Peter Pan & Wendy (2023): il live action di casa Disney

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Locandina poster Peter Pan & Wendy 2023

Peter Pan & Wendy

Titolo originale: Peter Pan & Wendy

Anno: 2023

Nazione: Stati Uniti

Genere: avventura, fantasy

Casa di produzione: Walt Disney Pictures, Whitaker Entertainment, Roth/Kirschenbaum Films

Distribuzione italiana: Disney+

Durata: 1h 46min

Regia: David Lowery

Sceneggiatura: David Lowery, Toby Halbrooks

Fotografia: Bojan Bazelli

Montaggio: Lisa Zeno Churgin

Musiche: Daniel Hart

Attori: Ever Anderson, Jude Law, Alexander Molony, Joshua Pickering, Jacobi Jupe, Yara Shahidi, Jim Gaffigan, Alissa Wapanatâhk

Trailer ufficiale di Peter Pan & Wendy

Dal 28 aprile debutta in esclusiva su Disney+ la nuova rivisitazione live action Disney, Peter Pan & Wendy, basata sul famoso romanzo di J. M. Barrie e sull’iconico lungometraggio animato del 1953 prodotto dalla casa di Topolino. Dietro la macchina da presa c’è David Lowery, regista de Il drago invisibile, altro live action Disney, ma anche di titoli più autoriali come Storia di un fantasma e lo stupendo Sir Gawain e il cavaliere verde; inoltre, Lowery si è occupato anche della stesura della sceneggiatura insieme a Toby Halbrooks, esattamente come per Il drago invisibile. A interpretare Peter e Wendy ci sono rispettivamente Alexander Molony ed Ever Anderson, mentre i panni di Capitan Uncino sono affidati a Jude Law, reduce dalla fallimentare saga di Animali fantastici dove interpretava Albus Silente da giovane.

Trama di Peter Pan & Wendy

Il film racconta la storia di Wendy Darling, giovane ragazza con il timore di crescere e lasciarsi alle spalle la spensieratezza dell’essere bambina per affrontare tutto ciò che comporta il diventare adulta. Una notte, vola nella sua stanza Peter Pan, ragazzino che si rifiuta di crescere, che porta Wendy e i suoi fratelli, John e Michael, verso il magico mondo dell’Isola Che Non C’è. Lì incontreranno il terribile Capitan Uncino e intraprenderanno una pericolosa ed emozionante avventura che cambierà per sempre le loro vite.

Ever Anderson in Peter Pan & Wendy
Ever Anderson in Peter Pan & Wendy

Recensione di Peter Pan & Wendy

Quando la Disney ha annunciato la realizzazione dell’ennesimo live action basato su uno dei suoi film d’animazione del passato, probabilmente il pensiero principale che è venuto in mente al pubblico è stato “Oddio un altro? Sarà un fallimento?”, specialmente dopo la mole di remake che la casa di produzione ha comunicato di aver messo in cantiere e data l’uscita, a fine maggio, di un altro rifacimento di un classico Disney, ovvero La sirenetta. Anche il materiale promozionale, specialmente il trailer, non ha creato lo stesso buzz che ha invaso i social network per i film precedenti. Inoltre, se si considera la qualità e l’originalità delle ultime trasposizioni “dal vero” degli ultimi classici Disney, l’interesse da parte del pubblico era poco e il timore di una delusione era decisamente presente. Tuttavia, Peter Pan & Wendy riesce a sorprendere in più di un’occasione e può essere considerato uno dei live action Disney più riusciti. 

Il film si apre con una pianosequenza vorticosa che il regista decide di realizzare utilizzando la macchina da presa in modo giocoso come se stesse volando, con il fine di introdurre lo spettatore nelle vite e soprattutto nelle fantasie bambinesche di Wendy e dei suoi fratelli minori. Tutti i compartimenti tecnici sono estremamente curati a partire dalla regia e dal montaggio che conferiscono un ritmo leggero e sostenuto alla pellicola; dalla sceneggiatura ben strutturata che non riserva qualche backstory carina e colpi di scena riusciti; fino ad arrivare alla fotografia che esalta le inquadrature, i personaggi e le scenografie. I costumi e anche gli effetti visivi sono di buona qualità e rendono credibile e affascinante il mondo in cui il pubblico si immerge. 

L’attrice Ever Anderson veste egregiamente i panni di Wendy con una performance che non ha nulla da invidiare all’interpretazione del suo collega più navigato, Jude Law, il quale dà sfumature di luci e ombre al suo personaggio. L’unico che risulta un po’ strano, astioso, con poca possibilità di empatia è Peter Pan perché Alexander Molony lo caratterizza con tratti quasi dispotici e altezzosi, che hanno, però, una rilevanza significativa all’interno del film di cui si parlerà a breve.

La fatina di Peter Pan & Wendy
La fatina di Peter Pan & Wendy

La storia di Peter Pan è oramai conosciuta dal pubblico generalista, grazie anche alle diverse trasposizioni che sono state realizzate attraverso il medium cinematografico del celebre romanzo. Tralasciando la pellicola animata del 1953, i due titoli più famosi basati sull’opera di Barrie sono sicuramente l’omonimo film del 2003 e Hook – Capitan Uncino diretto da Steven Spielberg nel 1992 che, l’ultimo in particolar modo, hanno utilizzato un medium differente da quello animato e hanno conferito alla storia una prospettiva inedita. Dunque, un altro live action di Peter Pan poteva risultare ridondante e invece il nuovo film del 2023 evita anche questo pericolo presentando un nuovo punto di vista. Chiaramente la storia inizia e finisce nel modo in cui tutti la conoscono, ma la parte centrale, il fulcro del film è diverso, non è raccontato pedissequamente al film del ’53. Peter non è rappresentato in toto come l’eroe magico invidiato e ammirato da tutti, ma la sua immagine viene ridimensionata mostrando anche i lati negativi di questo personaggio. Sicuramente, prediligere per il punto da vista di Wendy e renderla la protagonista per lo più assoluta, risulta uno dei cambiamenti più significativi e sensati. Fermandosi un attimo a riflettere, in effetti, è proprio la giovane ragazza che affronta il suo personale coming of age per diventare adulta compiendo non il classico viaggio dell’eroina, ma quello dell’eroe declinato al femminile, in cui la protagonista viene chiamata all’avventura all’esterno delle mura domestiche per poi farvi ritorno con una nuova consapevolezza. Per l’appunto, nel film Wendy si pone al posto di Peter rubandogli la scena nella maggioranza delle sequenze d’azione e come punto di riferimento ed empatia. Tutto ciò viene esaltato dalla regia, oltre che dalla sceneggiatura, che sceglie di focalizzarsi maggiormente su di lei e sulla sua intraprendenza. Un esempio lampante lo si riscontra già nei primi minuti del film, in cui Wendy e John inscenano un combattimento interpretando rispettivamente Peter e Uncino: Wendy si comporta esattamente come faceva il ragazzo che non vuole crescere alla fine del cartone animato del ‘53, sfidando l’avversario con estrema sicurezza tenendo una mano dietro la schiena per essere alla pari della sua nemesi. Questo fa capire fin da subito come il film voglia privilegiare quel personaggio che in passato è stata poco approfondito.

Un’altra qualità da evidenziare è l’inclusività all’interno del cast. Qualcuno direbbe che ora va di moda, che viene fatto solo per attirare gente, come contentino o per questioni economiche e, spesso, non si può dire il contrario. Ciò nonostante, quando questo viene fatto bene, è giusto riconoscerlo. Il cast del film è incredibilmente inclusivo a partire, ad esempio, da Trilli che non è più bianca e bionda, ma è interpretata da Yara Shahidi, attrice di origini iraniane. La ciurma dei pirati è composta da persone bianche e nere, uomini e donne e così il gruppo dei bimbi sperduti (anche se non sono solo maschi, ma infondo che importa. Cit.), tra cui è presente anche un bambino affetto dalla sindrome di Down.

Fotogramma di Peter Pan & Wendy (2023)
Fotogramma di Peter Pan & Wendy (2023)

In Conclusione

Nonostante le numerose versioni esistenti del famoso romanzo, il live action Disney è riuscito a riprendere una storia vecchia che parla di crescita, di futuro e dell’avanzare della vita come l’avventura più avvincente e affascinante ritualizzandola al contesto sociale contemporaneo. Con un nuovo punto di vista, una nuova emancipazione e nuovi dettagli, Peter Pan & Wendy è sicuramente uno dei pochi remake dei classici Disney la cui esistenza ha veramente senso.

Note positive:

  • Comparti tecnici curati
  • Sceneggiatura
  • Inclusività

Note negative:

  • La vorticosità della regia va un po’ a perdersi
  • Verso la fine troppo didascalico e allungato
  • L’isola Che Non C’è non lascia a bocca aperta come il film animato
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