Concrete Utopia (2023). L’essere umano al crollo della società

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Locandina di Concrete Utopia

Concrete Utopia

Titolo originale: Concrete Utopia

Anno: 2023

Nazione: Corea del Sud

Genere: Avventura, Drammatico

Casa di produzione: BH Entertainment Co. Ltd., Climax Studio

Distribuzione italiana: Blue Swan Entertainment

Durata: 130 minuti

Regia: Tae-hwa Eom

Sceneggiatura: Lee Shin-ji, Tae-hwa Eom

Fotografia: Cho Hyoung-rae

Montaggio: Han Mee-yeon

Musiche: Non specificate

Attori principali: Lee Byung-hun, Park Seo-joon, Park Bo-young, Kim Sun-young, Park Ji-hu, Kim Do-yoon, Na Chul

Trailer di Concrete Utopia

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

L’apertura della 22ª edizione del Florence Korea Film Fest è stata segnata dall’attesissima anteprima italiana di “Concrete Utopia” di Um Tae-hwa, un film imperdibile per gli amanti del cinema sudcoreano. La proiezione ha avuto luogo giovedì 21 marzo 2024, presso il cinema La Compagnia di Firenze, situato in via Cavour 50r, con inizio alle ore 20.30. È stata un’occasione unica per il pubblico italiano di scoprire questo film di grande impatto, con la presenza speciale del regista Um Tae-hwa tra gli ospiti di spicco del festival.

“Concrete Utopia”, uscito in Corea del Sud ad agosto 2023, ha già catturato l’attenzione internazionale, essendo stato un film campione d’incassi in Corea del Sud oltre a essere stato selezionato come rappresentante sudcoreano nella categoria Miglior film internazionale per la 96ª edizione degli Academy Awards. Il film, basato sulla seconda parte del webtoon “Pleasant Outcast” di Kim Soongnyung, è ambientato a Seul, colpita da un devastante terremoto. La trama segue il dramma dei sopravvissuti che lottano per la sopravvivenza, con un cast stellare che include Lee Byung-hun (Squid Game, Mr. Sunshine, Emergency Declaration), Park Seo-joon (La creatura di Gyeongseong) e Park Bo-young.

Il film in Italia è stato acquistato per la distribuzione da Blue Swan Entertainment, che ha permesso al Florence Korea Film Fest di trasmettere, in prima assoluta, il loro lungometraggio, in attesa di una data di uscita della pellicola in sala o in home video per il pubblico italiano.

Trama di Concrete Utopia

Nel caos e nella distruzione causati da un terribile terremoto, alcuni sopravvissuti di Seul, privati della propria casa e di un luogo dove poter vivere, cercano disperatamente rifugio negli unici appartamenti rimasti integri dalla catastrofe: gli appartamenti dell’Imperial Palace. Qui i residenti possono continuare a vivere più o meno come prima. Tuttavia, l’arrivo di questi “esterni” e la loro permanenza iniziale scatenano paura e tensione tra gran parte dei residenti dell’Imperial Palace, che temono per la loro sopravvivenza e soprattutto di non avere abbastanza cibo per affrontare la situazione catastrofica. Inizia così un conflitto senza fine, che mette alla prova l’umanità e le relazioni tra i residenti, tra il mondo esterno devastato e l’illusione di sicurezza all’interno degli appartamenti rimasti in piedi. In questo nuovo mondo, all’esterno c’è un gelo pronto a ucciderti.

Marito e moglie in Concrete Utopia
Marito e moglie in Concrete Utopia

Recensione di Concrete Utopia

Durante la conferenza stampa del lungometraggio, tenutasi al Florence Korea Film Fest il 20 marzo 2024, il regista Uhm Tae-Hwa, che ha collaborato in passato con il grande Park Chan-wook nel film Lady Vendetta, ha precisato che il suo “Concrete Utopia” non è un disaster movie ma piuttosto una pellicola improntata sul lato marcatamente umano. È un film che intende concentrarsi, senza fini politici veri e propri, sui suoi personaggi e su come agiscono in connessione all’evento catastrofico che si ritrovano a vivere. Effettivamente ha ragione: “Concrete Utopia” non è assolutamente un disaster movie per sua natura, per il modo in cui la storia è stata trattata. Un film catastrofico che si rispetti mette al centro della sua narrazione l’azione e l’adrenalina dei personaggi che devono lottare contro un evento catastrofico in atto, come uno tsunami, una tempesta, un terremoto, la caduta di un meteorite o la fine del mondo. In questo genere rientrano film come L’ultima tempesta (2016), Into the Storm (2014), The Abyss (2023) e Greenland (2020), ma non lungometraggi come “Concrete Utopia”, che hanno più uno sguardo post-apocalittico che catastrofico. Nel film sudcoreano di Uhm Tae-Hwa, l’epicentro della narrazione non è il terremoto devastante; l’evento catastrofico lo troviamo solo all’inizio della pellicola, diventando più che altro un espediente narrativo per costruire una storia incentrata sugli esseri umani che devono lottare insieme per sopravvivere. Si riferisce dunque più al genere di sopravvivenza post-apocalittica, simile a The Road, A Quiet Place e alla serie The Walking Dead, dove tutto ruota attorno all’umanità, agli individui e a come reagiscono al problema.

Attraverso l’espediente del terremoto, il regista ci conduce in una storia di sopravvivenza, dove un gruppo di personaggi, i residenti degli appartamenti dell’Imperial Palace, si ritrovano a unirsi e lottare per continuare a vivere in un luogo in cui la vecchia società, con i suoi valori, le sue regole e la sua economia, ha perso ogni significato. I personaggi al centro della storia sono gli unici fortunati di Seul a non aver perso la propria abitazione; difatti, gli appartamenti dell’Imperial Palace sono gli unici a essere rimasti intatti, in maniera miracolosa, dal terremoto, che invece ha raso al suolo tutto il resto. Se da un lato la non distruzione dell’Imperial Palace è un evento positivo, dall’altro il luogo si dimostrerà fin da subito un vero e proprio bersaglio. I sopravvissuti del luogo, coloro che hanno perso tutto e che rischiano di morire a causa del freddo esterno, un freddo mortale, si recheranno proprio all’Imperial Palace nella speranza di un’accoglienza e di un luogo in cui poter vivere. Proprio la comparsa degli esterni metterà in crisi gli abitanti dell’Imperial Palace, che nonostante un’iniziale accoglienza degli esterni, incominceranno ad avere dei dubbi sul da farsi, preda di paure, timori ed egocentrismi personali. Se da un lato abbiamo personaggi che si dimostreranno altruisti mettendo davanti l’altro al loro stesso benessere, dall’altra parte nascerà una schiera di uomini e donne che vedono negli esterni una minaccia alla loro sopravvivenza, soprattutto vista la pochezza di cibo a disposizione. Il punto su cui si concentra l’intero film è proprio questo: in una situazione di crisi, l’essere umano deve mantenere intatto il suo lato altruistico o guardare in faccia la realtà e diventare “malvagi” contro l’altro? Anche se cacciare gli esterni significa condannarli, probabilmente, a morte certa?

All’intero nel film abbiamo dunque questa tematica, un tema caro e presente nella gran parte dei film post-apocalittici e post-catastrofici, dove il nemico non sembra essere tanto il terremoto e la devastazione, ma piuttosto la natura dell’essere umano, un essere umano invaso dalla paura dell’ignoto e di chi non conosce. Per i cittadini dell’Imperial Palace, gli estranei non sono altro che un pericolo e ben presto inizieranno a provare un vero e proprio odio verso di loro, come se dimenticassero che quelle persone alla ricerca disperata di un luogo in cui vivere non sono altro che persone come loro, persone che hanno avuto meno fortuna. È interessante notare come nel corso della pellicola l’odio crescerà sempre di più, fino a quando il leader dell’Imperial Palace, denominato “Delegato” eletto democraticamente, in un atto di creare una nuova società e nuove regole, inizierà a considerare e chiamare i non-residenti con il lemma di “scarafaggi”, individui buoni a nulla che non meritano nemmeno la sopravvivenza. Il film sviluppa così una lotta esterna e interna di sopravvivenza, basata sulla caccia agli estranei, una tematica che può ricollegarsi al tema dell’immigrazione, dove l’uomo rinnega l’altro (l’immigrato), che vede e considera come il male del mondo e una minaccia per la sua posizione sociale.

Il Delegato in Concrete Utopia
Il Delegato in Concrete Utopia

La trama si dipana attraverso una sceneggiatura ricca di sfumature, che riesce a mantenere viva l’attenzione dello spettatore senza mai cadere nella banalità. I protagonisti, innanzitutto il Delegato, una figura enigmatica che cela molti segreti, e la coppia di coniugi, aggiungono profondità e complessità alla vicenda. In particolare, il marito emerge come uno dei personaggi più ambigui e intriganti dell’intero film: non è né completamente buono né completamente cattivo, ma si trova costretto a compiere atti brutali nel tentativo di proteggere la propria famiglia. Oltre a questi tre personaggi centrali, magistralmente interpretati, il film esplora dettagliatamente la vita all’interno dello stabilimento e le relazioni umane che si sviluppano al suo interno. Tuttavia, mentre alcuni personaggi secondari sono ben delineati, altri avrebbero potuto essere approfonditi ulteriormente per arricchire la trama. La drammaturgia del film introduce anche elementi tipici del thriller, aggiungendo suspense e tensione alla storia. Questa componente aggiuntiva dona un ritmo avvincente all’intera pellicola, elevandola e coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza cinematografica avvincente e ricca di emozioni.

In conclusione

La narrazione non si focalizza sull’azione dell’evento catastrofico in sé, bensì sui personaggi e sulle loro reazioni di fronte alla catastrofe. Il film, ambientato a Seul, segue un gruppo di sopravvissuti che si rifugiano in un complesso residenziale rimasto intatto dopo un terremoto devastante. Questi personaggi si trovano a dover fare i conti con le proprie paure, i dubbi e gli egoismi mentre cercano di sopravvivere insieme in un mondo post-apocalittico. La trama esplora temi universali come l’altruismo, la lotta per la sopravvivenza e la natura umana, evidenziando come la catastrofe metta alla prova le fondamenta della società e delle relazioni umane. Con una sceneggiatura ricca di sfumature e personaggi ben delineati, il film mescola abilmente elementi di thriller con una riflessione più profonda sulla condizione umana, creando un’esperienza cinematografica coinvolgente e avvincente.

Note positive

  • Approccio umano alla catastrofe: Il regista Uhm Tae-Hwa riesce a trasformare un evento catastrofico come un terremoto in un’occasione per esplorare le dinamiche umane e sociali all’interno di un gruppo di sopravvissuti. Questo approccio mette in evidenza la complessità delle relazioni umane e offre spunti di riflessione sul comportamento umano in situazioni estreme.
  • Profondità dei personaggi principali: I personaggi sono ben sviluppati e sfaccettati, con motivazioni e conflitti interiori che li rendono realistici e coinvolgenti per lo spettatore. Il Delegato, la coppia di coniugi e altri personaggi secondari sono interpretati con intensità e offrono una varietà di prospettive sulla situazione.
  • Tematiche sociali e politiche: Il film affronta temi importanti come la solidarietà, l’egoismo, la xenofobia e la lotta per il potere in una situazione di crisi. Queste tematiche sono trattate con sensibilità e profondità, offrendo al pubblico spunti di riflessione sulla natura umana e sulla società.
  • Tensione narrativa: La combinazione di elementi drammatici e thriller crea una tensione narrativa che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Il film riesce a mantenere un buon ritmo e offre momenti di suspense e sorpresa che tengono viva l’attenzione dell’audience.

Note negative

  • Approfondimento dei personaggi secondari: Alcuni personaggi secondari potrebbero essere stati sviluppati in modo più dettagliato, per offrire al pubblico una visione più completa delle dinamiche all’interno del gruppo di sopravvissuti.
  • Prevedibilità di alcune dinamiche narrative: In alcuni momenti, la trama potrebbe risultare prevedibile e convenzionale, mancando di elementi narrativi inaspettati che avrebbero potuto arricchire la storia e sorprendere lo spettatore.
  • Approfondimento delle tematiche politiche: Sebbene il film affronti tematiche politiche come la xenofobia e la lotta per il potere, queste potrebbero essere state esplorate in modo più approfondito, offrendo al pubblico una visione più articolata delle implicazioni sociali e politiche della situazione di crisi.
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