Babylon (2022): il cinema che sfida l’eternità

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Locandina di Babylon

Babylon

Titolo originale: Babylon

Anno2022

PaeseStati Uniti d’America

GenereCommedia, storico

Casa di produzione: Paramount Pictures, C2 Motion Picture , GroupMarc , Platt Productions, Wild Chickens Productions, Organism Pictures

Casa di Distribuzione italianaEagle Pictures

Durata: 189 minuti

Regia: Damien Chazelle

Sceneggiatura: Damien Chazelle

FotografiaLinus Sandgren

Montaggio: Tom Cross

MusicheJustin Hurwitz

Attori: Brad Pitt, Margot Robbie, Diego Calva, Jovan Adepo, Li Jun Li, Jean Smart

Trailer del film Babylon

Arriva il 19 Gennaio nelle sale italiane “Babylon“, quarta opera di Damien Chazelle (il cui nome esplose nel 2016 grazie al fenomeno mondiale La La Land). Il film, che può vantare nel cast Margot Robbie e Brad Pitt, si porta dietro un grande chiacchiericcio da oltreoceano e, nonostante gli incassi sotto le aspettative, è uno dei film più attesi della stagione. Mai, nemmeno per un istante, disattende le aspettative e anzi si conferma l’ennesimo meraviglioso film che dimostra il purissimo talento di uno dei migliori giovani registi hollywoodiani.

Trama di Babylon

Los Angeles negli anni ’20. Una storia di ambizione smodata ed eccesso sfrenato, l’ascesa e la caduta di vari personaggi nella creazione di Hollywood, un’epoca di decadenza e depravazione sfrenate.

Margot Robbie e Diego Calva in Babylon
Margot Robbie e Diego Calva in Babylon

Recensione di Babylon

Guardando agli anni cinematografici più recenti pochi sono stati i registi provenienti dal panorama hollywoodiano capaci di radicarsi nell’immaginario collettivo in maniera profonda come Damien Chazelle. Babylon è, per tutti, “il nuovo film di Chazelle”. Il successo di La La Land nel 2016 è stato tale da mettere il suo nome sulla bocca di tutti, raggiungendo un livello di pervasività sul pubblico a livelli che raramente si vedono al giorno d’oggi. E Babylon appare in effetti, un film d’altri tempi. Non tanto e non solo per la materia trattata (un nostalgico racconto sulla Hollywood che fu), quanto per il suo essere fieramente un film a cui sembra non interessare più di tanto il mondo presente, la realtà in cui è stato prodotto e realizzato.

Quasi una reliquia di un’altra epoca, Babylon è un’opera enorme, debordante. Seguiamo le vicende di Nelly Laroy (una straordinaria e bellissima Margot Robbie), Jack Conrad (istrionico Brad Pitt) e Manny Torres (Diego Calva) che si alternano e si muovono sullo sfondo di una Hollywood che cambia e si trova costretta a reagire all’introduzione del sonoro nel cinema, cambiamento che ha sconvolto un sistema (già raccontato in altri film, fra tutti il celebre musical del ’52 “Singin’ in the rain”). Ma non è tanto la narrativa a contare nel film di Chazelle, non sono i singoli dettagli a fare la differenza. Babylon ci mette sotto gli occhi come Hollywood sia una macchina che andrà avanti per sempre, un mondo del cinema popolato da attori che hanno la fama e poi la perdono, produttori che tentano di sopravvivere in qualunque modo, giornalisti che scrivono e scrivono e guardano gli altri partecipanti a questo enorme “circo” crollare. E poi ancora feste sotterranee, balli sfrenati, un euforia sensuale e immensa che sembra sfociare, nelle folli notti di Los Angeles, in una dimensione quasi mistica ed eterea. Un ballo erotico e quasi demoniaco, i cui partecipanti potrebbero crollare a terra da un momento all’altro, distrutti dalla troppa vita. Esistenze sul filo del rasoio, festanti e disperati burattini in mano a qualcosa di più grande, che invece mai cadrà: il cinema. Il cinema è il tramite cui queste anime in pena possono ambire all’eternità, all’essere ricordate.

Margot Robbie in Babylon
Margot Robbie in Babylon

In tutto questo circo dell’eccesso la regia di Chazelle si muove a ritmo di musica travolgendo lo spettatore, poi coccolandolo con attimi di nostalgia e rimpianto (diverse le sfumature che ricordano La La Land nei suoi attimi più emotivi) e poi ancora travolgendolo in una serie di montagne russe che sembrano non stancare mai. La musica è (come in La La Land) di Justin Hurwitz (che quasi si autocita, con diversi motivi che ricordano quelli del musical del 2016). Sontuosa, bellissima, la sua musica si contorce e si avvolge su se stessa, il ritmo del film sembra seguirla.

Margot Robbie è divina nel ritrarre una Nelly Laroy illusa e speranzosa di sfondare nel mondo del cinema (a tratti ricorda la Mia di Emma Stone in La La Land), Chazelle la segue con occhio innamorato e avido della sua bellezza. Diego Calva regala un’interpretazione solidissima (il suo personaggio ha uno spettro emotivo molto ampio), Brad Pitt spadroneggia ogni volta che è in scena e anche il tanto atteso cameo di Tobey Maguire sa divertire rivelandosi una più che gradevole sorpresa. Nel cast c’è anche spazio per numerosissime star: da Olivia Wilde a Katherine Waterston, passando per un cameo di Flea. Presente anche Samara Weaving che, anche se solo per poche scene, riesce a catturare l’attenzione.

Margot Robbie è Nellie LaRoy in Babylon from Paramount Pictures.
Margot Robbie è Nellie LaRoy in Babylon from Paramount Pictures.

In conclusione

Babylon è un film in cui il tutto va oltre la somma delle singole parti, un film certamente più “estremo” rispetto alla compostezza di Whiplash e First Man o alla delicatezza di La La Land. Una celebrazione dell’eccesso e del barocco, debordante eppure ricca di momenti intimi e nostalgici. Babylon ci trascina negli abissi infernali di Los Angeles, fra danze folli, in cui ogni sostanza e ogni di sensazione è lecita, per poi ricondurci su, all’alba, davanti a un sole che sorge che sembra riappacificare i personaggi con la loro anima. Quasi un rito che si conclude. E poi, come dopo ogni rito in cui si è consumata qualsiasi emozione, c’è un finale. Un finale riconciliatorio e tumultuoso, l’unico possibile, forse il migliore. Un finale che ci ricorda che il cinema ambisce all’eternità.

Note positive

  • Babylon è un film debordante, capace di trasmettere sensazioni ed emozioni.
  • Troviamo una Margot Robbie in stato di grazia, un istrionico Brad Pitt e un ispirato Diego Calva.
  • Chazelle si riconferma uno dei più grandi registi contemporanei.

Note negative

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