Star Wars: Ahsoka (2023). La Jedi, l’apprendista e la strega

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Locandina di Ahsoka

Star Wars: Ahsoka

Titolo originale: Star Wars: Ahsoka

Anno: 2023

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Fantastico, azione

Casa di Produzione: Lucasfilm, Golem Creations

Distribuzione italiana: Disney Plus

Ideatore: Dave Filoni

Stagione: 1

Puntate: 8

Regia: Dave Filoni, Steph Green, Peter Ramsey, Jennifer Getzinger, Geeta Vasant Patel, Rick Famuyiwa

Sceneggiatura: Dave Filoni

Fotografia: Eric Steelberg, Quyen Tran

Montaggio: Dana E. Glauberman, Rosanne Tan, James D. Wilcox

Musica: Kevin Kiner

Attori: Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Mary Elizabeth Winstead, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno, Diana Lee Inosanto, David Tennant, Lars Mikkelsen, Eman Esfandi

Trailer di Star Wars: Ahsoka

Informazioni sulla serie e dove vederla in streaming

Terzo progetto seriale del cosiddetto ‘Mandalorian Universe’, Ahsoka è una miniserie di Star Wars creata e scritta da Dave Filoni per Disney+. Si tratta di uno spin-off di The Mandalorian e del sequel della serie animata Rebels, dalla quale riprende diversi personaggi, tra cui Sabine Wren, Hera Syndulla ed Ezra Bridger. La trama della serie si svolge dopo gli eventi della terza stagione di The Mandalorian, in un’epoca in cui l’Impero sta muovendo i primi passi per annientare la nuova Repubblica. La miniserie, composta da otto episodi, è andata in onda dal 22 agosto 2023 al 4 agosto 2023 e vede nel cast attori come Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Mary Elizabeth Winstead, Ray Stevenson, Ivanna Sakhno, Diana Lee Inosanto, David Tennant, Lars Mikkelsen ed Eman Esfand.

Trama di Star Wars: Ahsoka

L’ex Jedi Baylan Skoll e la sua apprendista Shin Hati hanno abbandonato l’ordine dei Jedi per intraprendere la vita da mercenari. Su incarico dell’ex Impero, vengono inviati a compiere un assalto su un incrociatore della Nuova Repubblica per liberare Lady Morgan Elsbeth, precedentemente catturata da Ahsoka Tano, l’ex padawan Jedi e apprendista di Anakin Skywalker. I due mercenari riescono nel loro intento e informano Lady Skoll che Ahsoka è sulle tracce del Grand’ammiraglio Thrawn, precedentemente sconfitto in Star Wars: Rebels da Ezra Bridger, il Jedi scomparso. Nel frattempo, Ahsoka e il droide Huyang sono riusciti ad ottenere una mappa stellare criptata che indica la posizione esatta di Thrawn e probabilmente di Ezra. Ahsoka, per sbloccare la mappa, chiede aiuto a Sabine Wren, sua ex padawan. Tuttavia, quando Sabine riesce a decifrare la mappa, essa viene sottratta dai due mercenari. Ora, Ahsoka, Huyang e Sabine si mettono sulle tracce dei mercenari nella speranza che questa missione li conduca a Ezra Bridger e sveli il mistero dietro Thrawn.

Rosario Dawson e Natasha Liu Bordizzo in Ahsoka
Rosario Dawson e Natasha Liu Bordizzo in Ahsoka

Recensione di Star Wars: Ahsoka

È sempre un momento emozionante quando i nostri amati personaggi passano dall’animazione al live-action; un passaggio che, se non gestito con cura, può snaturare visivamente i personaggi, ma non solo. Star Wars: Ahsoka compie questo difficile passo, rendendo i caretteri narrativi della serie animata in computer grafica Rebels in carne e ossa, riuscendo, per la maggior parte, nel suo intento. Il direttore del casting ha svolto senza dubbio un ottimo lavoro nella scelta degli attori, supportato da un accurato lavoro di effetti speciali e trucco che ha reso vivi e credibili, nella miniserie, personaggi come Thrawn, Ahsoka, Hera Syndulla e Sabine Wren. Questi personaggi, cresciuti e invecchiati rispetto alla loro controparte animata, mantengono quella forza e quel carisma che li hanno sempre contraddistinti. Nello sguardo di Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo e Lars Mikkelsen, gli spettatori ritrovano il carisma e la potenza interiore che questi personaggi hanno sempre incarnato. Tuttavia, purtroppo, c’è stata una mancanza nella scelta del attore per Ezra Bridger, uno dei personaggi più attesi dai fan di Guerre Stellari. Eman Esfandi non è riuscito a catturare la ruvidezza e la rabbia di Ezra, rendendo il personaggio, anche a causa della scrittura, troppo ingenuo e benevolo. Anche a livello estetico, il personaggio non convince, apparendo molto diverso da quello che avevamo conosciuto in Rebels. Se non ci fosse stato detto che quello era Ezra, pochi lo avrebbero riconosciuto. La serie mostra alcune carenze nella caratterizzazione drammatica del personaggio di Ezra Bridger, tanto che il suo incontro con Sabine non riesce a toccare le corde emotive che un incontro così atteso e sperato dai fan del franchise avrebbe dovuto suscitare. Un vero peccato.

Nonostante alcune lacune nella narrazione e nell’aspetto visivo di Ezra, la serie si presenta come un prodotto audiovisivo solido, superiore sia in termini di regia che di sceneggiatura rispetto a The Mandalorian. Star Wars: Ahsoka si distingue come una serie matura che cattura l’essenza di Star Wars, narrando eventi avvincenti e introducendo nuovi personaggi misteriosi che catturano l’attenzione sin dai primi minuti, come i due mercenari: Baylan Skoll e la sua apprendista Shin Hati. Entrambi i personaggi sono ben scritti, ma va sottolineato il lavoro di sceneggiatura e creatività attorno a Baylan Skoll, che emerge come il personaggio più riuscito e affascinante dell’intera miniserie. La serie esplora un aspetto poco approfondito di Star Wars: la lotta incessante tra luce e ombre, dove una fazione vince solo per essere destinata a perdere in uno scontro successivo, in una guerra senza fine. Baylan Skoll diventa il primo personaggio nella storia di Guerre Stellari a comprendere la necessità di un cambiamento per trovare una nuova stabilità all’interno dell’ampio universo galattico. Nel finale di stagione, Baylan intraprende un percorso personale misterioso e oscuro, aggiungendo ulteriori strati di profondità al suo personaggio. Ray Stevenson offre un’interpretazione iconica di Baylan Skoll, ma purtroppo l’attore è prematuramente scomparso il 21 maggio 2023. Ci auguriamo che la sua assenza non comprometta i futuri sviluppi narrativi di Baylan Skoll e che il personaggio continui a evolversi in modo significativo nella trama di Guerre Stellari.

A livello strutturale, la serie segue il classico schema di Star Wars, focalizzandosi sul rapporto tra Jedi e Padawan. La storia inizia con un netto distacco tra Ahsoka e Sabine, causato dagli eventi seguenti la grande purga mandaloriana (come trattato anche in The Mandalorian 3). Nel corso della serie, tra incomprensioni e lotte condivise, le due “jedi” devono trovare un modo per collaborare e stabilire una sintonia non facile tra maestro e allievo. Attraverso questa dinamica, entrambi i personaggi subiscono una crescita e una trasformazione caratteriale, avviando un percorso di formazione interessante sia per Ahsoka che per Sabine. L’unico punto di perplessità, puramente a livello di preferenze personali, riguarda la decisione di far diventare Sabine un’apprendista Jedi, considerando che nella serie Rebels non aveva mai manifestato inclinazioni per la Forza, a differenza di Ezra. Nonostante questo, il loro rapporto è inserito in una trama avvincente che si collega strettamente agli eventi di Rebels, pur riuscendo a essere godibile anche come una storia a sé stante. Ciò è reso possibile grazie a un ritmo accurato e a una sceneggiatura efficace, che spiega gli eventi senza ricadere in eccessivi didascalismi. Un lato negativo potrebbe essere la sensazione che Star Wars: Ahsoka non sembri tanto una miniserie quanto piuttosto una prima intensa stagione introduttiva. Infatti, il finale non chiude alcuna delle trame narrative, lasciando ogni linea aperta per futuri intrecci e sviluppi, che spaziano dal percorso futuro di Ezra a quello di Thrawn, passando per Baylan Skoll, Sabine e Ahsoka

Ray Stevenson e Ivanna Sakhno in Ahsoka
Ray Stevenson e Ivanna Sakhno in Ahsoka

In conclusione

Star Wars: Ahsoka si distingue come un passo audace nel mondo di Star Wars, portando i personaggi amati dall’animazione al live-action con notevole successo. La serie riesce a trasportare i protagonisti di Rebels nel mondo reale senza perdere il loro carisma e la loro essenza. L’attenzione ai dettagli nel casting, nell’effettistica e nel trucco permette ai personaggi come Ahsoka, Thrawn, Hera Syndulla e Sabine Wren di mantenere la loro forza e autenticità, grazie alle straordinarie interpretazioni degli attori. Tuttavia, la serie mostra alcune lacune nella scelta attoriale di Ezra Bridger. Nonostante questo, l’introduzione di nuovi personaggi, in particolare Baylan Skoll, aggiunge complessità alla trama, offrendo nuove prospettive sulla lotta tra luce e ombre nell’universo di Star Wars. La serie però dà la sensazione di essere più una prima stagione che una miniserie conclusiva, come invece è stato annunciato. Il finale aperto lascia ampio spazio per futuri sviluppi narrativi, promettendo ulteriori intrecci avvincenti nel vasto universo galattico di Star Wars.

Note Positive:

  • Successo nel passaggio all’azione dal vivo: La serie riesce a portare con successo i personaggi animati nel mondo live-action senza perdere il loro carisma e la loro autenticità, grazie a una scelta attoriale accurata e all’effettistica di alta qualità.
  • Personaggi ben interpretati: Le interpretazioni degli attori per Ahsoka, Thrawn, Hera Syndulla e Sabine Wren mantengono la forza e la complessità dei personaggi, offrendo performance coinvolgenti che catturano l’essenza dei loro ruoli.
  • Introduzione di nuovi personaggi intriganti: L’aggiunta di personaggi come Baylan Skoll arricchisce la trama, offrendo nuove prospettive sulla forza.

Note Negative:

  • Sviluppo del personaggio di Ezra Bridger: La scelta attoriale per Ezra non riesce a catturare la rabbia e la profondità del personaggio, mancando di una connessione viscerale con la sua controparte animata, compromettendo l’impatto emotivo del personaggio.
  • Sensazione di essere una prima stagione: Nonostante sia stata presentata come miniserie, Star Wars: Ahsoka sembra più una prima stagione.
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