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Thor: Love and Thunder
Titolo originale:Thor: Love and Thunder
Anno: 2022
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: azione, avventura, fantastico, fantascienza
Produzione: Marvel Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures
Durata: 119 minuti
Regia: Taika Waititi
Sceneggiatura: Taika Waititi, Jennifer Kaytin Robinson
Fotografia: Barry Idoine
Montaggio: Matthew Schmidt, Peter S. Elliot, Tim Roche, Jennifer Vecchiarello
Musiche: Michael Giacchino
Attori: Chris Hemsworth, Christian Bale, Tessa Thompson, Jaimie Alexander, Taika Waititi, Russel Crowe, Natalie Portman
Diretto da Taika Waititi (Thor: Ragnarok, Jojo Rabbit) e prodotto da Kevin Feige e Brad Winderbaum, Thor: Love and Thunder arriva il 6 luglio nelle sale italiane, ed è il ventottesimo film del Marvel Cinematic Universe.
Trama di Thor: Love and Tunder
Dopo gli eventi di Avengers: Endgame (2018), il dio del Tuono Thor (Chris Hemsworth) è in cerca di sé stesso. La ricerca della sua pace interiore viene interrotta dall’apparizione di Gorr il Macellatore di Dei, il quale cerca l’estinzione di tutti gli dei. Per combattere questa nuova minaccia, Thor dovrà chiedere l’aiuto di Re Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman), inspiegabilmente in possesso del vecchio Mjolnir, come Mighty Thor.
Recensione di Thor: Love and Thunder
L’Mcu torna al cinema con il quarto film dedicato al dio del Tuono, Thor, primo personaggio inerente al collettivo Avengers ad aver raggiunto la produzione di ben quattro lungometraggi da protagonista (con una pellicola in cantiere dedicata al nuovo Captain America di Sam Wilson). Un ritorno che rivede dietro la macchina da presa Taika Waititi, l’uomo che ha ripreso le redini del personaggio con il prodotto del 2017 Thor: Ragnarok, considerato da una fetta di fan come un “cinepanettone”, mentre per altri un film degno dopo i primi due abbastanza deludenti. Ciò rese Thor un personaggio spensierato e sempre con la battuta pronta, agganciandosi alle atmosfere cosmiche dei Guardiani della Galassia del buon James Gunn. Love and Thunder riprende gli stessi stilemi del suo predecessore oppure sarà riuscito a dare una piccola svolta nella crescita del personaggio di Thor?

L’ultima volta che si era visto Thor sul grande schermo è stato in occasione degli eventi di Avengers: Endgame, dove il personaggio interpretato da Chris Hemsworth era caduto in disgrazia per via della sconfitta contro Thanos. Col cambiamento maturato in Thor: Ragnarok, il potente guerriero della mitologia nordica si è trasformato da personaggio shakespeariano a semplice buon tempone che a tratti sembra la parodia di sé stesso. Se si vuole contestualizzare questo suo atteggiamento ilare è bene osservare come tutti i personaggi della pellicola, più chi e chi meno, sono tratteggiati da una messa in scena che tende a tenere la battuta pronta per quasi tutta la durata. La prima parte è, infatti, tutto un susseguirsi di gag di cui a volte non si trova un senso e in tal modo rispecchiano quel mood che ha caratterizzato il terzo film del personaggio. Da notare come alcune di queste vengano ripetute così molte volte, risultando ridondanti e non necessarie. Al contrario, a partire dalla seconda metà l’atmosfera tende a cambiare, tratteggiando la trama di momenti molto toccanti, si torna a respirare più serietà e il pericolo del villain inizia a farsi molto più serio. La regia riesce a svolgere il compito di offrire un intrattenimento che può piacere a un pubblico più infantile e strizzare l’occhio a più appassionati lettori dei fumetti Marvel.

L’avventura del dio del Tuono si muove su passi semplici ed efficaci: il viaggio dell’eroe è costernato da varie figure alleate già conosciuti, come Valchiria e il simpaticissimo Korg, e un ritorno inaspettato: Jane Foster ritorna sul grande schermo e, grazie alla magia del Mjolnir, ottiene gli stessi poteri di Thor. La sua storyline viene ripresa pari passo al fumetto ma è vittima di una contraddizione che non fa tornare i conti all’interno della sceneggiatura. Inoltre, il rischio di trovarsi un film con diversi pezzi mancanti o situazioni che procedono in maniera frettolosa è alto, ma il risultato è godibile, le quasi due ore di durata passano velocemente e l’intrattenimento è certamente assicurato. La scrittura dei nuovi personaggi è in linea con il tono leggero percepito dallo spettatore, ma c’è un piccolo rimpianto per l’utilizzo di un villain come Gorr, un valore aggiunto col volto di uno stratosferico Christian Bale, che con la sua performance rende l’antagonista del film molto più inquietante, dalla motivazione determinata di uccidere tutti gli dei scaturita dai primi minuti della pellicola, forse il momento più drammatico dell’intero franchise.

Waititi si conferma ancora una volta con un prodotto che dal lato tecnico rimane senza dubbio ottimo, nonostante qualche piccola sbavatura a livello di CGI. La fotografia passa da inquadratura i colori si scatenano in ogni angolo dello schermo, fino a passare a sequenze in bianco e nero che hanno una precisa contestualizzazione. La colonna sonora di Michael Giacchino non incide, ma il regista si è divertito a dare risalto alla musica rock, dando specialmente spazio ai Guns N’ Roses, come fece con i Led Zeppelin nel terzo film di Thor
In conclusione
Thor: Love and Thunder prosegue con gli identici stilemi del film precedente, esasperando con certe sequenze comiche che a lungo andare si rivelano fini a sé stesse, e cerca di confermare l’esistenza del dio norreno nell’universo Marvel in avventure cosmiche, lontane dal pianeta Terra, presentandosi come una comic relief che si allontana dalle prime presentazioni volute da Kenneth Branagh. Il risultato è un’avventura leggera, godibile anche per coloro che sono fuori target e la conferma di un personaggio che continuerà le sue avventure in cerca di sé stesso.Note positive
Note positive
- Storia leggera e godibile;
- Fotografia sgargiante e funzionale;
- L’interpretazione di Christian Bale.
Note negative
- Esasperazione della comicità;
- Sceneggiatura frettolosa e poco approfondita;
- Scarsa caratterizzazione dei personaggi.