Talk to me (2022): Accattivante ma fragile

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Locandina di Talk to me

Talk to me

Titolo originale: Talk to Me

Anno: 2022

Nazione: Australia

Genere: Horror

Casa di produzione: Causeway Films, Talk to Me Holdings

Distribuzione italiana: Midnight Factory

Durata: 94 minuti

Regia: Danny Philippou, Michael Philippou

Sceneggiatura: Bill Hinzman, Daley Pearson, Danny Philippou

Fotografia: Aaron McLisky

Montaggio: Geoff Lamb

Musiche: Cornel Wilczek

Attori: Sophie Wilde, Miranda Otto, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Marcus Johnson, Alexandria Steffensen, Zoe Terakes, Chris Alosio

Trailer di Talk to me

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Arriva il 28 Settembre 2023 nelle sale italiane “Talk to me“, film d’esordio dei gemelli australiani (provenienti da una carriera su YouTube) Danny e Micheal Philippou. Il film, distribuito in America da A24, si è fatto notare per la sua sagacia e forza nel ritmo che lo hanno reso in poco tempo il nuovo fenomeno horror della stagione. Talk to me rispetterà un simile chiacchiericcio nato oltreoceano?

Trama di Talk to me (2023)

Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L’amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un’esperienza sconvolgente.

Frame di Talk to me
Frame di Talk to me

Dichiarazione dei fratelli Philippou,

Danny Philippou e Michael Philippou – Registi

Ci ha sempre interessato l’età in cui si passa dall’essere un bambino all’essere un adulto, quando corri ancora dei rischi, ma le conseguenze sono più brutali. Quando cerchi solo di divertirti, ma le emozioni ti convincono di una negatività che non è reale. Quando sei il tuo peggior nemico. Mia, la nostra protagonista, sta cercando di affrontare tutte le cose normali che accadono a un qualsiasi adolescente, motivo per cui non riesce ad affrontare la morte di sua madre, avvenuta due anni prima. Le sue emozioni represse le generano un’ansia costante. Perciò, quando le viene offerta la possibilità di sfuggire all’ansia sperimentando la possessione spiritica, anche se è una cosa spaventosa, lei ci si getta dentro a capofitto e la cosa le piace molto. Uscendo dalla sua testa, Mia può fuggire dalla triste realtà della sua esistenza quotidiana. Ma come spesso accade quando si sperimentano delle cose divertenti, queste possono facilmente trasformarsi in una dipendenza tossica. Il desiderio di liberarsi dalle sue ansie fa sì che le sue emozioni represse si manifestino sotto forma di spiriti predatori che la perseguitano, impossessandosi di lei e convincendola che deve uccidere un ragazzino a cui tiene moltissimo. L’orrore del mondo reale nel film deriva dalle conseguenze del comportamento sconsiderato come sfogo; e l’orrore soprannaturale deriva dalle ripercussioni generate dai sentimenti repressi che si liberano. TALK TO ME è un film sincero che parla di come sia difficile affrontare i sentimenti da adolescente e di come questo porti a trovare degli espedienti che ‘incasinano’ la mente. Vogliamo che questo sia il nostro primo film perché è il più vicino al nostro mondo com’è adesso e vogliamo riuscire a catturarlo. Vogliamo fare questo film mentre siamo ancora in contatto con questi sentimenti e queste situazioni, e vogliamo che il nostro primo film sia vivido e vivo. Il nostro punto di partenza è creare un mondo totalmente credibile: gli adolescenti riescono a fiutare l’artificio e gli atteggiamenti forzati. Abbiamo scelto adolescenti che parlano e si comportano come adolescenti, e non adulti che si comportano da giovani.Siamo molto ispirati dai film horror psicologici intelligenti degli ultimi anni che riflettono la società attuale ma con una lente classica. Questi film non sono solo divertenti, ma fanno evolvere la forma, rispettando l’intelligenza del pubblico. È questo il contributo alla conversazione sul cinema che vogliamo che questo film dia. Data l’enorme popolarità del genere horror in questo momento – e l’appetito per film horror emotivamente sofisticati che raccontino il mondo in cui ci troviamo – speriamo che la combinazione di un concept potente e dei personaggi ricchi e reali in TALK TO ME non solo attiri un vasto pubblico, ma generi anche una riflessione nel pubblico internazionale di tutte le età. “Tutto ciò che abbiamo fatto, tutto ciò che abbiamo realizzato finora è stato finalizzato a questo, a realizzare il nostro primo lungometraggio. Quindi è letteralmente un sogno diventato realtà. È stata un’esperienza incredibile. Ogni sua singola parte. Talmente stimolante che non riuscivamo a dormire la notte. Ogni volta che giravamo, tornavamo a casa e montavamo, perché era semplicemente la migliore esperienza che avessimo mai fatto. Abbiamo adorato ogni secondo. È stato un sogno per noi e non vediamo l’ora di fare un altro film”.

Recensione Talk to me (2023)

Direttamente dall’ormai ultra-premiata A24 che sembra essere garanzia costante di successo e qualità (almeno agli occhi di molti) arriva nelle sale italiane il fenomeno horror “Talk to me”. Se il film rispetta tutti quelli che sono i crismi di un racconto capace di attirare e coinvolgere, risulta essere tecnicamente pregevole (notevoli varie sequenze di puro montaggio in cui emerge maggiormente la capacità dei registi di rendere la frenesia giovanile collegata all’idea della possessione) a mancare è però quella profondità e capacità di andare alla sostanza delle cose di cui pure il film tenta di parlare. Ansie giovanili e paure generazionali restano così pretesti appesi e le storie dei protagonisti eccessivamente abbozzate non catturano per originalità: a reggere il tutto c’è solamente l’idea della possessione, sviluppata in maniera catchy e giocosa ma fine a se stessa.

Interessanti, ancora, le sequenze di montaggio ma nell’ottica di “iper-cineticità” delle sequenze montate una dietro l’altra in maniera vorticosa il recente “Everything Everywhere All at once” ha saputo far decisamente di meglio, sia in senso estetico puro che di discorso sul cinema. “Talk to me” è indubbiamente un buon film realizzato da registi tecnicamente capaci ma ancora immaturi sull’atto di tramutare quella tecnica in stile, ne risulta quindi un’opera che intrattiene ma a cui manca quella spinta propulsiva che la elevi davvero, specie in un contesto come quello dell’horror contemporaneo particolarmente ricco e florido (l’opera non sembra risaltare né come horror d’atmosfera né come horror più improntato sulla scrittura). Un prodotto catchy e giovanile ma ben lontano dal miracolo di cui si è parlato.

Frame di Talk To me
Frame di Talk To me

In conclusione

“Talk to me” si distingue per le sue abilità tecniche, specialmente nelle coinvolgenti sequenze di montaggio, tuttavia, il film pecca nella mancanza di profondità, non riuscendo a esplorare a fondo le tematiche giovanili di disagio che cerca di affrontare. Le storie dei protagonisti appaiono piuttosto superficiali e prive di originalità, mentre l’elemento centrale della possessione sembra essere l’unico punto focale. Sebbene ci siano momenti visivamente accattivanti, “Talk to me” manca di quell’impulso narrativo che lo avrebbe reso veramente memorabile.

Note positive

  • Cast
  • Elementi divertenti e ben mescolati
  • Ritmo

Note negative

  • Nulla eleva davvero il film dal semplice intrattenimento
  • Ripetitività nell’uso di soluzioni estetiche ormai abusate e non particolarmente originali.
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