brevi, l’idea dello studio nipponico era di produrre dei film per la televisione ad un costo ed un tempo minore rispetto ad un normale film per il cinema per la formazione di una nuova schiera di giovani animatori dello studio. Ed anche se le premesse sono state violate per lo sforamento sia del budget che dei tempi, il risultato finale rimane comunque davvero notevole. Si sente il mare infatti, pur non essendo il più famoso film dello Studio Ghibli, è riuscito a crearsi una cerchia di fan fedeli per la sua trama emozionante e coinvoglente e per le sue qualità artistiche che gli hanno permesso di essere in seguito distribuito nelle sale di tutto il mondo.

Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Saeko Himuro vede come protagonista un giovane studente universitario Taku Morisaki, il quale quando un giorno vede sulla banchina opposta del treno Rikako Muto, ex-compagna del liceo, viene assorto dai ricordi. Il loro primo incontro a scuola, la sua difficile ambientazione all’ambiente scolastico provinciale rispetto a quello di una grande città e allo scompiglio che la ragazza ha portato nella sua vita. Da quel momento per il giovane Taku Morisaki, inizierà un vero e proprio viaggio nei ricordi ai tempo del liceo, della sua strana amicizia con Yutaka Matsuno, e di come il suo amico perse la testa per Rikako e il difficile e complicato rapporto della ragazza con i suoi compagni di classe ma soprattutto con il nostro protagonista. Anche se la storia non brilla certo per originalità, il classico triangolo amoroso adolescenziale messo in mostra da Tomomi Mochizuki funziona. Il film è uno dei più classici slice of life scolastici con i più comuni cliché di genere che ci vuole raccontare le vite di questi tre ragazzi e lo sviluppo del loro rapporto in cui è facile immedesimarsi.

Come ogni film d’amore per ragazzi che si rispetti, all’inizio i due protagonisti non provano nulla l’uno per l’altro, anzi hanno caratteri completamente opposti. Se il nostro Taku è calmo e gentile ovviamente Rikako è una esplosione di emotività è viziata, scontrosa e non nasconde per nulla il suo odio per la nuova scuola e i suoi nuovi compagni di provincia. E sono questi due caratteri completamente opposti che continuano a frenare o ad allontanare i due protagonisti che non riescono ad esprimere a pieno i loro sentimenti. Una relazione realistica tra due giovani adolescenti innamorati, ed è proprio questo quello che rende così poetico questo film, il suo grande realismo. Le vicende che i nostri protagonisti vivranno sono sincere e credibili, una descrizione reale e concreta di un amore tra adolescenti e dei problemi che ne derivano. Perché per quanto non manchino le classiche situazioni convenzionali di questi film, la storia viene raccontata con la classica morbidezza e delicatezza di ogni storia dello studio giapponese lasciando che il non detto metta in evidenza i sentimenti dei nostri protagonisti.

A discapito di tutte queste buone intenzioni però il film ha un grande problema, la parte centrale. Per quanto le emozioni, soprattutto nel finale, vengono messe in scena con una poetica e delicatezza non banali, nella parte centrale del film i protagonisti non risultano affiatati. Un difetto che si cerca di mettere in secondo piano attraverso la poesia e la delicatezza della storia ma che comunque rimane un grosso difetto per la pellicola che molti non apprezzeranno. Essendo un film dello Studio Ghibli l’aspetto visivo, anche se non ai livelli delle altre opere dello studio di animazione giapponese, è sicuramente interessante per come riesce a trasmettere la delicatezza e la poesia della storia che viene narrata con movimenti fluidi e con delle espressioni dei protagonisti davvero realistiche.

A Tokyo, sai, c’è una persona con cui voglio incontrarmi. Se mi chiedi chi sia: quella persona, sai, è uno che dorme nella vasca da bagno!

Rikako Muto – Si Sente il Mare (1993)

In Conclusione

Si Sente il Mare (1993)” è una gradevolissima storia semplice ma profonda allo stesso tempo, che esplora i sentimenti di una classica coppia adolescente in cui tutti si possono immedesimare. Anche se non è stato diretto o sceneggiato da uno dei fondatori, questo film rientra ampiamente nello stile unico e iconico dello Studio Ghibli.

Aspetti Positivi:

  • Il realismo della pellicola
  • Storia semplice che riesce ad intrattenere
  • La poetica e la grazia con cui esprimono i sentimenti dei ragazzi
  • Film che riesce lo stesso a centrare le poetiche e tematiche dello Studio Ghibli

Aspetti Negativi:

  • L’adattamento italiano snatura completamente la poetica del film
  • Il triangolo amoroso non approfondito completamente
  • Poco affiatamento tra i due protagonisti arrivati a metà del film
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