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Paprika – Sognando un sogno
Titolo originale: (パプリカ) Papurika
Anno: 2006
Paese di Produzione: Giappone
Genere: Animazione, Azione, Fantascienza, Fantastico, Thriller
Casa di Produzione: Madhouse, Sony Pictures Classics
Distribuzione: Sony Pictures Entertainment Italia
Durata: 90 minuti
Regia: Satoshi Kon
Sceneggiatura: Seishi Minakami, Satoshi Kon
Soggetto: Yasutaka Tsutsui
Montaggio: Takeshi Seyama
Fotografia: Michiya Katou
Musica: Susumu Hirasawa
Character Design: Kentarō Hashimoto
Doppiatori Originali: Megumi Hayashibara, Tōru Furuya, Katsunosuke Hori, Akio Ōtsuka, Kōichi Yamadera, Tōru Emori, Daisuke Sakaguchi
Doppiatori Italiani: Perla Liberatori, Federica De Bortoli, Simone Mori, Giorgio Lopez, Michele Gammino, Fabrizio Manfredi, Renato Mori, Vittorio Stagni
Trailer del film Paprika – Sognando un sogno (2006)
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Presentato in anteprima mondiale alla 63ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e basato sull’omonimo romanzo di Yasutaka Tsutsui, Paprika – Sognando un sogno è un film di animazione diretto da Satoshi Kon, uno dei maestri più influenti e importanti dell’animazione giapponese. Già conosciuto per i suoi apprezzatissimi precedenti lavori Perfect Blue e Tokyo Godfathers, Paprika è purtroppo la sua ultima opera a causa della sua morte prematura avvenuta nell’agosto del 2010. Nel cast di doppiatori troviamo delle voci note anche in ambito internazionale come Megumi Hayashibara (Rei Ayanami in Neon Genesis Evangelion e Faye Valentaine in Cowboy Bebop) e Kōichi Yamadera (Spike Spiegel in Cowboy Bebop, Ryoji Kaji in Neon Genesis Evangelion, L’ispettore Zenigata nelle ultime serie e film di Lupin the Third e Lord Beerus nei film e nella serie di Dragon Ball Super).
Entrare nei sogni di un altro essere umano è senza dubbio un traguardo tecnologico, ma con l’andare del tempo ho il forte timore che potrebbe condurre alla violenza. È un’invenzione che non avrebbe dovuto essere creata.
Seijirō Inui (Presidente) – Paprika – Sognando un sogno (2006)
Trama Paprika – Sognando un sogno (2006)
Un team ha sviluppato un’invenzione rivoluzionaria che permetterà all’uomo di avvicinarsi ad un mondo a lui da sempre precluso, quello dei sogni. Con questa è possibile visualizzare, registrare e interferire con i sogni delle persone, in modo da curare in modo efficace diverse patologie e disturbi mentali. Gli usi terapeutici sono davvero infiniti, ma che accadrebbe se finisse in cattive mani? Tre apparecchiature vengono infatti rubate. Pian piano alcuni scienziati impazziscono, viene loro impiantato un sogno e non riescono più a distinguere la realtà dall’illusione e sempre più persone vengono inglobate in questo sogno globale. È dunque necessario trovare il colpevole, prima che sia troppo tardi. Paprika è l’alterego nel mondo dei sogni di una delle ricercatrici, responsabile del progetto. Dovrà immergersi in questa follia per cercare di salvare i suoi colleghi e probabilmente l’intera realtà…
Lei non crede che i sogni e internet siano abbastanza simili? Sono luoghi in cui si esprimono desideri repressi.
Paprika – Paprika- Sognando un sogno (2006)
Recensione Paprika – Sognando un sogno (2006)
Satoshi Kon è stato indubbiamente uno dei migliori registi d’animazione a livello globale, nonché uno dei più influenti della sua generazione. Le sue opere Perfect Blue, Millennium Actress, Tokyo Godfathers e Paranoia Agent (insieme ovviamente a Paprika), ancora oggi, sono considerate da molti dei veri e propri capolavori dell’animazione capaci di ispirare anche i grandi registi di Hollywood come, in questo caso particolare, Cristopher Nolan. Kon ha spesso esplorato e criticato (anche fortemente) la società giapponese, tra vizi e contradizioni, luci e ombre dei cittadini con una particolare attenzione anche all’aspetto psicologico, ma sempre alla fine con un grande ottimismo per il futuro. La psicologia dell’essere umano e la sottile linea di separazione tra la realtà e finzione, questi sono i temi principali dell’opera del regista nipponico che li contraddistingue anche da uno stile visivo che gioca sullo spostarsi velocemente dal realismo più puro alla più totale surrealtà.
E Paprika non si esenta dallo stile narrativo e visivo che ha reso celebre il regista nipponico. Il film si snoda attraverso la dimensione onirica, un continuo rimbalzo tra realtà e finzione, tanto che ad un certo punto i personaggi non sapranno più quale sia la differenza. Grazie ad uno strumento chiamato DC mini una psicologa riesce a penetrare nei sogni delle persone. Nel mondo onirico “Paprika” esplora i desideri più profondi e le paure dei suoi pazienti per capirne l’origine per provare ad aiutare chi soffre di disturbi psichici. Questo fenomenale strumento è stato realizzato da un geniale inventore, tanto geniale quanto infantile. Un giorno però lo strumento viene rubato, così la dottoressa Chiba e gli altri membri del team dovranno recuperare il DC mini e scoprire chi c’è dietro questo misterioso furto e quali sono le sue reali intenzioni.
Un’esperienza visiva senza precedenti
Paprika non è soltanto un’avventura dalla trama intrecciata e avvincente, me è soprattutto un’esperienza visiva molto particolare. Un viaggio spettacolare e folle all’interno del mondo onirico che, come una parata in continua evoluzione, aumenta sempre di più. Un mondo sfarzoso, magico e fantastico dove però non si ferma solo alla mera apparenza, ma ognuno, dai vari protagonisti alla società stessa, è rappresentato in modo particolare e coinciso. E in tutto questo il regista gioca con i colori e le animazioni rendendo il tutto assolutamente realistico e stravagante allo stesso tempo. Un dinamismo impressionante arricchisce ancora di più l’esperienza visiva che rimane una delle componenti più forti e apprezzate di questo ultimo lavoro del regista nipponico.
Il potere dei sogni
I sogni, il doppio, la potenza dell’inconscio di mostrare le nostre paure e le nostre preoccupazioni. Ogni personaggio ha una sua controparte e in qualche modo viene definita da essa. Che si parli di Paprika e la dottoressa Chiba, dove si ha lo sdoppiamento più forte e complesso visto che le due personalità sono opposte, Tokita e Himuro, dove il primo cerca conforto nell’unica persona da cui si sentiva compreso, e infine il detective Konakawa e l’uomo misterioso dei suoi sogni che gli fa vivere e rivivere gli incubi di un passato che non è ancora riuscito ad abbracciare di nuovo. Tutto questo viene esplorato in una vicenda abbastanza lineare dal ritmo incalzante dove anche i cosiddetti “cattivi” risultano meno banali di quel che potrebbe essere ad un primo sguardo.
In conclusione
Paprika – Sognando un sogno (2006) è un’opera sfarzosa dove il regista gioca sin dalle prime battute con l’elemento onirico che ne fa da padrone. Una storia che contrappone luci e ombre della psiche umana e della società (quella giapponese in particolare). Un’esperienza visiva immensa che viene ulteriormente arricchita da una colonna sonora sublime. Un film in cui anche lo spettatore fatica a scindere il sogno dalla realtà, esplorando e mettendo a nudo i propri desideri e paure.
Aspetti Positivi:
- Animazioni sublimi che variano dal più assoluto realismo alla più sfarzosa e grottesca surrealtà
- Approfondimento psicologico dei personaggi
- Musiche
- Il tema del sogno e del subconscio
Aspetti Negativi:
- Trama abbastanza lineare