La casa degli spiriti (1993).  Grandi attori per un film mediocre

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Locandina de La casa degli spiriti

La casa degli spiriti

Titolo originale: The House of the Spirits

Anno: 1993

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico, Romantico

Casa di produzione: Spring Creek Productions

Distribuzione italiana: Miramax Films, Penta distribuzione, Pentavideo

Durata: 140 minuti

Regia: Bille August

Sceneggiatura: Bille August (adattamento), Isabel Allende (romanzo)

Fotografia: Jörgen Persson

Montaggio: Janus Billeskov Jansen

Musiche: Hans Zimmer

Attori: Meryl Streep, Jeremy Irons, Winona Ryder, Glenn Close, Antonio Banderas, Vanessa Redgrave

Trailer de La casa degli spiriti

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Nel 1982, la scrittrice e giornalista cilena Isabel Allende pubblica a Buenos Aires il suo primo romanzo dal titolo La casa de los espíritus, una saga familiare che ci concentra su tre generazioni di vite per raccontare la storia cilena, precisamente quella che va dal 1920 al 1973, ricca di eventi tragici come il terribile terremoto che sconvolse il Cile e il dramma del golpe militare, avvenuto nel 1973. Questa data segna la fine del governo socialista e democraticamente eletto, presieduto da Salvador Allende, e la nascita di una feroce e tremenda dittatura con a capo il generale Augusto Pinochet, che rimarrà in carica fino all’11 marzo 1990. La casa de los espíritus fa parte della trilogia involontaria costituita da altri due romanzi, che fungono da prequel. I due testi sono: La figlia della fortuna (1999), che ci racconta la storia del Cile dal 1832 al 1849, e Ritratto in seppia (2000), che segue la storia di Aurora del Valle dalla fine del 1800 ai primi anni del 1900. I tre romanzi, nonostante facciano parte di una trilogia, sono tra loro autoconclusivi e possono essere letti separatamente.

Nel 1993 venne realizzata la prima trasposizione filmica de La casa de los espíritus dal titolo La casa degli Spiriti. La produzione internazionale, tra Portogallo, Danimarca, Germania e America, affidò la sceneggiatura e la regia al cineasta danese Bille August, che nella sua carriera ha vinto la Palma d’oro ben due volte: nel 1988 con Pelle alla conquista del mondo e nel 1992 con il lungometraggio Con le migliori intenzioni, che ottenne anche il premio Oscar come miglior film straniero. Il regista per la sua versione cinematografica della storia si è affidato a un cast di spessore come Jeremy Irons (Inseparabili, 1988; Lolita, 1997 e La maschera di ferro, 1998), Meryl Streep (Manhattan, 1979; Kramer contro Kramer, 1979; La scelta di Sophie, 1982), Glenn Close (Legami di famiglia, 1989; La carica dei 102 – Un nuovo colpo di coda, 2000; Elegia americana, 2020), Winona Ryder (Edward mani di forbice, 1990; Dracula di Bram Stoker, 1992; Ragazze interrotte, 1999) e Antonio Banderas (Philadelphia, 1993; Frida, 2002; The Legend of Zorro, 2005).

Trama de La casa degli spiriti

Negli anni ’20, Esteban Trueba è perdutamente innamorato di Rosa del Valle. Nonostante la sua mancanza di ricchezze e il divario sociale tra loro, Esteban decide di chiedere la mano di Rosa ai suoi genitori, Severo e Nivea del Valle. Severo acconsente, ma Esteban non vuole sposarsi da povero; desidera essere un pari sociale di Rosa. Si imbarca quindi in lunghi anni di lavoro nelle miniere, sperando di trovare l’oro che gli consentirà di sposare l’amore della sua vita. Tuttavia, la vita non è sempre così gentile e quando Esteban finalmente raggiunge la ricchezza, Rosa muore. Questa tragedia cambierà per sempre il destino delle famiglie del Valle e di Trueba.

Sconvolto dal dolore, Esteban acquista un pezzo di terra chiamato le Tre Marie e nel corso degli anni trasforma l’area in un prospero hacienda, una grande azienda agricola padronale. Esteban si impone come un padrone autoritario, imponendo le sue regole con fermezza. Anni dopo, Esteban si presenta nuovamente dai del Valle per chiedere la mano della sorella minore di Rosa, Clara, una bambina dotata di poteri di chiaroveggenza, che è sempre stata innamorata di Esteban. I due si sposano e si trasferiscono a vivere alle Tre Marie, insieme a Férula, sorella di Esteban. Clara dà alla luce Blanca, l’unica figlia “legittima” del padrone dell’hacienda più fiorente del Cile. Tuttavia, la situazione si fa sempre più tesa a causa delle proteste socialiste e comuniste, rischiando di sfociare in violenza e malvagità in un mondo profondamente diviso tra conservatori e socialisti, tra coloro che difendono i diritti umani e l’uguaglianza.

Frame de La casa degli spiriti
Frame de La casa degli spiriti

Recensione de La casa degli spiriti

Non tutti i romanzi possono essere adattati con successo al cinema, ma i produttori non sembrano sempre rendersene conto, come nel caso de La casa degli Spiriti (1993), una pellicola che tenta una fervente operazione di taglia e cuci per catturare l’essenza del romanzo di Allende. Lo sceneggiatore e regista Bille August si trova con il compito arduo di condensare una storia intrisa di eventi storici, sentimentali e di personaggi, essendo un racconto generazionale di famiglia, in sole due ore e mezza di film. Questa sfida lo costringe a prendersi licenze creative, a modificare gli eventi narrativi e a eliminare intere porzioni del romanzo, conservando solo l’ossatura della storia storica, ma privandola di tutti quei dettagli e sfumature che rendono la storia completa e profonda.

La versione cinematografica de La casa degli spiriti si concentra principalmente sulle storie d’amore, narrando l’amore di Esteban per Rosa, quello di Clara per Esteban (e viceversa) e il tragico amore segreto tra Blanca e Pedro Tercero García, un rivoluzionario nato alle Tre Marie, considerato uno “schiavo” dal padrone. Tuttavia, il romanzo La casa de los espíritus è molto più complesso e profondo di quanto risulta l’opera filmica. La vicenda narrata da Isabel Allende è un’indagine storica sugli eventi del Cile e una riflessione intensa sulla vita stessa, sul fluire del tempo e su come tutti gli eventi siano interconnessi, come se ci fosse un filo conduttore che collega le varie generazioni e muove le nostre vite. Particolarmente interessante, in questo senso, è la scelta dei nomi dei personaggi femminili fatta dalla scrittrice Allende. Le protagoniste si chiamano: Nívea, Clara, Blanca e Alba. I loro nomi sono più o meno dei sinonimi. Nívea significa bianco come la neve, e può essere tradotto come “bianco” come tutti gli altri, sebbene abbiano anche altri significati specifici. Questi nomi sono più che semplici descrizioni, essi portano con sé significati profondi e simbolici, che sfuggono alla superficialità del film.

Bille August, nel suo tentativo di adattare questo romanzo, fa un’operazione di taglia e cuci fondamentale per conservare almeno una parte dell’essenza del romanzo, anche se sbiadita. Il suo lavoro di regia e sceneggiatura è valido, ma non può certo competere con il materiale originale, ricco di stratificazioni e di simbolismo spirituale e storico. Il film del 1993 risulta, al contrario, superficiale non per ciò che mostra, ma per tutto ciò che non racconta. August decide di eliminare, quasi completamente, ben due generazioni presenti nel romanzo. Se nel libro abbiamo quattro generazioni, nel film ne vediamo narrate solo due, mentre la prima generazione, quella dei de Valle, viene solo accennata. Questo rende i genitori di Clara alquanto bidimensionali, venendo ridotti, pressoché a ruoli secondari del racconto, il cui unico ruolo e compito è quello di acconsentire al matrimonio tra Rosa/Clara e Trueba. La quarta generazione, fondamentale nel romanzo La casa degli spiriti, ovvero Alba e il suo amore per Miguel, viene mescolata in modo incoerente con gli eventi di Blanca, un personaggio nettamente differente da quello del libro. Blanca, interpretata da Winona Ryder, è un’invenzione di Bille August; in lei non troviamo né l’essenza di Blanca di Allende, né quella di Alba. Tuttavia, anche questo personaggio soffre a causa della mancanza di tempo narrativo per sviluppare la sua storia, cadendo anch’esso nella superficialità.

Tuttavia, se possiamo perdonare molte delle scelte di Bille August, costretto com’era a tagliare e cucire, non possiamo dire lo stesso del suo approccio al personaggio di Clara, che perde completamente la sua forza in questa versione cinematografica. La sua chiaroveggenza perde significato, diventando qualcosa di marginale, quando nel romanzo è una componente fondamentale per la comprensione della storia, come lo erano anche le Sorelle Mora, tagliate dal racconto. Inoltre, Meryl Streep, sebbene abbia interpretato magistralmente numerosi personaggi, in La casa degli spiriti offre una performance mediocre, sbiadiate. La sua Clara è il punto debole di questa trasposizione, un personaggio che non funziona né sulla carta né sullo schermo, anche causa anche dell’interpretazione poco riuscita di Meryl Streep, che rende ancor meno potente il personaggio.

Meryl Streep è Clara in La casa degli spiriti
Meryl Streep è Clara in La casa degli spiriti

In conclusione

Qual è il problema di questo lungometraggio? Voler raccontare in poco tempo una storia che non si adatta ai tempi filmici, ma piuttosto risulta perfetta per uno sviluppo seriale che Hulu ha annunciato nel lontano 2018. 

Note positive

  • /

Note negative

  • Scelte degli attori (troppo americani e poco cileni)
  • Interpretazione di Meryl Streep 
  • Eccessivo taglia e cuci
  • La scrittura di Clara 
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