Tuesday Club – Il talismano della felicita (2022): assaporare la vita

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Locandin Tuesday Club - Il talismano della felicita

Tuesday Club – Il talismano della felicita

Titolo originale: Tisgadsklubben 

Anno: 2022

Nazione: Svezia

Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale

Casa di produzione: Anagram

Distribuzione italiana: Wanted Cinema

Durata: 102 min

Regia: Annika Appelin

Sceneggiatura: Anna Fredriksson

Fotografia: Andreas Wessberg

Montaggio: Andreas Nilsson

Musiche: Lasse Enersen

Attori: Marie Richardson, Peter Stormare, Carina M. Johansson, Sussie Ericsson, Björn Kjellman, Ida Engvoll, Maria Sid, Klas Wiljergård, Ramtin Parvaneh, Wilhelm Johansson, Ingvar Örner, Miran Kamala

Trailer italiano di Tuesday Club – Il talismano della felicità

Dopo il successo delle anteprime estive nelle arene più suggestive d’Italia, arriva dal 22 settembre 2022 nelle sale italiane con Wanted Cinema “Tuesday Club – Il talismano della felicità”, l’opera prima di Annika Appelin che si presenta al pubblico con una commedia sentimentale che apre nuove prospettive sull’amore e sugli equilibri familiari nel secondo tempo della vita. La sceneggiatrice Annika Appelin (“Il sospetto”) firma una deliziosa commedia che vanta un cast di ottimi attori come Marie Richardson (“Daybreak”; “Evil”; “Eyes Wide Shut”) e Peter Stormare (“Fargo”; “Minority Report”), alcuni dei quali hanno alle spalle esperienze teatrali di primo piano con Ingmar Bergman e altri registi svedesi. Wanted è una casa di distribuzione dedicata al cinema indipendente di qualità, per definizione “ricercato”: selezioniamo solo documentari capaci di far riflettere ed emozionare o storie di finzione legate alla realtà e con temi forti e importanti. Nuovi linguaggi, nuovi autori, nuove suggestioni narrative, per il pubblico più attento ed esigente che vuole ritrovare a ogni visione la grande magia del cinema.

Trama di Tuesday Club – Il Talismano della felicità

Karen (Marie Richardson) è una donna di mezza età che conduce una vita esemplare, con una famiglia felice e una bella casa, ma quando scopre alla festa del suo 40° anniversario di matrimonio che il marito Sten (Björn Kjellman) la tradisce, tutto cambia. Dopo una vita trascorsa a prendersi cura degli altri, la protagonista si dà una seconda possibilità e, con l’aiuto delle amiche, inizia a seguire un corso di cucina orientale creativa tenuto dal famoso chef Henrick Moliner (Peter Storemare). Tra un sushi e tartare, Karen risveglia i sogni messi nel cassetto da ragazza e riscopre le lusinghe della seduzione, sepolte dalla routine familiare, l’amore e la rinascita come donna nuova.

Foto dal set di Tuesday Club - Il talismano della felicita
Foto dal set di Tuesday Club – Il talismano della felicita

Recensione di Tuesday Club – Il Talismano della felicità

L’opera prima dell’Appelin non possiede dei veri e propri difetti, partendo da una sceneggiatura che non ricade entro strani buchi di trama o in prove attoriali non convincenti o in una regia con errori tecnici d’inquadrature, tutto funziona ma allo stesso tempo, alla fine della visione, ci rendiamo conto che la pellicola sentimentale Tuesday Club – Il Talismano della felicità non ci lascia niente dentro. Il film ci parla di una storia d’amore e di rinascita spirituale di una donna, una tematica che avrebbe dovuto coinvolgere emotivamente lo spettatore, ma che invece non ci appassiona minimamente, lasciandoci indifferenti, un’indifferenza emotiva che alla lunga crea un forte distaccamento con la pellicola, tanto che alla lunga la visione del film risulta alquanto pesante, anche a causa di un ritmo che non muta mai durante la visione.

La mia ambizione era fare un film appassionante e divertente su tutte le “normali” donne invisibili, sulla loro amicizia e l’amore. Volevo fare un film in cui riconoscersi, un film che solletica l’immaginazione, che fa ridere e piangere allo stesso tempo. Dopo il film, spero che nessuno voglia tornare a casa, ma voglia abbracciare la vita e con un sorriso sulle labbra, amare un po’ di più e mangiare del buon cibo!

Annika Appelin

Il punto dolente dell’opera drammaturgica è senza dubbio la sceneggiatura, una scrittura che si rifà apertamente alle classiche commedie romantiche a tema cucina, sfruttando tutti gli ingredienti del genere “culinario” senza però apportare delle modifiche sostanziali al genere, ma rifacendoci a tutti quegli stereotipi che abbiamo già visto in molteplici pellicole dove l’aspirante cuoca s’innamora del celebre chef, dopo un incontro alquanto litigioso tra i due. Questa mancanza d’innovazione all’interno della scrittura crea un problema di fondo: noi sappiamo già tutto fin dai primi minuti della pellicola, sappiamo ciò che accadrà ancor prima dei personaggi e ciò non è un buon segno, ma ciò evidenzia come il tutto sia scritto in maniera banale e scontata, una scrittura che non riesce (o forse non vuole) donare un vero spessore e approfondimento dei personaggi, nonostante questi fossero interessanti sulla carta. Gli eventi avvengono troppo rapidamente, come il corso di cucina che inizia e finisce ancor prima che s’instauri una reale connessione spirituale tra i vari componenti del gruppo, difatti l’amicizia tra loro arriva troppo rapidamente, così rapidamente che da un minuto all’altro diventano amici per la pelle e lo chef, prima scorbutico diviene, tutto a un tratto, amorevole e gentile, senza però che sia accaduto qualcosa nell’arco della pellicola.

Ciò che appare interessante e degno di nota è il messaggio della pellicola, di un film che vuole narrarci come la vita sia sempre un continuo mutare e in cui i sogni, abbandonanti nel periodo di giovinezza, possono essere ripresi e rispolverati anche quando l’età è matura. Una donna di sessant’anni, dopo quarant’anni di matrimonio, scopre, improvvisamente, del tradimento dell’amato marito. Questo evento però invece di romperla e di farla cadere entro una nuova disperazione e depressione, la conduce a rivalutare la sua vita, iniziando, forse per la prima volta, a pensare a se stessa e non solo alla famiglia e hai bisogni di Sten e di sua figlia, ormai quarantenne. Lei, anche grazie al supporto di una sua vecchia amica di scuola, che rientra da un momento all’altro della sua vita, ricomincerà a vivere ripartendo proprio dal suo sogno: diventare cuoca. Un sogno che le permetterà di sconvolgere radicalmente tutta la sua vita, nonostante un’età che mal si addice ai cambiamenti, per il comun vivere.

Fotogramma di Tuesday Club - Il talismano della felicita
Fotogramma di Tuesday Club – Il talismano della felicita

In conclusione

Tuesday Club – Il talismano della felicità è un film leggero, che crea una storia interessante senza però riuscire ad approfondirla. La sceneggiatrice, seppur evitando ogni buco di trama, crea una storia troppo didascalica per coinvolgere emotivamente lo spettatore all’interno della pellicola. Questo lungometraggio mostra alcune sbavature tipiche di un cineasta alla sua opera prima e sicuramente Annika Appelin riuscirà a imparare dai suoi errori per realizzare un’opera seconda più accattivante. Il film è comunque godevole, per una serata in tranquillità, anche se si dimostra più adatto a una visione televisiva che non cinematografica.

Note positive

  • Interpretazioni
  • La creazione di una storia priva di buchi di trama.

Note negative

  • Il tutto è narrato con troppa superficialità.
  • Mancanza d’originalità all’interno del genere cinematografico: commedia romantica culinaria.
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