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La tomba delle lucciole
Titolo originale: 火垂るの墓 Grave of the Fireflies
Anno: 1988
Paese di Produzione: Giappone
Genere: animazione, drammatico, guerra, storico
Casa di produzione: Studio Ghibli
Distribuzione: Yamato Video
Durata: 93min
Regia: Isao Takahata
Sceneggiatura: Isao Takahata
Soggetto: Akiyuki Nosaka
Montaggio: Takeshi Seyama
Fotografia: Nobuo Koyama
Character Design: Yoshifumi Kondō
Musica: Michio Mamiya
Doppiatori Originali: Tsutomu Tatsumi, Ayano Shiraishi, Yoshiko Shinohara, Akemi Yamaguchi
Doppiatori Italiani: Corrado Conforti, Perla Liberatori, Beatrice Margiotti, Lorenza Biella
Una tomba per le lucciole (rinominato nel 2015 La tomba delle lucciole) film del 1988, non è solo uno dei capolavori dello Studio Ghibli e del suo regista Isao Takahata, ma è proprio un capolavoro della settima arte. Uscito nello stesso anno della pellicola più spensierata “Il mio vicino Totoro”, questo film riesce a mettere in mostra le due anime dello studio giapponese, quella più spensierata e magica di Miyazaki e quella più realistica e cruda di Takahata.

Trama La tomba delle lucciole
Durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, i giovanissimi Seita e Setsuko, due fratelli, sono costretti a sopravvivere con le proprie forze nella Kobe assediata dalle bombe incendiare americane. Con la morte della madre in uno dei più catastrofici bombardamenti e con il padre lontano a combattere per l’impero, i due fratellini vivono in solitudine in una grotta patendo i morsi della fame cercando in ogni modo di sopravvivere alla guerra.
Non è giusto, perchè le lucciole devono morire così presto?
Setsuko – La tomba delle lucciole (1988)
Recensione de La tomba delle lucciole
“Roba per bambini” è questa la definizione che molte persone danno ai film di animazione. Storie magiche, leggere e spensierate dove la fantasia ne fa da padrona. Sicuramente il capolavoro dello Studio Ghibli firmato Isao Takahata (Pioggia di ricordi, La storia della principessa splendente, I miei vicini Yamada) non è di certo un film per bambini, ma uno spaccato quasi neorealista sugli orrori della guerra.
La Seconda guerra mondiale è ancora una ferita aperta per il popolo giapponese, un conflitto che ha ispirato moltissimi artisti nipponici ad affrontare, descrivere, analizzare o semplicemente mostrare il dolore e la sofferenza che si provavano in quegli anni bui, non soffermandosi solo a quei due ordigni nucleari sganciati su Hiroshima e Nagasaki il 6 e 9 Agosto del 1945. Molti altri terribili eventi si sono manifestati in quel periodo; infatti, la storia parte proprio dal devastante bombardamento di Kobe dove i due poveri fratelli Seita e Setsuko perderanno tutto quello che hanno, e da quel drammatico momento in poi dovranno sopravvivere con le loro sole forze. Un susseguirsi di eventi drammatici in un mondo consumato dalla guerra e dall’avidità, un viaggio di sofferenza perenne che i due fratelli dovranno affrontare.
E se questa storia sembra così spaventosamente reale è anche dato dal fatto che è ispirata al romanzo semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka ma non solo perché di eventi così drammatici dovuti alla guerra la storia, purtroppo, è piena.


Questa è una storia di fratellanza contornata dalla minaccia della guerra mai resa così brutale e spietata. Durante lo svolgersi della storia Takahata mette in scena, senza mezze misure, tutte le atrocità e gli orrori che il conflitto mondiale sta dando alla nazione giapponese ormai stremata. Una società che ormai non ha quasi nessuna umanità o gentilezza verso il prossimo o di chi è in difficoltà, ma pensa solo a sé stesso e a come sopravvivere. Una storia straziante e triste dove la felicità la si riesce ad assaporare per piccoli fugaci momenti. Momenti che si posso veramente contare sulle dita di una mano perchè, come le lucciole, la felicità e quella illusione di una vita pacifica che i due fratelli credono di vivere all’interno della loro nuova casa sono effimere.
A discapito di una storia per quanto semplice ma allo stesso tempo molto complessa e profonda è il comparto visivo ad essere un po’ carente ma forse è anche questo fattore a rendere il film ancora più realistico. Le animazioni e i disegni, anche se in certi momenti non al massimo della qualità, riescono perfettamente ad essere molto fluidi nei movimenti e a trasmettere ogni singolo sentimento e sensazione che i due poveri fratelli vivranno: l’angoscia, la malinconia, la tristezza ma soprattutto la fame, il tutto mischiato perfettamente ad una colonna sonora superba che fa emozionare.
In conclusione
“La tomba delle lucciole (1988)” è un gioiello non solo dell’animazione ma proprio della settima arte, una storia drammatica sugli orrori della guerra e delle sue conseguenze, un’opera cruda e realistica in cui è impossibile non emozionarsi e piangere per la tragica storia di Seita e Setsuko.
Note positive
- Storia straziante e realistica sugli orrori che la guerra causa
- Il rapporto fraterno tra Seita e Setsuko
- Musiche
- Anche se l’aspetto visivo qualche volta è carente, non si può non apprezzare la triste poesia che il film regala
Note negative
- L’aspetto grafico è un po’ sottotono
- Un film sicuramente non adatto a tutti per i temi forti che vengono mostrati