Alice in Borderland – prima stagione (2020): un viaggio nella morte

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Alice in Borderland prima stagione locandina

Alice in Borderland

Titolo originale: Alice in Borderland

Anno: 2020

Paese: Giappone

Genere: thriller, azione, dramma adolescenziale, fantascienza

Casa di Produzione: Robot Communications

Distribuzione italiana: Netflix

Stagione: 1

Puntate: 8

Regia: Shinsuke Sato

Sceneggiatura: Yasuko Kuramitsu, Shinsuke Sato, Yoshiki Watabe

Fotografia: Taro Kawazu

Montaggio: Tsuyoshi Imai, Shôkichi Kaneda

Musica: Yutaka Yamada

Attori: Kento Yamazaki, Tao Tsuchiya, Nijirô Murakami, Yûtarô Watanabe, Shô Aoyagi, Ayaka Miyoshi, Dôri Sakurada, Aya Asahina, Tsuyoshi Abe, Riisa Naka, Takanobu Shiohara, Kenji Takagi, Seiya Goto, Yuzuru Yuyama, Eleanor Noble, Daniel Rindress-Kay, Yûki Morinaga, Keita Machida

Trailer italiano di Alice in Borderland

Il 25 novembre 2010 fece la sua comparsa in Giappone il manga shōnen di suspense “Imawa no Kuni no Alice” scritto e disegnato da Haro Aso, un mangaka autore di serie come Hyde & Closer (2007-2009) e Zom 100: Bucket List of the Dead (2021). Imawa no Kuni no Alice in Giappone è stato distribuito a cadenza settimanale dal novembre 2010 al marzo 2015 e poi racchiuso im diciotto volumi, mentre in Italia è edito da Flashbook dal 9 novembre 2013 al 16 febbraio 2017. La storia è incentrata su Arisu, Karube e Chōta, tre studenti delle superiori alquanto annoiati dalla vita che si ritrovano improvvisamente dentro una sorta di mondo parallelo apparentemente post-apocalittico, dove vengono costretti a intraprendere dei giochi per poter sopravvivere. Da questa storia è tratta una miniserie televisiva, andata in onda dal 2014 al 2015, e successivamente una serie in live-action, prodotta da Robot Communications Inc., e trasmessa su Netflix dal 10 dicembre 2020 per otto episodi. Il 22 dicembre 2022, dopo il successo di pubblico ottenuto dalla prima stagione, viene rilasciata la seconda.

Trama di Alice in Borderland

In quel di Tokio la vita procede come sempre, dentro una classica struttura sociale che erige il lavoro come valore sociale. In questo mondo vive Arisu, un ex studente universitario dissocupato, che vive insieme al padre e al fratello, che lo trattano da pecora nera della famiglia. Arisu sembra incapace ad adattarsi alle regole del mondo reale trascorrendo tutto il suo tempo ai videogiochi o in compagnia dei suoi storici amici Karube e Chōta, gli unici in grado di comprenderlo realmente. Un giorno, dopo un battibecco con il padre e il fratello riguardo a un colloquio di lavoro a cui non si è presentato per giocare a un game, Arisu decide di abbandonare il suo tetto familiare e di trovare dimora presso Karube e Chōta, ma neanche per loro le cose vanno al massimo. Karube è stato appena licenziato mentre Chōta ha deciso di non presentarsi al lavoro, così i tre si ritrovano a bighellonare per la città alla ricerca di un pub in cui bere. Proprio mentre sono insieme succede qualcosa d’inaspettato: la gente svanisce, d’improvviso da Tokyo, e loro tre sembrano gli unici ancora presenti nella mastodontica città. Questa sorta di Tokyo desertica funziona con le sue regole sociali, molto diverse da quelle del mondo reale. Qui, per vivere, i tre ragazzi sono costretti ad affrontare dei giochi mortali in cui l’unica speranza per sopravvivere e quella di terminarli con astuzia, ingegno e forza fisica. Proprio durante questi giochi Arisu farà conoscenza di altre persone come la solitaria Usagi, una ragazza che ha deciso di competere da sola senza fare squadra con nessuno. Il giovane e i suoi amici riusciranno a sopravvivere, gioco dopo gioco? 

Fotogramma di Alice in Borderland - 1x01
Fotogramma di Alice in Borderland – 1×01

Recensione di Alice in Borderland

Quali sono le regole di un videogioco di ruolo? Combattere per superare ogni nuovo boss o enigma a cui ci troviamo dinanzi, per farlo abbiamo a disposizione delle vite e dunque possiamo andare a tentativi, ben sapendo che se sbagliamo un attacco o una mossa il nostro “avatar” perirà solo per un momento, prima di ritornare in vita e, anche se, giungesse il temibile game over, nessun problema, perché possiamo sempre riiniziare il gioco, quante volte vogliamo. Cosa succede però se il mondo reale diventa una specie di videogioco a cielo aperto, in cui siamo costretti a giocare in carne e ossa? Beh, non c’è più possibilità di errore, perché ogni mossa e scelta sbagliata potrebbero condurre alla morte, non quella di un avatar, ma alla nostra, in cui non c’è nessun tipo di possibilità di resettare il gioco, ma in cui la morte è definitiva. Proprio come ogni gioco che si rispetti ci sono delle regole, leggi che la serie tv spiega in maniera intelligente, senza apparire didascalica ma facendocele scoprire insieme ai personaggi che intraprendo i gamer di sopravvivenza. Le regole risultano alquanto semplice ma piuttosto brutali:

  1. Ogni partecipante al gioco per poter sopravvivere deve terminarlo, correttamente, in un tempo prestabilito. Se non riusciamo a terminarlo veniamo uccisi
  2. Ogni “gamer” è segnato da una carta facente parte del gioco da carte. Questa simboleggia sia il tipo di “attività ludica” a cui andiamo incontro, sia il livello del gioco.
  3. La carta funge anche da visto: se riceviamo un tre di denari, abbiamo un visto di sopravvivenza di tre giorni, una volta scaduti dobbiamo rigiocare, se non lo facciamo, muriamo.

La sceneggiatura si poggia dentro un mondo costruito da delle regole molte semplici che tutti riescono a comprendere rapidamente ed è questo uno dei suoi punti di forza, l’aver saputo costruire un mondo alternativo che funziona piuttosto bene e in cui lo spettatore riesce a entrare con grandissima facilità, il tutto viene supportato da una scrittura attenta e pregevole dei personaggi, che seppur non vengono sviscerati profondamente, ci appaiono tridimensionali, soprattutto grazie alle emozioni che il gioco gli tira fuori, facendoli passare da momenti di svago a momenti di puro terrore e fobia. Alice in Borderland è indubbiamente una serie cruenta, che non ci lascia respirare un attimo, distruggendo in un attimo tutto ciò che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare da una puntata all’altro, stupendoci in maniera accattivante e funzionale alla storia. Siamo dentro una sorta di Game of Thrones, in cui vengono creati dei legami che voi vengono distrutti in scene di sangue e di follia, legami che ci vengono costruiti con estrema competenza narrativa, basta pensare alla presentazione dei tre giovani ex-universitari Arisu, Karube e Chōta, che impariamo a conoscere dentro il loro legame, forte e improntato dentro un ottica alquanto umana che non può che coinvolgerci emotivamente, immettendoci dentro un rapporto di amici idilliaco e che tutti noi vorremmo. Non tutti i personaggi ci vengono però narrati in maniera interessante, ci pensi a individui come Ann o Aguni, o tutti quei caratteri incontrati all’interno della folle società utopia “La spiaggia”, un luogo interessante che è stato narrato con troppa superficialità narrativa.

La serie vive e funziona dentro dinamiche da videogioco, presentandoci puntata dopo puntata dei nuovi “livelli” o “battaglie” che i nostri protagonisti sono costretti a competere, il tutto però viene privato di quell’ottica action, ma vengono narrati con un tono alquanto drammatico, dove l’attenzione viene posta al tentativo di sopravvivenza dei singoli, che assistono a delle morti e fanno di tutto per non morire. In questo mondo rimanere umani è alquanto difficile ed è proprio ciò che Arisu cerca di mantenere, una propria umanità, che seppur posto ai limiti non intende perdere, contrariamente a molti che non aspettano altro che uccidere per avere salva la propria vita, persone che hanno perso la loro umanità a favore di ferocia animale ed egoismo personale che ormai li ha avvolti.

Fotogramma di Alice in Borderland - 1x01
Fotogramma di Alice in Borderland – 1×01

In conclusione

Una serie imperfetta a causa di alcuni personaggio o situazioni narrate con eccessiva superficialità, ma per ritmo, scrittura dei protagonisti ed emozione la serie funziona ottimamente, risultando uno dei prodotti di maggior riuscita di casa Netflix, nella speranza che la seconda stagione riesce a ripetere i risultati di questa.

Note positive

  • Scrittura di Arisu, Karube e Chōta
  • La creazione del mondo
  • Ritmo

Note negative

  • La spiaggia, società utopica narrata con troppa superficialità
  • I personaggi secondari sono solo abbozzati
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