Una lista per sentirsi meno persi: film e serie che raccontano una nuova generazione di giovani adulti

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Persi in balia delle proprie sceltedubbi o indecisioni, oppure semplicemente mossi dalla necessità di vedere in qualcun altro tutte le emozioni che non riusciamo a spiegarci, quante volte guardando un film o una serie ci siamo chiesti se questa non fosse stata scritta proprio per noi? Se quelle parole, immagini, emozioni non fossero proprio il riflesso del mondo che stiamo vivendo, facendoci sentire più compresi e meno soli

Se c’è una cosa su cui il cinema ha potere è la sua capacità di far immergere il pubblico in un non spazio senza tempo, dove ogni cosa per qualche ora scompare e la funzione catartica della pellicola sullo schermo vale tutte le attese che precedono la visione.  Il cinema è in grado di raccontare chi siamo, come uomini e in quanto società, dove andremo senza dimenticare da dove proveniamo. Appassionati di qualsiasi genere sapranno che per quanto distante esso possa sembrare dalla realtà, il legame che si crea è tale perché come in un gioco di specchi quello che ci viene restituito allo sguardo è un frammento della nostra vita

In questo mare di possibilità in cui immergersi negli ultimi anni si è aperto un nuovo spazio, dove sono diversi i film e serie che hanno cominciato a dare respiro ad un periodo poco esplorato nella cinematografia contemporanea, riuscendo a coniugare sapientemente i dubbi che attanagliano la generazione attuale nel contesto della società del Ventunesimo secolo, creando dei costanti punti di aggancio con i quali potersi riconoscere e ritrovare.

La frammentazione delle sicurezze è figlia della nostra società, che mette alla prova la possibilità di guardare ad un futuro sicuro e ci pone piuttosto di fronte a tante scelte ma poche realtà stabili, sulle quali sentirsi sicuri di affidare i propri sforzi per costruire chi saremo un domani.

La novità di questa nicchia di film serie è proprio quella di guardare ad un momento diverso della vita umana, che va al di là dei drammi adolescenziali o le difficoltà della vita coniugale o familiare, ma si interroga su cosa rappresenta quel momento di transizione in cui non si è più bambini ma neanche completamente adulti, o ancora non ci si sente tali, ma si cominciano a posizionare i mattoni per le fondamenta della propria vita indipendente.

Ecco alcuni consigli su cosa vedere se anche voi siete in balia del mare della vita, qualsiasi onda abbiate bisogno di cavalcare:

Film

Frances Ha – 2012 (Noah Baumbach)

“I’m so embarrassed – I’m not a real person yet”

Frances Ha legge con chiave romantica ed esistenzialista cosa significa avere quasi trent’anni e voler ancora inseguire i propri sogni senza venire necessariamente a patti con la realtà. Frances, tra allontanamenti e ritorni, danze e spostamenti ci mostra come le cose hanno solo bisogno del loro (e nostro) tempo per incastrarsi correttamente nel corso della vita, senza avere più bisogno di perdersi di vista. Una Greta Gerwin agli esordi ma già meravigliosa e un panorama completamente in bianco e nero che rende la storia di altri tempi ma inevitabilmente moderna.

Greta Gerwin in Frances Ha
Greta Gerwin in Frances Ha

Shit House – 2020 (Cooper Raiff)

“There is nothing wrong with getting hugs to get you through the day” 

Nel panorama del cinema più recente Cooper Raiff, giovane regista americano, riesce bene in questo lavoro con i suoi due film che insieme sembrano essere un’unica storia con al centro lo stesso protagonista.

Shit House racconta di un ragazzo che deve affrontare le prime difficoltà una volta finito il liceo: partire per il college e allontanarsi dai propri affetti per creare una nuova vita, capire chi vuole essere come singolo e non più nel nucleo composto dalla scuola e la famiglia. Alex si scontra con un modo di vedere il mondo distante da quello che conosceva, che respinge i sentimenti e con persone che all’apparenza sembrano troppo distanti da lui, rendendo difficile trovare compagnie affini con le quali costruire una nuova realtà senza dover per forza abbandonare i propri valori. Nella sua semplicità e delicatezza ShitHouse dice tanto senza voler essere troppo appariscente, un continuo di dialoghi e riflessioni veritiere che almeno una volta tutti abbiamo provato e sentito.

Cooper Raiff e Jay Duplass in Shithouse
Cooper Raiff e Jay Duplass in Shithouse

Cha Cha Real Smooth – 2022 (Cooper Raiff)

“Your memories aren’t going anywhere” 

Andrew ha appena finito il college e si trova di nuovo a casa nella sua città natale, costretto a venire a patti con il fatto di crescere e dover iniziare una nuova fase della propria vita. In un momento in cui il futuro sembra essere in pausa e senza certezze, il protagonista si lascia coinvolgere dalle dinamiche di una giovane famiglia mentre cerca di trovare una strada per il suo domani. Con una grande sensibilità che accompagna entrambi i film il regista riesce a disegnare personaggi realistici rappresentando un lato più riservato e meno stereotipato del genere maschile e mettendo al centro l’importanza di rappresentazioni sane ma non per questo senza complicazioni interiori, in un intreccio di temi profondi e maturi.

Cha Cha Real Smooth
Cha Cha Real Smooth

Shiva baby – 2020 (Emma Seligman)

“You’re projecting a lot of misogyny for a future women’s march organizer.”

Il primo lungometraggio di Emma Seligman è una tragicommedia claustrofobica che si gioca tutta nelle mura di una casa durante una seduta di shiva, la pressione continua sulle spalle della giovane protagonista si riflette nel ritmo opprimente e incessante che si mantiene per tutto il film ed è la rappresentazione delle stesse ansie che Danielle si porta dentro e ha paura di esternare. Una metafora perfetta per raccontare i dubbi sulle scelte prese e da prendere, il giudizio della propria famiglia e quello che diamo a noi stessi. Da guardare senza sapere troppo di più.

Fotogramma di Shiva baby
SHIVA BABY, Rachel Sennott, 2020. © Utopia / Courtesy Everett Collection

La persona peggiore del mondo – 2021 (Joachim Trier)

“I Feel Like A Spectator In My Own Life”

Il pluriacclamato film di Joachim Trier non poteva essere escluso dalla lista. Coinvolgente, toccante e pieno di elementi che ci portano a dire di essere stati tutti Julie almeno in una occasione: persone che si definiscono terribili per la consapevolezza di non sapere ancora quale sia la via da intraprendere per se stesse, muovendosi a tentativi nella speranza che le decisioni prese non siano per forza giuste ma quanto meno aggiustabili. Allora si cambiano strade, amori, compagnie, università e per molto tempo rimane quella sensazione di aver deluso chi credeva in noi o ci amava, ma combattuti dalla necessità di trovare quel qualcosa che ci faccia sentire finalmente i protagonisti della nostra vita

Un film da non perdere. 

La persona peggiore del mondo renate reinsve
La persona peggiore del mondo – Renate Reinsve

SERIE:

Normal People – 2019

“You Just Always Know What You Think. I’m Not Like That”

Tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney, questa miniserie è un manifesto della generazione moderna, che scoperchia temi classici mettendoli in luce in un’ottica contemporanea: i rapporti d’amore e il ruolo del sesso, la difficoltà a comunicare, la salute mentale, il lutto e la necessità di ambientarsi a realtà nuove che ci allontanano da chi conosciamo e da come pensavamo di essere. Tematiche centrali che ruotano attorno alla vita dei due protagonisti che si incontrano, si scontrano, crescono e si allontanano senza mai lasciarsi andare veramente. 

Normal People
Normal People

High Fidelity – 2020

“When one stops moving forward and starts looking back”

Rivisitazione del film uscito nel 2000 e tratto dal romanzo di Nick Hornby, High Fidelity presenta personaggi sfaccettati e unici e racconta la storia a puntate di Rob, proprietaria di un negozio di vinili, appassionata di musica ma bloccata nella vita. Attraverso un viaggio in cui ripercorre le sue più importanti relazioni d’amore e perché si sono concluse, Rob riesce a sciogliere e raccontare tanti aspetti che la riguardano personalmente e la intrecciano con gli amici che la circondano. Seppur il tema centrale sia quello romantico, sono tante le riflessioni interessanti e gli spunti che vengono lanciati dai personaggi e che raccontano una realtà più internazionale ma non meno complessa della vita adulta. 

Da vedere anche solo per la colonna sonora.

High Fidelity
High fidelity

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