Zombiverso – Prima stagione (2023). Gara di sopravvivenza in un universo zombie

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Locandina di Zombiverso (2023)

Zombiverso

Titolo originale: Zombieverse

Anno: 2023

Nazione: Corea del Sud

Genere: horror, reality show

Casa di produzione: Kakao Entertainment

Distribuzione italiana: Netflix

Ideatore: Jin-Kyung Park, Moon Sang-don

Stagione: 1

Puntate: 8

Regia: Jin-Kyung Park, Moon Sang-don

Sceneggiatura: Yoo Jin-young

Fotografia:

Montaggio: –

Musiche:

Attori: Anzu Lawson, Lee Si-young, Na Rae Park, DinDin, Hong-chul Noh, Tsuki, Hong-Chul Ro, Yoo Hee-Kwan, Kim Jin Young, Yiombi Jonathan, Yiombi Patricia

Trailer di Zombiverso

Informazioni sulla serie e dove vederla in streaming

Prodotto da Kakao Entertainment, arriva su Netflix l’8 agosto 2023 la serie atipica “Zombiverso“, un’opera audiovisiva che si muove tra il genere horror e il reality show, composta da un arco narrativo di otto puntate che ci immergono in un’epidemia zombie a Seul. Diretta da Jin-Kyung Park e Moon Sang-don, con una sceneggiatura di Yoo Jin-young, la serie presenta un cast fisso composto da Lee Si-young (No Mercy, 2019; Sweet Home, 2020), Ro Hong-chul (imprenditore e conduttore dello spettacolo di varietà “Talents for Sale”), la comica Park Na-rae, il rapper DinDin, Tsuki (cantante giapponese del gruppo Billie), il giocatore della KBO League Yoo Hee-kwan, le celebrità televisive Yiombi Jonathan e Yiombi Patricia, il medico YouTuber Kkwachu Hyung (Hong Seong-woo) e l’attore YouTuber Dex.

Trama di Zombiverso

Intro della serie

Gara di sopravvivenza in un universo zombie. Il cast è autonomo, se morsi diventano zombie. Sono immersi nel gioco. 

Hongdae, Seoul. Ore 18:44. Le celebrità televisive Lee Si-young, Ro Hong-chul e Park Na-rae, insieme alle star musicali DinDin e Tsuki, si ritrovano per partecipare come super ospiti a un episodio del programma sentimentale – amoroso intitolato “Love Hunter“, in cui donne single sperano di trovare il ragazzo perfetto. Mentre le star iniziano a conoscersi e a stringere amicizia, accade l’impensabile. Una giovane partecipante allo show romantico si trasforma in uno zombie, seminando il panico nello studio televisivo, che si riempie di morti, sangue e non-morti. Il gruppo di celebrità fugge rapidamente dall’edificio, immergendosi nelle strade di Seul, un luogo ormai invaso dagli zombi. I cinque dovranno unire le forze per sopravvivere all’assedio degli zombie, ma la sfida sarà ardua. Lungo il percorso troveranno nuovi alleati ma anche possibili nemici. Riuscirà il gruppo a sopravvivere?

Zombiverso - Immagine dal set - Netflix © 2023
Zombiverso – Immagine dal set – Netflix © 2023

Recensione di Zombiverso

Un ibrido, un programma assolutamente diverso dal solito che combina una commistione tra fiction seriale e reality show, due mondi che si influenzano reciprocamente creando un prodotto audiovisivo che non può essere etichettato né come un programma tradizionale né come una serie di finzione completa. “Zombiverso” si discosta dagli spettacoli convenzionali ponendo i partecipanti al centro di un’apocalisse zombie nella vita reale, dove ogni mossa, decisione e tattica di sopravvivenza è priva di copione, concedendo a tutto il cast libertà d’azione e creatività riguardo ai propri personaggi. Allo stesso tempo, esistono dei confini narrativi che i partecipanti devono rispettare. “Zombiverso”, in modo evidente, possiede una sua sorta di trama narrativa, composta da luoghi fondamentali per il proseguimento della storia, posti in cui i partecipanti al gioco devono obbligatoriamente fermarsi per fini narrativi, come il supermercato, un piccolo villaggio, la casa di un giornalista e infine il luna park. Questi luoghi costituiscono un filo conduttore per l’intera narrazione, funzionale al mantenimento di un ritmo narrativo serrato e alla creazione, da parte degli sceneggiatori, di nuove situazioni di difficoltà per i partecipanti, che, episodio dopo episodio, si trovano a dover affrontare missioni di sopravvivenza. Tali missioni costruiscono lo spettacolo come un videogioco a livelli, in cui superare una sfida comporta un aumento della complessità del gioco stesso, allo scopo di rendere la probabilità di sopravvivenza sempre più complicata. Ogni volta che il gruppo completa una missione, si trova di fronte a una sfida ancora più ardua da portare a termine, in cui deve evitare di cadere vittima degli zombie.

La serie, dunque, possiede un suo script, ma quali sono effettivamente gli elementi fissi della vicenda e quali sono invece gli elementi d’inventiva del cast/gareggianti, persone che giocano per sopravvivere e per terminare il gioco?

  • Personaggi. Ciascun partecipante interpreta se stesso, sebbene assuma alcune caratteristiche che non riflettono completamente la propria vera identità, come nel caso di Dex o Lee Si-young.
  • Dialoghi e interazioni di gruppo. Questi sono completamente affidati all’inventiva del cast, sono loro che decidono cosa dire e come dirlo. Tuttavia, questo elemento talvolta compromette il flusso narrativo introducendo un umorismo che a tratti spezza in modo eccessivo il ritmo. La serie, a causa della natura del suo cast, può occasionalmente sfociare in scene comiche in momenti non sempre appropriati, anzi, ciò accade proprio nei momenti che dovrebbero essere più drammatici. Questa fusione tra l’horror zombie e la comicità demenziale indebolisce la forza della narrazione e la credibilità che l’intero spettacolo cerca di instaurare.
  • Location. Le location sono scelte interamente dalla sceneggiatura. In ciascuna di esse si verificano eventi fondamentali per lo sviluppo della trama dello show. Ogni ambientazione serve a far progredire lo spettacolo.
  • I Morti. Poiché si tratta di una competizione, di norma sono i partecipanti, attraverso le missioni, che devono cercare di sopravvivere. Gli sceneggiatori dello show creano ostacoli, e chi riesce a superarli può continuare a partecipare al gioco, mentre chi non ce la fa diventa un “morto vivente” continuando a essere presente come uno zombie. I protagonisti dello show sono coloro che sopravvivono.
  • Tutto deve apparire autentico. Lo spettatore non dovrebbe avere la sensazione di trovarsi all’interno di una competizione, in uno show di sopravvivenza, ma piuttosto in una serie televisiva, girata in maniera realistica. Il cast, durante gli episodi, deve trasmettere l’idea che tutto ciò che sta accadendo sia reale e non un gioco. In questo senso, devono far percepire allo spettatore che le morti siano reali, così come la paura di essere morsi. Purtroppo, talvolta questo obiettivo non viene sempre raggiunto, sia a causa delle interpretazioni del cast che si orientano verso un tono troppo umoristico, sia a causa di piccoli errori regia, come la visibilità dei microfoni dei partecipanti durante il camminare o correre nel parcheggio del supermercato.
  • Il finale. È evidente che il finale sia sceneggiato.

Ciò che funziona veramente bene, tuttavia, è la costruzione dell’universo in cui si spostano e dei personaggi zombi che appaiono incredibilmente autentici, immergendoci in un mondo oscuramente intriso di sensazioni sanguigne. Non a caso, lo spettacolo beneficia della collaborazione di alcuni dei maggiori talenti coinvolti in due delle serie sudcoreane di genere zombi più acclamate di Netflix. Lo stimato team artistico dietro il successo di “All of Us Are Dead” si è unito al rinomato coreografo di “Kingdom“, mettendo insieme le loro competenze per creare sequenze d’azione mozzafiato e incontri con zombi incredibilmente realistici.

Zombieverse (L to R) Ro Hong-chul, Yiombi Patricia, Lee Si-young, DinDin in Zombieverse
Zombieverse (L to R) Ro Hong-chul, Yiombi Patricia, Lee Si-young, DinDin in Zombieverse

In conclusione

Zombiverso è un affascinante prodotto ibrido che si colloca tra un programma televisivo e una serie di finzione, fonde in modo creativo il genere horror con elementi comici che fungono anche da parodia del genere zombie. Tuttavia, è importante sottolineare che l’elemento umoristico non sempre risulta efficace, soprattutto in alcune scene, creando una discordanza emotiva con la situazione rappresentata.

Note positive

  • Fotografia
  • Regia
  • L’originalità del prodotto

Note negative

  • Alcune sviste tecniche
  • L’elemento comico
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